Un errore discriminatorio che ne ha svelato uno molto più grande. Per tutta la giornata è rimbalzata la notizia dell’incredibile modulo per l’accesso alla vaccinazione anti-Covid stilato dalla Asl 5 della Liguria, in cui tra i “soggetti con comportamenti a rischio” sono stati inclusi gli “omosessuali”. La denuncia è partita dal consigliere regionale ligure Ferruccio Sansa e ha scatenato immediate polemiche. Ma ora è saltato fuori che a catalogare gli omosessuali come “a rischio” dal punto di vista sanitario in realtà non è soltanto quel documento locale. Ma anche le Specifiche funzionali dell’Anagrafe nazionale vaccini, contenute in un decreto del ministero della Salute datato novembre 2018. E, ancora prima, il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale (Pnpv) per il triennio 2017-2019 – l’ultimo pubblicato – che indica gli “uomini che fanno sesso con gli uomini” tra le categorie prioritarie per i vaccini contro l’Epatite A, B e il Papillomavirus.

Insomma, se a La Spezia non si sono accorti di essersi basati su documenti discriminatori per l’orientamento sessuale dei cittadini, lo stesso è accaduto a Roma. Tanto che in serata il dicastero guidato da Roberto Speranza è stato costretto ad intervenire per smorzare le polemiche con una nota stampa: “Per il Ministero della Salute sono solo i comportamenti a determinare il rischio, non certo l’orientamento sessuale delle persone. Il modulo interno della Asl 5 di La Spezia riporta erroneamente, come chiarito dalla stessa Asl, un vecchio documento usato per le donazioni di sangue. La riproposizione in documenti ministeriali di vecchie e superate formulazioni verrà immediatamente corretta”.

Cosa contengono i documenti in questione? Le Specifiche funzionali dell’Anagrafe nazionale vaccini, istituita nel 2018 dall’ex ministra Giulia Grillo, definiscono “le specifiche tecniche del flusso informativo per l’alimentazione del sistema anagrafe”. L’Allegato 3 è dedicato per l’appunto alle “categorie a rischio per la quali viene raccomandata la vaccinazione (esposizione lavorativa, stile di vita, viaggi..), coerenti con le categorie previste dal Pnpv vigente”. C’è una tabella del tutto identica a quella riportata nel modulo spezzino, dove sotto il codice 10 compaiono i “soggetti con comportamenti a rischio (tossicodipendente, soggetto dedito alla prostituzione, omosessuale)”. Ma andando a leggere il documento “madre” da cui l’elenco discende, cioè il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, si scopre una definizione ancora peggiore: tra i soggetti a cui “si consiglia l’effettuazione del vaccino” per Epatite A, B, e virus HPV (Papillomavirus) ci sono, letteralmente, gli “uomini che fanno sesso con altri uomini”.

È probabile, quindi – come ammette a Ilfattoquotidiano.it il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro – che il modulo distribuito per errore a La Spezia sia un copia-incolla integrale dell’elenco contenuto nelle Specifiche funzionali dell’Anagrafe vaccinale, che a sua volta comprende tutti i fattori di rischio individuati dal Pnpv per i vari vaccini disponibili in Italia. La scoperta che l’errore, se così si può chiamare, arriva direttamente da Roma, ha dato il via a dure prese di posizione della maggioranza in Regione Liguria: “Dopo una prima indagine interna della Asl 5 spezzina è emerso che l’errore deriva dal copia-incolla delle linee guida ministeriali. Ovviamente questo moltiplica lo sbaglio, certamente non lo cancella. Anzi. Altrettanto ovviamente consolida il mio giudizio circa la totale incapacità, insipienza, malafede e ottusità di certa opposizione, che pur di sparare fango non si premura di accertarsi e approfondire”, attacca il governatore Giovanni Toti.

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