Una settimana dopo aver ottenuto la fiducia delle Camere, Giuseppe Conte è salito al Colle per dimettersi da presidente del Consiglio. La crisi politica è ufficialmente aperta ed è ora in mano a Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha accettato la dimissioni del premier ma con riserva: aspetta, cioè, di capire cosa uscirà fuori dalle consultazioni, che cominceranno al Colle nel pomeriggio e dureranno fino a venerdì 27 gennaio: iniziano i presidenti delle Camere, chiude il M5s. Il conto alla rovescia per tentare di varare un Conte ter è ufficialmente partito. Il premier, dopo che in un primo momento erano circolate voci su un suo presunto videomessaggio, ha scritto nella serata di martedì un post su Facebook e ha rilanciato il suo appello ai responsabili: si è rivolto nuovamente a “chi ha a cuore le sorti del Paese” e che dovrà farsi sentire in Parlamento. E, ha spiegato, il suo passo indietro è stato fatto in nome di “un governo di salvezza nazionale”.

Per realizzarlo nelle prossime 24/48 ore dovranno palesarsi i 10/15 senatori responsabili, che servono a tenere in piedi la maggioranza senza il sostegno d’Italia viva. In caso contrario bisognerà sondare se esistono margini di manovra per ricucire con Matteo Renzi. Se questi due tentativi dovessero dare esito negativo, tramonterebbe l’ipotesi di un terzo governo presieduto da Conte. Sono ore molto concitate: mentre a Palazzo Madama è caccia aperta ai “costruttori” ed è stato ‘ufficializzato’ il contenitore degli “Europeisti Maie Centro Democratico”, nel centrodestra si temono fuoriusciti e al termine dell’ennesimo vertice i leader hanno annunciato che saliranno uniti al Quirinale. Dall’altra parte i renziani dicono che “non metteranno veti sui nomi”, con il leader che invoca “un governo di legislatura“, ma resta da capire quali altre richieste faranno sui temi. Tanto che le elezioni anticipate sarebbero più vicine, molto più vicine.

Il calendario delle consultazioni al Colle – Il calendario delle consultazioni al Colle è stato diffuso in serata. Si inizia nel pomeriggio di mercoledì 27 gennaio dopo la celebrazione mattutina del “Giorno della Memoria” al Quirinale: alle 17 Mattarella riceve il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e alle 18:00 il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Giovedì alle 10.00 tocca al gruppo per le Autonomie (SVP-PATT, UV)”. Tra le 10.30-12.30 e ore 16.00-16.45 ci saranno poi gli incontri con i rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. Alle 16.45 il capo dello Stato vedrà il gruppo parlamentare “Liberi e Uguali“. Alle 17.30 toccherà invece ai gruppi di Italia Viva – PSI e Italia Viva. Alle 18.30 ci saranno i gruppi parlamentari “Partito Democratico”. La mattina del 29 gennaio si svolgerà la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte Suprema di Cassazione e le consultazioni seguiranno nel pomeriggio: ore 16.00 Fratelli d’Italia; “Forza Italia – Berlusconi Presidente – UDC” del Senato della Repubblica e “Forza Italia Berlusconi Presidente” della Camera; “Lega – Salvini Premier”; rappresentanti delle componenti “Idea e Cambiamo”. Alle 17.00 chiude il Movimento 5 stelle.

Il messaggio di Conte dopo le dimissioni – Il presidente del Consiglio dimissionario ha deciso di parlare in serata e di rilanciare quell’appello ai responsabili che, solo una settimana fa, aveva fatto a Camera e Senato: “È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica“, ha scritto su Facebook. “Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono”. Quindi ha rilanciato la carta della legge elettorale proporzionale. Serve un’alleanza, ha scritto, “per approvare una riforma elettorale di stampo proporzionale e le riforme istituzionali e costituzionali, come la sfiducia costruttiva, che garantiscano il pluralismo della rappresentanza unitamente a una maggiore stabilità del sistema politico. Questo conta. Che il nostro Paese si rialzi in fretta e possa mettersi alle spalle la pandemia e le tragedie che essa ha arrecato, in modo da far risplendere la nostra nazione nella pienezza delle sue bellezze”. E, ha aggiunto: “L’unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l’Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l’Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese”. Per farlo, serve ripartire dalla fiducia ottenuta dal governo in Parlamento, ha detto solo la settimana scorsa. “Il Paese, tuttavia, sta attraversando un momento davvero molto difficile. Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura“. E Conte garantisce: “Per parte mia, anche in queste ore continuerò a svolgere gli affari correnti fino all’insediamento del nuovo governo. Continuerò a svolgere il mio servizio al Paese, con senso di responsabilità e con profondo impegno. Sono queste le caratteristiche che hanno caratterizzato il mio operato, quello dell’intero governo e delle forze di maggioranza che ci hanno sostenuto”-

L’ultima giornata del Conte 2 e la crisi nelle mani del Colle – L’ultima giornata del governo Conte 2 è cominciata alle 9 e 25 quando a Palazzo Chigi ha avuto inizio il Consiglio dei ministri. “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”, ha detto il premier, comunicando le sue intenzioni. I capi delegazione delle forze di maggioranza, Alfonso Bonafede del M5s, Dario Franceschini del Pd e Roberto Speranza di Leu, hanno rinnovato al premier “sostegno e compattezza”. E rilanciato: “Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”, ha detto il ministro dei Beni Culturali. La riunione del governo, durata circa mezz’ora, si è chiusa con un applauso dei ministri al premier.

