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Mottarone, Ardita e Di Matteo chiedono l’apertura di una pratica al Csm sul caso della sostituzione del giudice

I due consiglieri chiedono di investire "con immediatezza la commissione competente e subito dopo l’assemblea plenaria affinché si intervenga con massima tempestività per valutare la correttezza della decisione adottata e la sua eventuale incidenza sui principi in tema di precostituzione del giudice"
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I consiglieri del Consiglio superiore della magistratura Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo hanno chiesto al Comitato di presidenza l’apertura di una pratica sul caso della sostituzione in corsa d’opera del giudice, Donatella Banci Buonamici, che si occupava dell’inchiesta sulla funivia del Mottarone, precipitata domenica 23 maggio provocando 14 vittime. I due pm chiedono di investire “con immediatezza la commissione competente e subito dopo l’assemblea plenaria affinché si intervenga con massima tempestività per valutare la correttezza della decisione adottata e la sua eventuale incidenza sui principi in tema di precostituzione del giudice“.

Lo scorso venerdì, 7 giugno, il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, ha infatti firmato il provvedimento che ha assegnato al giudice Elena Ceriotti, “titolare per tabella del ruolo”, il procedimento sulla funivia del Mottarone, togliendolo dalle mani della gip supplente Donatella Banci Buonamici, che aveva “esercitato funzioni di gip supplente per la convalida del fermo dei 3 indagati” e aveva scarcerato i tre indagati. In data primo febbraio 2021 la giudice Ceriotti era stata infatti esonerata dalla sue funzioni di Gip per quattro mesi, quindi fino al 31 maggio scorso. “Essendo rientrato in servizio il gip titolare, il procedimento dev’essere alla stessa assegnato“, ha scritto il presidente del tribunale di Verbania.

Il provvedimento aveva provocato la protesta dell’avvocato Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini, il gestore della funivia indagato insieme al direttore di esercizio, Enrico Perocchio, e a Gabriele Tadini, capo servizio della funivia ora ai domiciliari. “E’ un provvedimento anomalo – ha dichiarato il legale – non è mai capitato che durante una partita venga cambiato l’arbitro nonostante tutti riconoscano abbia operato bene”. Dopo l’assegnazione del procedimento a un nuovo gip, il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi ha invece chiesto “l’annullamento dell’ordinanza di rigetto” nei confronti del gestore della funivia Nerini e del direttore d’esercizio dell’impianto Perocchio, scarcerati dal gip Banci Buonamici.

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