Ancora notizie di persone che non ce l’hanno fatta, qui, nel Basso Lodigiano. I morti ci sono e anche i più scettici nella nostra comunità non possono fare a meno di rendersene conto. Non sarà semplice uscirne. Anche perché se qui abbiamo rallentato, nel resto d’Italia deve ancora arrivare la grande ondata. Perché quando il virus inizia a manifestarsi, cambia tutto. Bastano pochissimi giorni per far precipitare la situazione.

Sentirete le sirene di un’infinità di ambulanze, soprattutto di notte. Riceverete sulle chat del vostro cellulare messaggi audio sulla diffusione tipo catena di Sant’Antonio, ma non saprete né di chi è la voce che parla, né saprete valutare se si tratta di una fonte autorevole: e questo vi manderà ancora più in confusione. E poi ogni tanto, cercando di non farvi beccare da chi condivide la casa con voi, vi misurerete la febbre, anche se non avete assolutamente nulla.

Qui intanto, dopo un primo momento in cui i commercianti chiedevano di poter riaprire le proprie attività, molti appartenenti alla categoria hanno deciso in autonomia di restare chiusi. La salute di tutti è più importante.

In casa ci sentiamo un po’ più protetti, ma questo non ci isola da quello che sta succedendo fuori. Ogni notte faccio un incubo diverso: e per quanto alcune volte possano essere assurdi, mi fanno capire che non si può fare a meno di pensare al coronavirus neanche quando ci si addormenta. E al risveglio, purtroppo, alcune volte si ricevono quelle brutte notizie che proprio non ti aspettavi. La dura realtà è che ci sono tante vittime. Qui ce ne accorgiamo particolarmente perché in paese ci si conosce un po’ tutti. Non si tratta di numeri ma di volti, di affetti. Da domani, intanto, nel nostro Comune partirà la disinfezione delle strade e dei marciapiedi.

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