Conte è quindi arrivato al Colle a mezzogiorno per rimettere l’incarico nelle mani di Mattarella. Dal Quirinale l’auto del presidente del consiglio è uscita dopo circa mezz’ora, per recarsi a Palazzo Giustiziani. Subito dopo aver visto la prima carica dello Stato, infatti, il premier ha incontrato la seconda, cioè la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Poi ha visto la terza, il presidente della Camera Roberto Fico: un colloquio, quest’ultimo, lungo un’ora e un quarto. Ora si attendono le consultazioni, al termine delle quali Mattarella ha essenzialmente due strade. La prima: se ci fossero i margini di manovra potrebbe conferire un nuovo incarico a Conte per varare un nuovo esecutivo con una maggioranza più larga dell’attuale. Da capire se grazie all’arrivo di quei 10/15 senatori responsabili o dopo un riavvicinamento con Italia viva. Se invece risultasse impossibile la permanenza a Palazzo Chigi dell’attuale inquilino, è chiaro che si aprirebbero altri scenari: dal cambio di premier con una coalizione uguale all’attuale allargata a Italia viva, o a una eventuale nuova maggioranza di governo. Si discute di un esecutivo sostenuto dalla cosiddetta “maggioranza Ursula”, di uno di larghe intese o di unità nazionale. Tutte ipotesi di scuola che naturalmente restano tali fin quando Mattarella non sarà in possesso di ogni elemento che gli consenta di capire se esistano gli spazi per risolvere la crisi o se invece lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni risultino inevitabili.

Come si muovono i partiti – L’ipotesi di un dialogo con Italia viva rimane sullo sfondo. E gli stessi renziani oggi dicono che non intendono “mettere veti sui nomi”: “Mattarella ha in mano la regia per dare un governo più solido al Paese con un programma solido”, ha detto Ettore Rosato a Rainews24. Anche dai dem qualche apertura si è intravista: “Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa immensamente, e prendiamo atto che lo stesso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi”, ha detto la vicepresidente dem Debora Serracchiani. Intanto il Pd ha fissato la sua assemblea per le 14 di mercoledì, Italia viva in un primo momento aveva riunito i parlamentari per le 22 e 30 di martedì, ma poi ha rinviato a domani l’incontro. Il centrodestra ha invece tenuto il suo vertice – allargato anche ai “piccoli”, cioè Udc, Cambiamo e Noi con l’Italia- e alla fine ha fatto sapere che i tre leader – Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – andranno insieme da Mattarella. Un dettaglio che allontana l’ipotesi di un sostegno di Forza Italia all’esecutivo, ma tutto può ancora succedere.

Il gruppo dei responsabili nasce, ma (per ora) non ha i numeri – Al Senato è invece corsa contro il tempo per i responsabili. In serata si è diffusa la notizia che il gruppo in Senato si è formato, ma senza di fatto modificare i numeri. Si tratta infatti di dieci senatori che già avevano votato la fiducia al governo Conte lo scorso 19 gennaio. Sale di una unità (ora in totale 324 deputati) il sostegno per Conte alla Camera: si tratta di Fausto Longo, finora con Popolo Protagonista. Il senatore Gregorio De Falco ha intanto annunciato sia la propria adesione al partito di Bruno Tabacci (che ha già 11 deputati alla Camera, ma nessuno a Palazzo Madama), sia il varo del nuovo gruppo a sostegno dell’iniziativa di Conte. Il regolamento del Senato impone una serie di vincoli per poter formare un nuovo gruppo parlamentare: innanzi tutto il numero minimo di 10 senatori e poi l’aver presentato alle elezioni il proprio simbolo. Il secondo requisito lo aveva già messo a disposizione il Maie (Movimento italiani eletti all’estero) che già sosteneva il Conte bis e che aveva fino allo scorso 19 gennaio solo cinque senatori (il sottosegretario Merlo, De Bonis, Cario, Buccarella e l’ex Fi Fantetti), cosa che lo costringeva ad essere solo una componente del gruppo Misto. Ed ecco l’adesione di De Falco, Ciampolillo, i due ex “azzurri” Causin e Rossi e, infine, dovebbe esserci anche Sandra Lonardo. L’adesione di De Falco al Cd di Tabacci farà sì che il nuovo gruppo si chiamerà “Europeisti Maie Centro Democratico”. Il nuovo gruppo, inoltre permetterà di avere un senatore in più in tutte le Commissioni parlamentari, rendendo ininfluente l’eventuale posizione contraria sui vari provvedimenti dei senatori di Iv, che comunque resta necessaria se si vuole raggiungere la maggioranza assoluta di 161 seggi.

