Prima che il caso fosse segnalato dall’Anpi, sul suo profilo Facebook si definiva “naziskin, negazionista, omofobo, xenofobo, antidemocratico, anticostituzionale, anticomunista e antisemita”. La frase, come riferiscono diverse testate, è subito sparita dai social, ma sono subito esplose le polemiche su Christian D’Adamo, candidato alle elezioni comunali di Fondi, in provincia di Latina. Sul web compare spesso mentre fa il saluto romano, tra busti del duce e frasi che rimandano al Ventennio fascista. Il 32enne è in lizza per le prossime amministrative nella lista civica “Giulio Mastrobattista sindaco”, una delle tre liste a supporto della corsa a primo cittadino di Mastrobattista, in quota Fratelli d’Italia. È a lui che l’Associazione partigiani chiede di “prendere una posizione netta e in linea con la sua formazione politica”, sollecitando “l’immediata espulsione del candidato in questione, in quanto totalmente incompatibile a livello ideologico e morale con la carica per cui compete”.

Nelle ultime ore D’Adamo ha reso privati tutti i profili social, ma molte tracce delle sue posizioni sono rimaste online. Su Facebook ora si definisce “fasciolaziale callistenico” e tre giorni fa ha condiviso un post di Vittorio Sgarbi scrivendo: “Sgarbi Orgoglio Skinhead“. Tra le informazioni del profilo compare una delle sue “citazioni preferite”: “AvantiLazio, Dvce Dvce Dvce”. Come dimostrano molte foto, politicamente è vicino a Forza Nuova. In diversi scatti si mostra con indosso una maglietta che ritrae Benito Mussolini o vicino a monumenti risalenti al Ventennio. Su Twitch ha scelto un avatar lo ritrae con la bandiera di una svastica sullo sfondo.

“Non conoscevo questa persona – assicura Mastrobattista a Repubblica – e abbiamo già lanciato l’hashtag #nessunovotid’adamo. Per quanto riguarda la candidatura dovrebbe rinunciare lui, ma stiamo verificando se lo stesso responsabile della lista sia legittimato ad estrometterlo. Intanto io e tutti i candidati stiamo appunto lanciando l’hashtag”. L’aspirante sindaco di Fratelli d’Italia garantisce inoltre di aver acquisito i casellari giudiziari dei candidati. “Come ho invitato a non votare candidati a sindaco pregiudicati – conclude – così invito a non votare chi ha simili profili social”.

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