C’è chi chiede dei nonni, chi vuole sapere perché la scuola è ancora chiusa, chi ha nostalgia dei compagni. Qualche giorno di festa per la situazione insolita e per le scuole chiuse a causa del coronavirus sembrava un regalo, ma la quarantena per i bambini non è una vacanza. Uno su quattro (26,48%) rivuole la mamma o il papà vicini durante la notte. E quasi uno su cinque (18,17%) sviluppa paure che prima non aveva mai avuto. Metà dei bambini (53,53%) ha manifestato maggiore irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive, e uno su cinque cambiamenti di umore (21,17%) e problemi del sonno tra cui difficoltà di addormentamento, agitazione e frequenti risvegli (19,99%).

Sono alcuni dei risultati di una ricerca condotta da Ifos, Centro Studi per la famiglia – Sezione Stress, Traumi e Supporto psicologico per Emergenza COVID 19, – con la collaborazione dello psicoterapeuta Luca Pisano e il ricercatore in Psicologia dinamica Luca Cerniglia su un campione di 5989 genitori residenti in Sardegna.

Uno su tre (34,26%) mostra nervosismo nei confronti della pandemia quando in casa o in TV si parla del coronavirus oppure per via delle restrizioni. Quasi uno su tre (31,38%) è sembrato più calmo e tranquillo e uno su due (49,57%) più saggio e riflessivo. Quasi tutti (92.57%) sono sembrati in grado di adattarsi alle restrizioni determinate dalla pandemia anche se uno su due (43,26%) è apparso maggiormente svogliato rispetto alle attività (giochi e studio) che svolgeva prima della pandemia. “Particolare attenzione – spiegano i curatori della ricerca – deve essere prestata al comportamento di adattamento che potrebbe nascondere la presenza di vissuti depressivi o comunque di un importante malessere psicologico”.

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Il Coronavirus è il predatore e noi le prede: in realtà non siamo proprio in guerra

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