CRONACA ORA PER ORA (aggiornata alle 00.07 di mercoledì 27)

23.40 – Bonafede: “Compatti, Conte punto di riferimento”
“Il Movimento ha dimostrato di essere compatto e Conte è un punto di riferimento insostituibile”. Lo ha detto, apprende l’Adnkronos, il ministro Alfonso Bonafede, capo delegazione M5S al governo, nel corso della congiunta 5 Stelle.

23.09 – Crimi: “Superare i diktat”
Bisogna superare i diktat di chi ha violato gli accordi, vedi Renzi, che ci ha impedito di realizzare azioni rapide di governo. E’ il senso del ragionamento espresso dal capo politico M5S Vito Crimi in assemblea. “Bisogna far comprendere che c’è in gioco” il futuro del Paese, ha scandito il reggente grillino, “individuando i temi comuni e mettendo da parte quelli divisivi” come Mes e prescrizione. Bisogna concentrarsi sul tema più importante, ovvero il Recovery.

22.55 – Crimi: “Non ci sono alternativa a Conte. Noi fondamentali”
“Non ci sono alternative a Conte, è il collante. Non c’è altro in prospettiva”. Lo ha detto, secondo quanto apprende l’Adnkronos, il capo politico M5S Vito Crimi, prendendo la parola durante l’assemblea dei gruppi grillini. “Possiamo andare a testa alta per le battaglie portate avanti”. ha aggiunto. “Siamo un terzo dei parlamentari e senza di noi non esiste alchimia che tenga”, ha scandito il reggente grillino. “Gli altri sono consapevoli che non possono fare a meno di noi”.

22 – Boccia: “Nascita Europeisti segnale importante”
“I numeri ancora non bastano, ma la notizia di questa sera è una notizia importante: ci sono persone consapevoli che vogliono costruire un’alternativa politica in questo parlamento. Basta vedere i casi di Tabacci e Polverini che sono persone libere: è sbagliato non vedere il progetto politico a cui aderiscono. Bastano? Certo che no, ma il confronto è aperto. D’altra parte oltre questa possibilità c’è solo un salto ne buio”. Così il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia a Cartabianca su Rai3.

21.40 – Nasce il gruppo Europeisti al Senato
Si è costituito, di fatto, il gruppo dei responsabili al Senato. A quanto si apprende da fonti parlamentari in serata è stato raggiunto il numero base di dieci senatori. Il gruppo si chiama “Europeisti Maie Centro Democratico” e, a quanto si apprende dalle stessi fonti, domani si costituirà anche alla Camera.

21 – Il messaggio di Conte su Facebook (leggi il testo integrale)

20 – Spadafora: “La maggioranza è determinata ad andare avanti”
“Siamo nel pieno di una inspiegabile e ingiustificabile crisi di Governo. La affronteremo, la supereremo: la maggioranza formata da M5S, Pd e LeU è determinata ad andare avanti e ad allargare la base parlamentare verso coloro che sono pronti a spendersi con noi per portare avanti un progetto e un programma di legislatura”. Lo scrive su Fb il ministri uscente Vincenzo Spadafora. “Un dato resta fermo: per me e per il M5s c’è un unico nome come presidente del Consiglio, quello di Giuseppe Conte”, aggiunge.

19.45 – Renzi: “Dopo giorni di fango è chiaro che non è Italia viva ad aver aperto una crisi”
“Dopo giorni di fango contro di noi, tutto è più chiaro. Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi: è l’Italia che deve affrontare una crisi da far tremare i polsi”. Così Matteo Renzi nella sua E-News.

19.30 – Renzi nella e-news: “Conte ha preso atto di non avere i numeri e si è dimesso”
“Sono ore delicate per il nostro Paese. Il Presidente Conte ha preso atto di non avere i numeri e si è dimesso”. Così Matteo Renzi nella sua Enews dove aggiunge: “Arriva un momento in cui la verità si afferma sulle veline. E in quel momento diventa chiaro a tutti che la politica è una cosa diversa dal populismo. Italia Viva sarà sempre la casa di chi rifiuta le veline, di chi rifiuta il populismo”.

19 – Consultazioni si chiuderanno venerdì pomeriggio
Le consultazioni per la formazione del nuovo governo si chiuderanno venerdì pomeriggio. Lo si è appreso al Quirinale.

18.30 – Marcucci: “Non c’è Conte a tutti i costi, ma il buonsenso ci guida in quella direzione”
“Per noi oggi l’ipotesi sul campo è reincaricare Conte, vedremo le indicazioni che daranno gli altri partiti e soprattutto ci atterremo alle indicazioni del capo dello Stato”. Lo dice Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, interpellato dai cronisti fuori da Palazzo Madama. A chi gli domanda se sia ‘Conte a tutti i costì, risponde: “Non c’è un Conte a tutti i costi: io dico che il buonsenso ci deve guidare e ci guida oggi in quella direzione”, aggiunge.

