Andavano avanti da almeno un anno, secondo gli investigatori, le violenze sessuali nei confronti di una ventenne con grave disabilità cognitiva da parte di un gruppo di uomini tra i 59 e gli 82 anni. Contattata sui social, il gruppo aveva cominciato con il lusingarla, il farle i complimenti, per poi convincerla a incontrarsi nella vita reale per poter abusare di lei. È stato solo grazie al sospetto della madre adottiva della vittima, allarmata dagli strani atteggiamenti della figlia, se le violenze sono state bloccate dall’intervento della polizia.

Il fatto è accaduto nella Valsugana, dove la polizia di Trento ha arrestato due fratelli di 59 e 64 anni e un conoscente di 82, tutti e tre incensurati, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata e minacce. La madre della ventenne si era rivolta a marzo alla polizia postale che ha svolto le indagini con il supporto della squadra mobile. Nei telefoni, sia della vittima che degli arrestati, sono state trovate oltre 140 foto dal contenuto inequivocabile, motivo per cui quelli degli assalitori sono stati posti sotto sequestro, insieme ai pc, per indagare se ci siano state altre vittime. I due fratelli si trovano in carcere mentre l’82enne è agli arresti domiciliari per limiti di età.

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