Una urgente riforma del sistema elettorale per il Csm in un momento delicatissimo in cui il corpo della magistratura rischia di apparire silente. “Siamo funestati da scandali che su susseguono, e che fanno dire a molti commentatori che la magistratura – ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, in apertura del Comitato direttivo centrale – è un corpo malato, l’intera Istituzione è inadeguata, necessita di riforme, radicali, che ne sovvertano l’attuale impianto”. Su questo da parte dell’Associazione nazionale magistrati non c’è “nessuna inerzia e nessuna distrazione”. Per Santalucia il “rischio di apparire silenti, incomprensibilmente silenti, c’è, ma solo al cospetto di un pubblico distratto o poco consapevole o addirittura non in buona fede“. Il riferimeto di Santalucia è al caso dei verbali di Amara, consegnati dal pm Paolo Storari all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo per una presunta inerzia dei veritici della procura milanese, e poi arrivati in forma anomina ad alcune testate. Uno scontro che è arrivato con l’eco dello scandalo Palamara e le manovre per pilotare le nomine degli uffici giudiziari non ancora spenta.

“In questo contesto, che vede la Magistratura e la magistratura associata chiamate in causa con un pregiudiziale fardello di responsabilità, molte soltanto presunte, si verifica che l’atteggiamento dell’Anm venga percepito come quello di un soggetto stordito, colpito talmente forte da non saper imbastire una reazione, timido e incerto quando pure fa sentire la sua voce”, ha rilevato Santalucia. “Alcune testate giornalistiche e alcune trasmissioni televisive privilegiano la lettura scandalistica, preferiscono scovare la trama dell’intrigo torbido e dell’intreccio occulto di interessi e di affari, il rapporto obliquo con settori del mondo politico, i tratti allarmanti del potere deviato. Credo sia un bene, anzitutto d’immagine, che in quei momenti l’Anm non ci sia“.

A giudizio del presidente “non avrebbe senso accomodarsi nei salotti televisivi in cui si dibatte dei comportamenti dell’uno e dell’altro, tacciando ora questo ora quello di non aver osservato le regole, di aver violato il codice di condotta, per la semplice ragione che, assai più opportunamente, l’Anm deve attendere che gli accertamenti siano fatti nelle sedi a ciò preposte. E non deve lasciarsi trascinare in luoghi in cui si è giocoforza richiesti di dare giudizi ma senza conoscere i fatti se non per quello che la lettura dei giornali consente”. Insomma, “la reazione forte dell’Anm – ha ammonito Santalucia – della cui mancanza alcuni lamentano, non può essere affidata a questi percorsi; se ci unissimo al coro, per aggiungere la nostra voce alla babele di tesi e letture ricostruttive, saremmo più visibili, ma certo non più incisivi e con ogni probabilità ancora meno autorevoli”.

Di fronte a quanto è avvenuto in questo ultimo periodo nella magistratura “non stiamo con le mani in mano, in attesa passiva che si capisca bene cosa è accaduto. Il nostro compito, per intanto, è lavorare affinché, in questo momento di grande difficoltà per la magistratura, le imminenti riforme siano elaborate e realizzate senza cedimenti all’emotività del momento; affinché il principio di razionalità non sia accantonato e ogni riforma sia una autentica ed adeguata risposta ai problemi effettivi ed esistenti; affinché la crisi che stiamo attraversando non divenga il pretesto per regolare con la magistratura il finale di una partita che si aprì negli anni di Tangentopoli – ha detto Santalucia – È questo l’impegno a cui tutti siamo chiamati, e come prima condizione dovremmo ritrovare nel quotidiano confronto tra noi le ragioni di una unitaria condivisione di questo prioritario obiettivo. D’altronde è proprio il nostro Statuto a ricordarci che l’Anm deve adoperarsi affinché ‘il carattere, le funzioni e le prerogative del potere giudiziario, rispetto agli altri poteri dello Stato, siano definiti e garantiti secondo le norme costituzionalì “.

L’Associazione nazionale magistrati “avverte molto l’importanza di una riforma” del sistema elettorale per il Csm che “per necessità, dovrà saper realizzare una maggiore libertà dell’elettore rispetto ai possibili condizionamenti dei gruppi associativi. Abbiamo espresso il convincimento che sia urgente un cambiamento della legge elettorale per restituire piena credibilità all’organo di Governo autonomo”, ha aggiunto il segretario Salvatore Casciaro, sottolineando che “quali che siano le scelte che assumerà il decisore politico, abbiamo comunque evidenziato l’esigenza di approntare accorgimenti per assicurare, da un lato, la presenza delle diverse sensibilità associative, anche minoritarie, all’interno del Csm, e, dall’altro, la parità di genere quantomeno con riferimento al momento della candidatura, senza la previsione di una riserva di posti”.

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