17.30 – Affari correnti “anche tutti gli atti urgenti per il Covid”
Sono da considerarsi ‘disbrigo di affari correnti’ anche tutti “gli atti urgenti – ivi compresi atti legislativi regolamentari ed amministrativi – necessari per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19 e ogni relativa conseguenza”. E’ quanto prevede la direttiva della Presidenza del Consiglio inviata ai ministri, vice ministri e sottosegretari di Stato nella quale vengono tratteggiati i limiti dell’azione del governo. Il testo sembra così aprire anche alla possibilità che il governo nel disbrigo degli affari correnti possa varare il decreto Ristori 5 per aiutare le categorie in difficoltà economiche per la pandemia.

17 – De Falco: “Verso accordo per gruppo con Maie. Siamo una decina”
“Stiamo raggiungendo l’accordo, insieme ai 5 senatori del gruppo Maie (Movimento per gli italiani all’estero, ndr) e altri che non fanno capo al gruppo Misto, dovremmo essere una decina”. A dirlo all’Ansa è il senatore Gregorio De Falco, ex M5s e ora al Misto e che ha appena chiesto di aderire al Centro democratico di Bruno Tabacci. “Stiamo discutendo. Si tratta di costruire il contenuto politico di un costituendo gruppo parlamentare – ha aggiunto in una pausa dell’incontro con gli altri senatori – che punta prima di tutto alla salvaguardia degli italiani in questo momento, e in vista della gestione dei fondi del Recovery”.

16.20 – Capigruppo M5s alle 21 e 30
E’ stata convocata, a quanto si apprende da fonti parlamentari. per questa sera alle 21.30 l’assemblea congiunta dei gruppi M5S. All’Odg la situazione politica dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte.

16.15 – Meloni: “Disponibili a dare alternativa come centrodestra”
“Siamo disponibili” come centrodestra “a dare un’alternativa a questa pantomima indegna”. Così Giorgia Meloni al termine del vertice del centrodestra.

16.10 – Salvini: “Dare parola agli italiani”
“Noi siamo pronti, diamo la parola agli italiani”. Così Matteo Salvini, lasciando il vertice del centrodestra. “Diamo fine a questa vergogna, il centrodestra ha una posizione unitaria”, insiste il leader della Lega.

16.05 – Berlusconi: “Noi compatti”
“Abbiamo dato prova di grande compattezza, sono d’accordo: andiamo tutti insieme”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, nel corso della riunione del vertice del centrodestra.

16.02 – Centrodestra: “Sosterremo provvedimenti per gli italiani”
“Nel corso del vertice, il centrodestra ha ribadito la necessità che l’Italia abbia in tempi rapidi un governo con una base parlamentare solida, una forte legittimazione e non, invece, un esecutivo con una maggioranza raccogliticcia. La coalizione è pronta a sostenere in Parlamento tutti i provvedimenti a favore degli italiani, a partire dai ristori e dalla proroga del blocco delle cartelle esattoriali”. E’ quanto si legge in una nota congiunta al termine del vertice del centrodestra.

16.00 – Il centrodestra andrà unito al Colle
Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, Fi, FdI con rappresentanti di Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al presidente della Repubblica di partecipare alle consultazioni con una delegazione unitaria. Lo si legge in una nota congiunta al termine del vertice di oggi.

15.10 – Conte rientrato a Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte è rientrato a Palazzo Chigi, dopo esser salito al Colle per rassegnare le dimissioni, passando per il Senato e la Camera subito dopo per incontrare i rispettivi presidenti.

14.45 – Binetti (Udc): “L’auspicio è che il centro del centrodestra sostenga il governo”
“Noi siamo nel centrodestra e restiamo nel centrodestra. L’auspicio vero è che una parte del centrodestra, il centro del centrodestra, si sposti e sostenga il Governo in una fase di emergenza nazionale”. Lo dice la senatrice Udc Paola Binetti intercettata in Senato.

14.44 – Al via vertice del centrodestra
Al via alla Camera il vertice del centrodestra. Al tavolo i leader di Lega, FdI e Fi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Silvio Berlusconi è collegato da remoto. Con loro i rappresentanti delle formazioni centriste, tra cui l’Udc Antonio De Poli. A quanto si apprende tra i temi da affrontare anche le consultazioni al Quirinale, con la scelta di andare in unica delegazione del centrodestra o no.

14.40 – Terminato incontro Conte-Fico
E’ terminato l’incontro tra il premier dimissionario Giuseppe Conte e il presidente della Camera, Roberto Fico. L’incontro è durato circa un’ora e quarto.

14.35 – I 3 senatori di Cambiamo: “Nessun sostegno al Conte ter”
“In merito a retroscena riportati dal sito di un autorevole quotidiano nazionale, smentiamo assolutamente la notizia di un accordo fra la complente Idea-Cambiamo! al Senato per un sostegno alla nascita di un governo Conte ter”. Lo dichiarano i senatori di Idea-Cambiamo! Massimo Berutti, Gaetano Quagliariello e Paolo Romani.

