Il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami non sarà ospite alla festa dell’Unità nazionale in programma a Bologna. Lo stop è arrivato direttamente dal segretario Enrico Letta, dopo che in molti avevano criticato la scelta ricordando un episodio che fece molto discutere qualche anno fa: la pubblicazione su Repubblica di una foto del 2006 in cui un giovane Bignami posava in costume nazista durante quello che definì “un addio al celibato”. L’anno scorso, inoltre, il deputato pubblicava su Facebook un video in diretta in cui inquadrava nomi e cognomi dei cittadini stranieri residenti nelle case popolari di Bologna. “Non è il benvenuto alla festa dell’Unità. Crediamo nel confronto delle idee e le riforme istituzionali per definizione si discutono con tutte le forze politiche. Ma tra la nostra comunità chi inneggia al nazismo non può avere accoglienza”, è la netta posizione comunicata dal Pd nazionale.

Eppure appena ieri le stesse “fonti del Nazareno” giustificavano la partecipazione di Bignami spiegando di aver chiesto a ogni partito “il nome di un relatore che potesse discutere” sui temi istituzionali. “FdI ha dato il nome di Bignami – si diceva -, e il fatto che abbia indicato un parlamentare che in passato è stato responsabile dell’inqualificabile e orribile gesto di vestire una divisa nazista è la conferma che molti dirigenti di quel partito non hanno fatto i conti con il nazifascismo. È molto grave, ma – concludevano – evidentemente è una responsabilità loro, non certo nostra”. E da Fratelli d’Italia si ricordava come il deputato avesse già partecipato, nel 2018, a un dibattito alla Festa nazionale del Pd, discutendo con Debora Serracchiani sulle priorità della legislatura appena iniziata.

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