Il Patto di stabilità, che fissa i vincoli di finanza pubblica ai paesi europei tra cui un deficit non oltre il 3% del Pil, potrebbe rimanere sospeso anche nel 2022. La possibilità è stata evocata oggi dal commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, intervistato dal Financial Times. “L’idea di una ripresa a V è un’illusione e non ci ho mai creduto” ha detto Gentiloni, aggiungendo che “La clausola di salvaguardia del Patto resterà in vigore per tutto il 2021 ma non significa che da gennaio 2022 sarà interrotta”. Il commissario Ue ha spiegato che questa eventualità verrà discusso nei prossimi mesi”

Intanto la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ribadisce il pieno sostegno all’economia del Vecchio Continente. “La Bce c’era durante la prima ondata e ci sarà nella seconda ondata. Siamo, e continueremo ad essere, totalmente impegnati a sostegno della popolazione europea”, ha detto la presidente a poche settimane dal consiglio direttivo di dicembre in vista del quale Francoforte ha già preannunciato un nuovo pacchetto di misure di politica monetaria. “Anche se tutte le opzioni sono sul tavolo, il Pepp e i Tltro (rispettivamente il programma di acquisto di titoli e le linee di liquidità agevolata per le banche, ndr) si sono dimostrati efficaci nell’attuale situazione e possono essere regolati dinamicamente per reagire all’evoluzione della pandemia. Dunque rimarranno probabilmente gli strumenti principali per calibrare la nostra politica monetaria”, ha continuato Lagarde nel suo discorso di apertura del Forum delle banche centrali alle decisioni del prossimo consiglio direttivo di dicembre.

La presidente della Bce lancia però anche un allarme, affermando che le imprese “che finora sono sopravvissute aumentando il proprio indebitamento potrebbero decidere che restare aperti non ha più senso. Questo potrebbe innescare un moltiplicare delle chiusure delle imprese nel quale il fallimento di un’impresa, di fronte alle misure restrittive, si ripercuote sulla domanda di altre imprese, spingendole a ridurre la produzione”. Christine Lagarde ha quindi concluso che “la risposta delle politiche è dunque vitale per proteggere le economie” e che “sono fuori luogo le preoccupazioni di una ‘zombificazione” (con imprese che restano in vita solo grazie agli aiuti, ndr) o di un ostacolo alla distruzione creativa, specialmente ora che un vaccino è in vista”. “

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