14.30 – Rosato (Italia viva): “Da noi nessun veto”
“Mattarella ha in mano la regia per dare un governo più solido al Paese con un programma solido. Il governo non aveva più un programma, andava avanti solo con i decreti sull’emergenza. Una volta che si trova una sintesi sulle questioni programmatiche, prima di tutto il Recovery Plan e poi le riforme che l’Ue e le parti sociali ci chiedono, noi non mettiamo veti. Noi non abbiamo mai messo veti o preclusioni su nessuno, ma abbiamo evidenziato l’esigenza di grande chiarezza. E sono convinto che la chiarezza sia una esigenza non solo nostra ma anche degli altri partiti”. Lo dice Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, a Rai news 24.

14.20 – Crimi: “M5s al fianco di Conte
“L’Italia sta attraversando una delle fasi più difficili della sua storia. Alla pandemia e alla crisi economica si è aggiunta una crisi politica causata da un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile. Questo è il momento di volare alto, di riconoscere che il Paese ha bisogno di un Governo che affronti l’emergenza sanitaria, che fronteggi con determinazione la crisi economica e sia capace di trasformare le attuali difficoltà in un’occasione di rilancio e crescita. Questo è il momento nel quale tutti devono mettere da parte personalismi, ambizioni, egoismi e toni fuori luogo”. Così, su Facebook, il capo politico del M5S Vito Crimi. “Siamo e restiamo al fianco del Presidente Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’enorme contributo che ha dato al Paese e che, ne siamo certi, può ancora dare. Riteniamo che sia l’unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza. Maggioranza che deve essere consolidata e rinforzata e che deve concentrarsi sulle priorità del Paese. Ci affidiamo infine alla guida del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella cui saggezza ed equilibrio riponiamo totale fiducia”, conclude il reggente pentastellato.

14.00 – Ministro D’Incà: “Non interrompere percorso politico”
“Voglio ringraziare il Presidente Giuseppe Conte e tutti i colleghi ministri e sottosegretari per il grande lavoro svolto in questi mesi. Abbiamo affrontato una delle fasi più difficili della storia repubblicana e questo è un fatto che nessuna crisi di Governo può cancellare. Il percorso istituzionale è stato interrotto, ma bisogna fare in modo che non si interrompa il percorso politico che stavamo costruendo per dare al Paese una prospettiva di Governo, e quindi di sviluppo sociale, economico e culturale, in grado di rispondere alle future generazioni”. Lo scrive in un post su Facebook il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.

13.50 – Meloni riunisce vertici Fdi
Giorgia Meloni in questi minuti sta riunendo i vertici di Fratelli d’Italia. Con la leader i capigruppo di Senato e Camera, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida. Nel pomeriggio il centrodestra terrà una riunione per fare il punto dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte.

13.40 – Binetti: “Sono nel centrodestra”
“Io sono nell’area del centrodestra, sono Udc nell’area di centrodestra e ci muoviamo tutti insieme”. Così la senatrice dell’Udc, Paola Binetti, parlando all’Ansa della sua posizione politica. Alla domanda su come il suo partito andrà alle prossime consultazioni, ha risposto: “Andremo sicuramente con l’area del centrodestra, non da soli siamo troppo piccoli. Andremo insieme agli altri tre partiti, spero proprio di sì”.

13.30 – Domani alle 14 assemblea Pd
È convocata domani, mercoledì 27 gennaio, alle ore 14 la direzione nazionale del Pd che si svolgerà da remoto con all’ordine del giorno la situazione politica, la crisi di governo e la relazione del segretario. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Pd.

13.24 – Assemblea Italia viva slitta a domani
Si terrà domani l’assemblea dei gruppi con Matteo Renzi. Si apprende da fonti Iv. Intanto tra i renziani resta un clima di prudenza. “Da parte nostra non c’è nessun veto”, si ribadisce.

13.22 – Di Maio: “Conte dimesso per crisi senza senso”
“È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto. Il MoVimento 5 Stelle rimane il baricentro del Paese e insieme al presidente Giuseppe Conte offriremo il nostro contributo per la stabilità. Questo è il nostro impegno, a questo fine stiamo lavorando. Rendiamoci conto di ciò che sta succedendo in Italia”. Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sottolineando che Conte “ha appena rassegnato le dimissioni per via di una crisi di governo senza alcun senso”.

13.20 – Merlo (Maie): “Non c’è gruppo responsabili, vogliamo allargare maggioranza”
“Noi non pensiamo al Gruppo, non ci sarà nessun gruppo, noi pensiamo all’allargamento della maggioranza. Al Quirinale per le consultazioni andremo con il Misto, se ci saranno quelle di Conte andremo da soli”. Lo ha detto Ricardo Merlo, del Maie.

