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Il vaccino non piace ai francesi: meno di uno su due intende utilizzarlo. Tra i più giovani si scende ad appena il 28%

La percentuale sale al 67% tra i francesi con più di 67 anni. I dati emergono da un sondaggio pubblicato oggi ed accrescono le preoccupazioni del presidente Macron che ha già parlato di un atteggiamento oscurantista nei confronti delle armi fornite dalla scienza contro il virus
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“Non merci, pas moi”. E’ la risposta che oltre un francese su due sembra intenzionato a dare di fronte alla possibilità di vaccinarsi contro il Covid19. Per l’esattezza il 56% sarebbe pronto ad opporre un rifiuto di fronte al farmaco. Dato che fa della Francia uno dei paesi più riluttanti alla vaccinazione. Libano, Croazia e Serbia sono gli unici altri paesi dove i contrari superano i favorevoli al vaccino. L’adesione è invece schiacciante negli Stati Uniti, in Germania o Danimarca e molto alta in Gran Bretagna o Canada. Per di più appena il 13% dei francesi si dice “certa” del fatto che si vaccinerà. Le cifre della diffidenza emergono da un sondaggio BVA condotto tra l’11 e il 14 dicembre e pubblicato da Le Journal du Dimanche.

Restii a vaccinarsi sono soprattutto donne e giovani. Tra il 44% favorevole ad immunizzarsi il 55% sono uomini e il 45% donne. Appena il 28% degli under 35 intende vaccinarsi mentre la quota sale al 67% per le persone con oltre 65 anni. Una differenza piuttosto semplice da spiegare secondo i sondaggisti: più si è giovani meno ci si sente vulnerabili alla malattia ma contribuiscono anche una certa dosa di incoscienza e una certa resistenza all’autorità tipica della popolazione più giovane. Nel complesso incide però anche la diffusione di teorie complottiste che prescindono da qualsiasi elemento scientifico. La percentuale dei contrari al vaccino tende inoltre ad aumentare nelle fasce della popolazione economicamente più disagiate.

Più in generale gli analisti fotografano uno “scetticismo divenuto strutturale rispetto a tutte le decisioni che provengono dall’alto” anche alla luce del fatto che la gestione della pandemia da parte delle autorità è giudicata negativamente da un’ampia maggioranza della popolazione. “Non è il dubbio che mi spaventa, che anzi può essere una spinta verso la conoscenza e il progresso, ma è il relativismo o meglio una sorta di oscurantismo”, ha affermato pochi giorni fa il presidente francese Emmanuel Macron commentando il clima di sfiducia verso le terapie contro la malattia.

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