Rapine, aggressioni, danneggiamenti. Una scia di soprusi e violenze che è andata avanti, nei quartieri della zona Est di Milano, per almeno 7 mesi e compiuta da una banda di minorenni, guidata da due ragazzi di 15 e 17 anni, ora finiti in carcere. Il diciassettenne è incensurato, mentre il quindicenne, nonostante l’età, è già noto alle forze dell’ordine per una violenza sessuale commessa quando aveva 13 anni ai danni di una coetanea. Altri quattro componenti della banda sono indagati. Quando i poliziotti si sono presentati a casa sua per arrestarlo il padre si è rivolto così al figlio: “Io sono stato in carcere, adesso ci vai anche tu così vediamo quanto vali“.

Il gruppo dei giovani si faceva chiamare “KO Gang” (che sarebbe il nome scelto da alcuni di loro per fare musica trap) ed era attivo soprattutto nell’area est di Milano, nella zona tra Lambrate e Villa San Giovanni, in particolare lungo via Palmanova. Le indagini del commissariato Villa San Giovanni, guidato dal vicequestore Alessandro Chiesa, sono iniziate da un episodio del 13 febbraio, quando la baby gang ha forzato l’ingresso contingentato di un supermercato in zona Adriano e ha aggredito il vigilantes. “Quando l’uomo ha tentato di fermarli – hanno raccontato gli investigatori – il 15enne gli ha detto ‘ora ti prendo la pistola e ti sparo in gola‘. Partendo da questa vicenda i poliziotti sono riusciti a ricostruire una serie di episodi avvenuti anche molti mesi prima.

Il primo episodio attribuito al gruppo, composto da 15 ragazzini, risale al 27 luglio 2020, quando in via Adriano sono saliti su un autobus della linea 86 senza mascherine, costringendo il conducente a fermare la vettura per chiedere loro di rispettare le disposizioni anti Covid. Quel rimprovero ha scatenato la furia dei minorenni, che hanno danneggiato il mezzo rendendolo inutilizzabile.

Il 10 dicembre hanno rapinato, a distanza di pochi minuti, tre ragazzine e poi altrettanti 16enni vicino al sottopasso di Crescenzago. Alle vittime sono stati portati via i cellulari ma le ragazze sono riuscite a recuperarli poco dopo perché una di loro ha fatto valere la parentela con un amico della gang.

Il 26 gennaio l’episodio più violento, ancora a bordo di un bus della linea 53 in zona Lambrate. Il gruppo ha chiesto a un 47enne di sedersi accanto a lui nonostante il divieto, ricevendo il rifiuto dell’uomo. All’ennesima offesa l’uomo ha risposto ed è stato picchiato da tutti con pugni e calci in faccia, riportando 10 giorni di prognosi. E ancora: il 9 febbraio i ragazzini hanno rapinato due 16enni in via Pontano, picchiando uno dei due e “risparmiando” l’altro perché figlio del preside di un istituto da loro frequentato. L’ultima vicenda è quella del 13 febbraio scorso al supermercato in zona Adriano.

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