13.18 – Conte alla Camera per incontro con Fico
Il premier dimissionario, Giuseppe Conte, è arrivato a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico.

13.05 – Consultazioni partono il 27 gennaio
Le consultazioni per la formazione del nuovo governo partiranno domani pomeriggio. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti. (

13.00 – Conte si dimette, Quirinale si riserva
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Avv. Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio. Il calendario delle consultazioni sarà reso noto attraverso l’Ufficio Stampa.

12.48 – Conte dalla Casellati
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo essersi dimesso al Quirinale, è giunto a Palazzo Giustiniani per incontrare la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

12.30 – Conte lascia il Quirinale
Il presidente del Consiglio ha lasciato il Palazzo del Quirinale, dove ha consegnato le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Conte è uscito in auto da mezz’ora dal suo arrivo.

12.12 – Alle 14 e 30 riunione del centrodestra
Si terrà alle 14:30, a quanto si apprende, il vertice del centrodestra convocato per fare il punto della situazione alla luce delle dimissioni del premier Giuseppe Conte.

12.10 – Bonafede in Cdm: “Confermare sostegno al premier”
“Questo governo si è trovato ad attraversare una fase di straordinaria difficoltà come quella determinata dalla pandemia. Abbiamo lavorato per i cittadini con impegno e abbiamo raggiunto una compattezza che all’inizio di questo percorso non avremmo immaginato. Adesso, nell’interesse del Paese, è il momento di confermare e dimostrare questa compattezza attorno al Presidente Conte”. A quanto si apprende, è quanto avrebbe detto il capo delegazione del Movimento 5 Stelle, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, durante il Consiglio dei ministri di questa mattina.

12.00 – Conte è arrivato al Quirinale
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è giunto al Palazzo del Quirinale, dove si accinge ad essere ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella cui comunicherà le sue dimissioni.

11.45 – Conferenza capigruppo alle 12 e 30
La conferenza dei capigruppo della camera è convocata per le ore 12:30.

11.40 – Conte ha lasciato Palazzo Chigi per il Quirinale
Il premier Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi per andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni dalla presidenza del Consiglio.

11.30 – Assemblea gruppi Italia viva alle 22 e 30
L’assemblea dei gruppi di Italia viva è prevista questa sera alle 22.30, in videoconferenza. I gruppi erano già convocati in vista del voto sulla giustizia: all’ordine del giorno della riunione ci sarà adesso la linea rispetto alla crisi aperta dalle dimissioni di Conte. Ad ora non si esclude comunque che l’incontro possa slittare a domani.

11.28 – Crippa (M5s): “Dialogo con parlamentari Iv non con Renzi”
“Colui che ha scoperchiato la casa durante un temporale è bizzarro che oggi diventi l’architetto di una copertura in vetro, noi chiediamo invece ai parlamentari di Itala Viva di sostenere un’azione di rilancio”. Così il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa a 24Mattino su Radio 24.
Alla domanda se si tratta allora di un sì a Italia Viva senza Renzi, Crippa ammette che si stratta di una richiesta “sicuramente complicata”.

11.25 – Biasotti (Fi): “Io costruttore? Falso”
“Anche oggi sulla stampa viene riportato il mio nome fra i cosiddetti ‘costruttorì. Mi vedo costretto ancora una volta a smentire tale ipotesi che non appartiene alla categoria della fantasia, ma dell’irrealtà. Le osservazioni critiche rispetto ad alcune scelte politiche di Forza Italia le ho sempre fatte liberamente ma all’interno del mio gruppo e del mio partito. Un partito nel quale mi riconosco e nel quale rimango, come ho anche ribadito nei giorni scorsi al Presidente Berlusconi, per il quale nutro profonda stima e sincero affetto, e alla mia capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini”. Lo afferma il senatore di Forza Italia, Sandro Biasotti. (

11.20 – Bettini (Pd): “Maggioranza si può allargare con Conte”
“Sono fermamente convinto che attorno al Premier Conte, che oggi incontrerà il Presidente della Repubblica Mattarella per dar seguito alle decisioni annunciate in Consiglio dei ministri, si possa in tempi brevi e in modi chiari allargare la maggioranza per un governo repubblicano e europeista. Non dobbiamo perdere neppure un minuto perché tante sono le cose da fare, a partire dal decreto sui ristori alle categorie colpite dalla crisi. E non deve ricominciare uno stucchevole dibattito politicista e astratto, mettendo in campo ipotesi diverse di premiership o di alleanze che disperderebbero il patrimonio accumulato tutti assieme in questi mesi e che porterebbero l’Italia a nuovi momenti di confusione e incertezza”. Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, commenta con un post su Facebook l’annuncio del premier Conte al Consiglio dei ministri di rassegnare le proprie dimissioni.

11.10 – Crippa (M5s): “E’ il momento che responsabili si palisino”
“Oggi per noi l’opzione più rapida e semplice è che Conte possa avere una maggioranza per poter governare, c’è chi si è palesato almeno a parole chiedendo una discontinuità dell’azione di governo, ora è il momento di far emergere questi voti di sostegno”. Così il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. Crippa conclude che l’alternativa è “consegnare tutto nelle mani di Mattarella che valuterà se andare avanti su altre strade o portare il Paese ad elezioni”.

