Stop alle gite scolastiche per questo anno e la raccomandazione sull’uso delle mascherine in casa in presenza di persone non conviventi. Sono queste le principali novità discusse nel corso dell’incontro tra governo e Regioni a Palazzo Chigi per definire tutti i punti che saranno inseriti nel prossimo Dpcm. Provvedimenti che, però, le Regioni stanno ancora discutendo, ancora riunite per esprimere un parere sulla proposta di dpcm elaborata nella riunione dei capi delegazione a Palazzo Chigi. Poi il premier Giuseppe Conte potrebbe varare il nuovo dpcm già in nottata.

A casa con 37,5 di febbre. Ingressi contingentati nei negozi
Nella bozza del nuovo dpcm sono contenute anche una serie di limitazioni o regolamentazioni degli spostamenti per i cittadini: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure – si legge -: a) i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante; b) l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento, nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. È consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia”.

Distanziamento di almeno un metro e ingressi dilazionati nei negozi, in modo che i clienti restino all’interno il tempo strettamente necessario agli acquisti. “Le attività commerciali al dettaglio – si legge – si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni”

Scuola, stop alle gite scolastiche. Bonaccini: “Lezioni a distanza? Mai proposte”
In un primo momento era circolata la notizia che da parte del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, fosse arrivata sul tavolo dell’esecutivo la proposta di permettere lezioni a distanza per gli alunni delle classi superiori. Un provvedimento che doveva servire ad alleggerire la pressione sui trasporti.

Ma dallo staff del governatore emiliano arriva la smentita: dal parte di Bonaccini una proposta del genere, dicono, non è mai arrivata. Questa “non ha avuto neppure luogo in quanto il tema del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico non è stato avanzato dal governo nella cabina di regia da poco conclusa. È dunque e in ogni caso priva di qualsiasi fondamento la notizia che dalla Regione Emilia-Romagna sarebbe stata avanzata la proposta di un ritorno alla didattica a distanza”.

Da parte del governo è invece arrivata la proposta di un annullamento delle gite scolastiche, delle attività scolastiche fuori sede e dei gemellaggi. Un provvedimento che ha come scopo quello di limitare al massimo gli spostamenti e assembramenti tra i giovani.

Mascherine, raccomandate anche in casa con gli amici. Obbligo distanziamento
Il governo è poi tornato sul tema mascherine. Non solo l’obbligo di indossarle all’aperto ma, da quanto trapela, il governo ha proposto alle Regioni di inserire anche una forte raccomandazione per l’uso dei dispositivi anche all’interno delle abitazioni private quando si incontrano persone non conviventi. “Nel Dpcm andremo a inserire la previsione delle mascherine all’aperto che abbiamo già messo in termini generali nel decreto legge – ha specificato Conte durante l’incontro – Mentre però è vincolante la norma sulle mascherine all’aperto, inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. Non riteniamo di introdurre una norma vincolante ma vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina”.

A questa raccomandazione si aggiunge, inoltre, lo stop alle feste private, con una “forte raccomandazione” a limitare anche quelle in casa, se partecipano più di sei persone, anche se sul punto una riflessione è ancora in atto. Alcuni tra i ministri continuano infatti a spingere perché venga introdotto un divieto vero e proprio, anche in casa. Inoltre, viene reintrodotto “l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro“.

Rimane, inoltre, la richiesta dell’esecutivo di una sospensione delle attività sportive per gli sport di contatto, come il calcetto o il basket, a livello amatoriale, ma consentirli a livello dilettantistico, per le società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi. La differenza pensata tra sport dilettantistico e amatoriale ha l’obiettivo di non penalizzare chi per la ripresa dell’attività ha fatto investimenti e adottato protocolli, a partire dalle diverse federazioni sportive. Aperte, invece, le palestre. Consentito, infine, fare sport all’aperto, ma con distanza di sicurezza di 2 metri.

Chiusura a mezzanotte per pub, ristoranti e bar. Divieto di sosta davanti ai locali dopo le 21
Il governo ha inoltre proposto agli Enti Locali il divieto di sosta davanti ai locali dopo le 21. Un provvedimento che, dicono, mira ad evitare assembramenti per le strade e fuori dagli esercizi in questione. Pub, locali e ristoranti con servizio al tavolo potranno invece rimanere aperti fino a mezzanotte. Proposte, queste, che hanno trovato, da quanto trapela, il sostegno anche delle Regioni. Secondo fonti di governo, “i locali, ristoranti, pasticcerie e bar chiuderanno alle 24 e dalle 23 si potrà solo consumare ai tavoli. Non in piedi davanti al locale”.

Per quanto riguarda le cerimonie, come matrimoni, comunioni, cresime e funerali, restano in vigore le regole dei protocolli già approvati ma viene messo un limite massimo di 30 persone per gli eventuali ricevimenti successivi.

Teatri, cinema e concerti: massimo 1.000 persone all’aperto e 200 al chiuso
Restrizioni anche per quanto riguarda il settore eventi e spettacolo: “Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1.000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”.

Per quanto riguarda i musei, l’ingresso “è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.

Ok a mense e catering e anche a consegne a domicilio
“Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro – si legge – Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

Ospedali e Rsa, divieto o limiti d’ingresso agli accompagnatori
Tornano anche le restrizioni nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani. “È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”, si legge nella bozza in cui si specifica anche che “l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

Massimo mille persone allo stadio, 200 nei palazzetti
Il governo ha inoltre confermato la proposta di permettere fino a mille persone negli stadi all’aperto, mentre nei palazzetti la capienza massima sarà di 200 persone nelle strutture “dove sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie”.

Carceri, isolamento per i sintomatici
“I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti”, si legge nell’articolo 1 della bozza del nuovo dpcm anti-Covid. “Tenuto conto delle indicazioni fornite dal ministero della Salute, d’intesa con il coordinatore degli interventi per il superamento dell’emergenza coronavirus – scrivono -, le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al ministero della Giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni”.

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