Nel giorno in cui il Movimento 5 stelle compie 11 anni, non solo Davide Casaleggio ha deciso di “prendere posizione”. A rompere il silenzio è stato anche il garante Beppe Grillo che su Facebook ha deciso di scrivere un messaggio evocativo, citando due membri “sacri” del pantheon M5s: Dario Fo e Gianroberto Casaleggio. “Nel libro ‘Il Grillo canta sempre al tramonto‘”, si legge nel post del comico, “scritto con Fo e Casaleggio quest’ultimo diceva: ‘Non deve essere un caso che non esista un papa che si sia fatto chiamare Francesco. Noi abbiamo scelto appositamente la data di San Francesco per la creazione del Movimento. Politica senza soldi. Rispetto degli animali e dell’ambiente. Siamo i pazzi della democrazia, forse molti non ci capiscono proprio per questo e continuano a chiedersi chi c’è dietro”.

Non una parola di più da parte di Grillo sulla difficile fase che il Movimento, la sua creatura, sta attraversando. I 5 stelle dopo la débacle delle amministrative del 20-21 settembre hanno iniziato la discussione per rinnovare la figura del capo politico, non senza traumi e malumori. In particolare a far discutere è la richiesta della maggior parte dei parlamentari di sganciare la piattaforma Rousseau dall’associazione presieduta da Davide Casaleggio. E non è un caso che, proprio quest’ultimo sul Blog delle stelle oggi abbia deciso di “prendere posizione” mettendo in guardia su quello che, secondo lui, è una deriva “al partitismo”. Le sue parole sono state rilanciate dall’ex deputato Alessandro Di Battista, lo stesso che solo qualche giorno fa ha decretato “la morte nera” del Movimento 5 stelle se dovesse pensare a “un’alleanza strutturale con il Partito democratico”.

Intanto, in questo caos di posizioni e prospettive, il Movimento 5 stelle ha cercato comunque di celebrare una delle date più importanti: l’anniversario della nascita. “Oggi, nel giorno di San Francesco, il Movimento 5 Stelle compie 11 anni”, si legge sulla pagina Facebook ufficiale del M5s. “Il 4 ottobre 2009 a Milano nasceva, dall’intuizione di Beppe e Gianroberto, un sogno, che di lì a qualche anno sarebbe riuscito a rivoluzionare la politica italiana e sarebbe diventato il sogno di una intera comunità”. E si conclude: “Siamo consapevoli che c’è ancora molto da realizzare, ma il faro continuano a essere i cittadini e le loro necessità. Grazie Beppe, grazie Gianroberto, se oggi l’Italia comincia ad essere un Paese più giusto“.

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