Misurazione della temperatura prima dell’accesso, presidio sanitario per i cantieri con oltre 250 operai, accesso agli spazi comuni – comprese mense e spogliatoi – contingentato, con ventilazione continua dei locali, tempo di sosta ridotto e distanza di 1 metro tra le persone. I datori di lavoro, inoltre, dovranno assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e aree comuni e sono previsti servizi igienici dedicati per fornitori, trasportatori e altro personale esterno.
Sono le principali novità, oltre a quelle relative ai Durc e ai controlli affidati a Inail e anche alle polizie locali, contenute nel protocollo di regolamentazione per contenere la diffusione del Covid-19 nei cantieri stilato da ministero dei Trasporti, condiviso con il Ministero del lavoro, con Anci, Upi, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle Cooperative, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
Il governo, come sottolineato dalla ministra Paola De Micheli, si è inoltre impegnato, per quanto riguarda il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc), a fissare al 15 giugno il termine di validità di tutti quelli in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile, attraverso un’apposita modifica di legge che sarà inserita nel prossimo decreto di fine aprile.
Nel protocollo – si spiega in una nota del Mit – vengono fornite “indicazioni operative” per “incrementare in tutti i cantieri l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento dell’epidemia, seguendo la logica della precauzione” e “le indicazioni dell’Autorità sanitaria non solo per i lavoratori ma anche per i titolari del cantiere e tutti i subappaltatori e subfornitori”. Sono inoltre previste verifiche dell’adozione da parte dei datori di lavoro delle prescrizioni stabilite dal protocollo con i rappresentanti sindacali e attraverso l’Ispettorato del Lavoro e l’Inail.
I piani della sicurezza, spiega il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi, “saranno aggiornati alla luce del protocollo con il coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori” e “le stazioni appaltanti vigileranno, attraverso i coordinatori per la sicurezza, affinché tutte le imprese rispettino il protocollo”. Ogni “cambiamento organizzativo”, aggiunge, “sarà possibile solo nel rispetto dei contratti collettivi nazionali sottoscritti, favorendo così anche sperimentazioni volte a migliorare la vita in cantiere”.
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