10.58 -Nessuna conferenza stampa di Conte
Non è prevista nessuna conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Lo dicono fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo.
Non è però escluso, viene spiegato, che comunque ci sia in giornata una comunicazione del premier.

10.55 – Serracchiani (Pd): “Renzi? Nessuno può porre veti a nessuno”
“Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa imemsamente, e prendiamo atto che lo steso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi”. Così il vicepresidente del Pd Deborah Serracchiani allo speciale Tg1.

10.52 – Serracchiani (Pd): “Rilanciare azione di governo con Conte”
“Credo che il Pd abbia dimostrato di essere un partito di grandissima respnsabilità, il Pd è unito e c’è bisogno di essere un punto fermo in un percorso strettissimo e complicato. Abbiamo bisogno di rilanciare l’azione di governo e lo abbiamo detto anche prima di questa crisi che è incomprensibile. Il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l’azione di governo”. Così la vicepresidente del Pd Deborah Serracchiani allo speciale Tg1.

10.50 – Franceschini (Pd): “Affrontata una delle fasi più difficili della storia repubblicana”
“Quando siamo partiti – avrebbe ricordato il capo delegazione Pd Dario Franceschini – sapevamo di avere di fronte un percorso difficile, per le distanze politiche tra i soggetti che hanno dato vita a questo governo. Non ci aspettavano certo di dovere affrontare una pandemia e una delle fasi più difficili della storia della Repubblica. L’abbiamo fatto al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi”.

10.45 – Franceschini (Pd): “Salvare questa maggioranza riformista”
“Abbiamo affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, Dario Franceschini in Cdm. “Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.

10.38 – Conte al Quirinale alle 12
E’ ancora a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, riunito con i suoi più stretti collaboratori dopo il Cdm in cui ha condiviso con i ministri la decisione di dimettersi, ringraziandoli per questi 16 mesi di lavoro. Il presidente del Consiglio, a quanto apprende l’Adnkronos, salirà al Quirinale a mezzogiorno per rassegnare le dimissioni.

10.30 – Cdm si è chiuso con applausi a Conte
Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, si è chiuso con un momento “molto affettuoso” e gli applausi dei ministri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte

10.25 – Cdm approva decreto Coni
“Sostegno e compattezza”. Così i capi delegazione delle forze di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5S), Dario Franceschini (Pd) e Roberto Speranza (Leu), in Cdm dove il premier ha reso nota la volontà di dimettersi. Subito dopo la riunione il presidente del Consiglio salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica.

10.15 – Finito il Cdm
E’ terminata, dopo poco più di mezz’ora, la riunione del Consiglio dei ministri.

10.10 – Pd, M5s, Leu in Cdm: “Avanti con Conte”
“Sostegno e compattezza”. Così i capi delegazione delle forze di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5S), Dario Franceschini (Pd) e Roberto Speranza (Leu), in Cdm dove il premier ha reso nota la volontà di dimettersi. Subito dopo la riunione il presidente del Consiglio salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica.

10.05 – Conte in Cdm: “Ringrazio l’intera quadra”
“Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”. Così, a quanto apprende l’Adnkronos, il premier Giuseppe Conte in Cdm, dove ha comunicato la volontà di dimettersi. Subito dopo il Consiglio dei ministri il presidente del Consiglio si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni.

9.57 – Conte ha comunicato ai ministri l’intenzione di dimettersi

il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato ai ministri, a quanto si apprende, la decisione di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni.

9.48 – Casini: “Conte può sperare in reincarico perché non battuto in Parlamento”
“L’accanimento per andare in Parlamento sulla relazione Bonafede era una sciocchezza. Se oggi Conte va al Quirinale con la possibilità di avere il reincarico è perché non è stato battuto in Parlamento”. Lo ha detto a Skytg24 il senatore Pier Ferdinando Casini, che ha anche detto di sperare che, al contrario delle smentite di ieri, proprio il Pd abbia consigliato al premier il passo delle dimissioni.

9.46 – Fiano (Pd): “Conte punto di equilibrio”
“Il presidente Conte in questo momento è il punto di equilibrio della futura proposta di governo”. Lo dice Emanuele Fiano del Pd a La7.

9.30 – Al Cdm anche il decreto Coni
Sul tavolo del Consiglio dei ministri, iniziato da pochi minuti a Palazzo Chigi, sarà esaminato ‘fuori saccò il provvedimento sull’autonomia del Coni, un passaggio necessario e non rinviabile per evitare che l’Italia si presenti alle prossime Olimpiadi di Tokyo senza tricolore e inno di Mameli. L’esame della misura nel Cdm dove il premier Giuseppe Conte condividerà con i ministri la decisione di dimettersi viene confermata da diverse fonti di governo all’Adnkronos.

09.10 – Bonaccini: “Serve governo solido”
“Ci siamo lasciati alle spalle un 2020 terribile con la speranza che il nuovo anno possa davvero essere quello della ripartenza e della speranza. Io sono sicuro che sarà così, che ce la faremo. Serve però senso di responsabilità da parte di tutti, a partire da chi guida il Paese e le istituzioni”. Così, il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, inquadra il momento del Paese in un lungo post, pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui parte dal ricordo della sua vittoria elettorale alle ultime Regionali tenute proprio un anno fa. “Serve un Governo solido che porti l’Italia fuori dalla pandemia con la più grande campagna vaccinale della storia – osserva – con un piano di ricostruzione che per la prima volta può contare su risorse straordinarie che vengono dall’Europa, con la capacità di essere vicino ai territori, alle categorie economiche che soffrono di più, alle preoccupazioni delle famiglie e alle inquietudini dei più giovani. Si può fare – chiosa Bonaccini – e bisogna farlo”.

09.05 – De Micheli: “Prima di aprire a Iv chiarire motivi della crisi”
“Il Pd si è fatto carico di grandi responsabilità dal primo giorno di questo governo. Prima di arrivare a un patto con Italia Viva credo si debba chiarire la posizione di Italia Viva: noi abbiamo fatto un’operazione alla luce del sole in Parlamento ma le ragioni di questa crisi non sono ancora chiare”. dirlo la ministra dei Trasporti Paola De Micheli a Breakfast Club su Radio Capital.

09.00 – Conte arrivato a Palazzo Chigi
Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri in cui comunicherà alla sua squadra di governo la decisione di andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni.

8.52 – Romani: “Su esecutivo di unità nazionale possiamo ragionale”
“Non ci interessa sostituire qualcuno” ma “se la maggioranza ripristina il dialogo interno e poi lancia appello per un governo di unità nazionale con riforma elettorale, possiamo ragionare”. Lo ha detto a ‘Radio anch’iò il senatore di ‘Cambiamo!’ Paolo Romani. “Sarebbe un passo avanti un appello alla responsabilità e non più ai responsabili perché si uscirebbe dal perimetro della vecchia maggioranza”, ha proseguito Romani dicendosi interessato “a un percorso di riforma elettorale”.

8.40 – Toti (Cambiamo): “Nessuno di noi pensa di rafforzare questa maggioranza”
“Io con i parlamentari di Cambiamo! mi sento costantemente e nessuno di noi è convinto che rimettere insieme questa maggioranza con un ‘aiutino da casà, come si fa nei telequiz, possa essere la soluzione perché se è vero che aprire una crisi in questo momento non è stata francamente una genialata opportuna è anche vero che i motivi per aprirla c’erano tutti e bastava leggere i giornali, tra ore di cassa integrazione non pagate e i conti dell’Inps”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questa mattina nel suo intervento alla trasmissione Agorà di Rai3.
8.35 – Quagliarello (Cambiamo): “Votiamo solo governo di salute pubblica”
“Il nostro gruppo voterà un governo solo se sarà un governo nuovo e di salute pubblica, che avrà un appello alla salvezza nazionale, se sarà aperto a tutti ed avrà obiettivi precisi. Se invece si farà il Conte ter e il governo dirà: facciamo delle riforme precise e approviamo il Recovery, noi potremo partecipare a quelle riforme e alla gestione del Recovery, ma senza entrare nella maggioranza politica. Nei prossimi mesi l’Italia non si può permettere le elezioni, con una campagna vaccinale da portare avanti ed un Recovery Plan da approvare. Credo che Mattarella farà consultazioni velocissime, che si concluderanno al massimo giovedì mattina e poi prenderà una decisione”. Così Gaetano Quagliariello, senatore di Idea – Cambiamo, ospite di ‘Radio Cusano Campus’.

8.30 – Guerini: “Nuovo patto esteso ai renziani ma Conte deve restare”
Un nuovo patto politico di legislatura”, anche con Italia Viva. Questa la proposta di Lorenzo Guerini: un Conte ter sostenuto da tutte le forze della vecchia maggioranza e allargato anche ai costruttori centristi. “Adesso intorno a Conte, figura imprescindibile di equilibrio tra le forze che fin qui hanno sostenuto il governo – dice il ministro della Difesa in un’intervista a Repubblica – si metta in moto la costruzione di una maggioranza politica e parlamentare che comprenda tutte le forze che si richiamano a un chiaro orizzonte europeista”. Fermo restando che ”Italia Viva ha la responsabilità di aver causato una crisi inspiegabile di cui sfuggono ai più le ragioni politiche”.

Ore 8.03 – Il giorno delle dimissioni: si apre la crisi
Il premier Giuseppe Conte salirà oggi al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Prima però farà un passaggio in consiglio dei ministri. Si apre dunque l’ennesima crisi di governo con Pd, M5S e Leu che fanno quadrato attorno al primo ministro, mentre Italia Viva resta compatta.

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