ArcelorMittal ha licenziato per “giusta causa” uno dei due dipendenti che pochi giorni fa avevano condiviso sul social un post in cui invitavano a vedere la fiction Svegliati amore mio, con Sabrina Ferilli, che parla delle ripercussioni ambientali e sanitarie dei territori vicini alle acciaierie. Nei post, ad avviso della multinazionale, era stata “denigrata” l’azienda e il suo management con “affermazioni di carattere lesivo e minaccioso”. Per il sindacato Usb, invece, la decisione “non è altro che un gravissimo attacco alla democrazia ed in particolare alla libertà di espressione e opinione”.
Il provvedimento è stato notificato oggi al dipendente dopo una contestazione disciplinare e una sospensione di cinque giorni. “Questo – osserva il coordinatore provinciale dell’Usb Francesco Rizzo – è l’ennesimo schiaffo, come se non bastasse quanto fatto in precedenza. Stigmatizziamo tutto questo e preannunciamo una durissima mobilitazione. Forme e tempi verranno comunicati nelle prossime ore”. Nella fiction, trasmessa dai canali Mediaset, si parla dei problemi che ruotano attorno all’industria siderurgica attraverso la storia di una donna che lotta per la figlia che si è ammalata di leucemia.
“Abbiamo appreso dal sindacato Usb, che è stato licenziato oggi uno dei due dipendenti di ArcelorMittal, siderurgico di Taranto, che nei giorni scorsi aveva condiviso sul proprio profilo Facebook un post che invitava a vedere la fiction di Canale 5, Svegliati amore mio, perché classificato come atto lesivo dell’immagine aziendale e dei suoi dirigenti”, scrive in una nota Nicola Oddati della direzione nazionale del Pd e commissario dem di Taranto. “Si presenta in uno scenario attuale come un gravissimo atto repressivo e liberticida – aggiunge – Come Pd ionico chiediamo l’immediato chiarimento e l’eventuale revoca immediata del licenziamento, questa non è fiction questa è la vita di persone che meritano rispetto tutela e solidarietà”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez