Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e… proprietari immobiliari o almeno aspiranti tali: è quanto emerge dal 14esimo Rapporto sulla Finanza Immobiliare di Nomisma che fotografa il mai tramontato amore degli italiani per il mattone. Stando a quanto emerge dallo studio 3,3 milioni saranno le persone alla ricerca di una casa nei prossimi mesi, passando dal 9,5% del 2020 al 12,8% di quest’anno.

Analizzando i dati nello specifico, risulta in aumento sia la domanda potenziale che riguarda le famiglie già alla ricerca di un’abitazione (dal 2,1% al 3,2%), sia le intenzioni di chi inizierà la sua ricerca nei prossimi 12 mesi (dal 7,3% al 9,6%). La volontà di acquisto, inoltre, coinvolge soprattutto famiglie giovani, imprenditori e liberi professionisti, residenti nelle grandi città o che orbitano intorno ai centri come pendolari: una dinamica approfondita in questo articolo del Blog di Immobiliare.it.

Prospettive di crescita, nonostante le contingenze

Nonostante l’immagine che emerge dal Rapporto di Nomisma sia quella di un Paese comprensibilmente ferito, allo stesso tempo è evidente anche l’aumento di fiducia sulle possibilità di risalita dagli effetti devastanti del Covid-19.

“In un contesto marcatamente bipolare, la casa si conferma un fattore accomunante, quantomeno nelle aspirazioni. La debolezza del contesto macroeconomico e la fragilità reddituale prospettica di molte famiglie non sono state un deterrente in grado di arginare pulsioni proprietarie e ambizioni di miglioramento abitativo” dichiarano da Nomisma.

Resta ben inteso il fatto che le aspirazioni si debbano scontrare con lo scenario economico: a comprare realmente saranno solo 3 famiglie su 100 e rispetto allo scorso anno, la domanda reale passa dal 2,4% al 3,1%.

“La risposta emotiva è stata fin qui di gran lunga superiore alle attese e ha ribadito che nell’immaginario collettivo la casa continua a rimanere un’aspirazione che prescinde da valutazioni di carattere congiunturale. Se la lunghezza della gamba sarà adeguata all’entità del passo sarà la crescita economica dei prossimi anni a dirlo, ad oggi il rischio di inciampi nella risalita non può ancora dirsi scongiurato” concludono da Nomisma.

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