- 10:26 - Usa: Conte, 'sulla Via della Seta ho scontentato Trump'
Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "Ho stabilito, nell’interesse del mio Paese, sia con Trump sia con tutti gli altri, per difendere l'interesse nazionale, di avere sempre buoni rapporti, di cercare le alleanze giuste quando c'erano degli obiettivi prioritari per il mio Pese e i miei cittadini. Ciò non toglie che quando si è trattato di difendere gli interessi nazionali ho scontentato anche Trump, il nostro maggiore e più importante, autorevole alleato, intendo dire l'America: ho stipulato l'accordo per la Via della Seta con i cinesi che scontentò lo stesso Trump". Lo ha ricordato Giuseppe Conte, ospite di 'Non stop news' su Rtl 102.5.
- 10:22 - Mo: media, 'Israele potrebbe colpire Beirut a metà giugno'
Beirut, 4 mag. (Adnkronos) - Israele potrebbe attaccare Beirut nei prossimi giorni. Lo ha reso noto il governo libanese, che, secondo il quotidiano Al Akhbar affiliato a Hezbollah, avrebbe ricevuto l'informazione attraverso i canali diplomatici, in primo luogo dal Regno Unito, secondo cui l'attacco potrebbe essere lanciato a metà giugno.
- 10:21 - Governo: Meloni, 'De Luca bullo che fa il gradasso alle spalle'
Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "Con De Luca ho fatto quello che credevo giusto fare, sono stata insultata, mi sono difesa. Le parole di De Luca erano riverberate non tanto da un sessismo di fondo, ma dal tipico bullismo che alle spalle fa il gradasso e quando ti affronta non è più in grado di fare il gradasso". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite di 'Agorà' su Raitre.
"Queste forme di bullismo -ha aggiunto la premier- nascondono una forma di debolezza, di insicurezza, di solito sono più comuni quando ci si rivolge verso le donne, perchè le donne sono considerate deboli. Poichè non penso che siano deboli, anzi, l'ho semplicemente dimostrato. Sono molto più deboli i bulli, sono molto più deboli quelli che alle spalle fanno i gradassi, nelle dirette fanno i gradassi, e poi se tu li affronti viso a viso stanno in silenzio".
- 10:21 - **Riforme: Meloni, 'Pd democratico perché è democrazia se comandano loro'**
Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "Si è capito perché si chiamano Partito democratico, non vuol dire un partito che vuole la democrazia, ma un partito che si considera la democrazia: cioè è democrazia se comandiamo noi. Il Pd con il premierato non avrebbe governato quando perdeva le elezioni". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite di 'Agorà' su Raitre.
- 10:20 - **M5S: Meloni, da piattaforma online a partito consociativo'**
Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "I Cinquestelle sono passati da decidere qualsiasi cosa sulle piattaforme online a partito consociativo della prima Repubblica". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite di 'Agorà' su Raitre.
- 10:00 - Governo: Meloni, 'Schlein donna che stimo ma le manca coraggio per fare differenza'
Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "C'è un po' una delusione" per Elly Schlein, "una leader donna della quale comunque ho stima, perché credo che le stia mancando un po' di coraggio di fare la differenza". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite di 'Agorà' su Raitre.
"E la dice abbastanza lunga -ha aggiunto la premier- sulle battaglie di forma che fa la sinistra, perché la segreteria del Partito democratico non ha detto niente su De Luca, se l'è presa con me quando mi sono difesa e poi è tornata a dire che la grande questione femminile per la quale io non sarei degna di rappresentare le donne è che mi faccio chiamare il presidente. Io pongo una questione di sostanza: si deve smettere di insultare le donne pensando che siano deboli. Noi deboli non siamo, ci sappiamo difendere, ci vogliamo difendere, chiediamo lo stesso rispetto che riconosciamo agli altri. Mi si può chiamare come si vuole ma non sono una persona che sta in silenzio quando viene insultata".
- 09:59 - Depistaggio Borsellino: Giudici appello in Camera di consiglio, sentenza nel pomeriggio
Caltanissetta, 4 giu. (Adnkronos) - I giudici della Corte d'Appello di Caltanissetta sono entrati in Camera di coniglio per emettere la sentenza del processo d'appello sul depistaggio sulla strage di Via D'Amelio. Alla sbarra ci sono tre poliziotti accusati di concorso in calunnia aggravata dall'avere agevolato Cosa nostra. Al termine della requisitoria il procuratore generale di Caltanissetta, Fabio D'Anna, ha chiesto 11 anni e 10 mesi di carcere per Mario Bo e 9 anni e 6 mesi ciascuno per Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Le stesse pene richieste nel processo di primo grado. Sono accusati di calunnia aggravata per aver costruito a tavolino falsi pentiti, inducendoli a mentire, per depistare le indagini sulla strage di via D'Amelio. Il tribunale di Caltanissetta, in primo grado, il 12 luglio 2022, aveva dichiarato prescritte le accuse contestate a Bo e Mattei, mentre Ribaudo venne assolto. Ma la Procura generale non ci sta e chiede adesso la condanna per tutti. Con l'aggravante mafiosa. Né la procura generale né le difese hanno fatto repliche. E la Corte si è ritirata subito in Camera di consiglio.
"Le indagini, fin da subito dopo la strage, hanno subito un inquinamento probatorio", aveva detto il procuratore generale D'Anna durante la requisitoria. "Leggendo la sentenza ci accorgiamo e non possiamo esimerci nel dire che a questo inquinamento probatorio ha contribuito anche il comportamento di alcuni colleghi. Colleghi poco attenti che non sono stati in grado di cogliere elementi di indici di falsità dell'ex collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino", aveva aggiunto. La sentenza dovrebbe essere emessa entro oggi pomeriggio.