Dall’aperitivo organizzato dal Pd metropolitano a Milano, lungo un locale dei Navigli, nei primi giorni dell’emergenza all’ultima conferenza stampa con l’assessore regionale alla Sanità e i medici dell’ospedale Gemelli, oltre alle visite all’Istituto Spallanzani, il Covid Hospital regionale. Due settimane pienissime di incontri e interviste, nella doppia veste di segretario Pd e governatore del Lazio. Il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, la sindaca di Roma Virginia Raggi, colleghi presidenti di Regione, della segreteria del Pd, della giunta regionale Lazio. E, ovviamente, decine di giornalisti che lo hanno seguito passo dopo passo, hanno parlato con i suoi collaboratori e hanno seguito le sue conferenze stampa. Sono tantissime le persone che, negli ultimi 14 giorni, hanno frequentato, salutato e chiacchierato con Nicola Zingaretti, che ogni mattina – spiega il suo entourage – faceva capolino all’ospedale Lazzaro Spallanzani per capire in prima persona l’evolversi dell’emergenza coronavirus in Italia e nel suo Lazio.

Le riunioni alla presenza di Conte e Raggi
Il segretario del Pd ha visto sicuramente il premier Conte il 4 marzo scorso, a palazzo Chigi, insieme ad altri presidenti di regione per fare il punto proprio sull’emergenza coronavirus. In quell’occasione, al tavolo c’erano sicuramente Giovanni Toti (Liguria), Alberto Cirio (Piemonte) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Poche ore prima, Zingaretti si era anche affacciato alla riunione fra Conte e le parti sociali, convocata la mattina, per rimediare allo “sgarbo” di qualche giorno prima, quando sindacati e categorie si erano riunite al Nazareno con il vicesegretario Andrea Orlando, i ministri Roberto Gualtieri e Dario Francheschini, e lo stesso segretario del Pd per confrontarsi sulle misure da mettere subito in campo per aiutare e sostenere l’economia dopo l’emergenza. Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti della Cna, di Confapi, Confartingianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl e Uil. All’incontro erano presenti anche Maurizio Landini e Annamaria Furlan. “Non ci sono stati altri incontri con il premier”, ripetono dal suo staff. Nessuna notizia di provvedimenti precauzionali, per ora, per Virginia Raggi, che il 5 marzo ha partecipato con il governatore alla riunione in prefettura alla quale erano presenti, fra gli altri, anche la prefetta di Roma, Gerarda Pantalone e i loro collaboratori. Quel pomeriggio, Zingaretti ha partecipato alla registrazione della puntata di Porta a Porta, non a stretto contatto ma nella stessa puntata in cui ha partecipato anche il leader della Lega, Matteo Salvini.

L’aperitivo milanese e l’incontro al Tribunale
Ma sono tanti gli appuntamenti “minori” che hanno impegnato il segretario del Pd dal 22 febbraio a oggi. Il 24 febbraio, ad esempio, ha partecipato insieme a Roberto Gualtieri a un incontro per la campagna elettorale alle suppletive di Roma Centro, che vedevano impegnato il ministro dell’Economia, mentre il 26 febbraio, il governatore del Lazio ha partecipato a un evento a Ostia alla “palestra della legalità”. Data importante quella del 27 febbraio: rispondendo all’invito del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a combattere il panico nella città meneghina messa a rischio dal focolaio lombardo, Zingaretti partecipa all’“aperitivo contro la paura”, in un locale dei Navigli, insieme al primo cittadino e con tanto di hashtag #Milanononsiferma. Il 1 marzo il voto alle suppletive nel suo seggio a piazza Mazzini, il 2 marzo oltre alle parti sociali al Nazareno, Zingaretti ha incontrato al ministero Infrastrutturel’ad di Rfi, Maurizio Gentile, e il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, oltre al ministro Paola De Micheli. Marsilio – come Ascani – ha già annunciato l’autoisolamento precauzionale. Come pure il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che ha incontrato Zingaretti il 4 marzo. In autoisolamento domiciliare, senza sintomi, anche il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. Lo stesso giorno il segretario dem ha incontrato al Tribunale di Roma con il presidente Francesco Monastero e il presidente della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma, Oliviero Diliberto, e la dirigente dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Lazio, Abruzzo e Molise, Patrizia Calabrese.

Le conferenze stampa al Nazareno e in Regione
Negli ultimi due giorni, infine, due conferenze stampa sul coronavirus. La prima il 5 marzo al Nazareno, in qualità di segretario dem, la seconda venerdì pomeriggio in Regione Lazio, nelle vesti di governatore. In quest’ultima occasione, Zingaretti è stato allo stesso tavolo – condividendo i microfoni – con l’assessore regionale Alessio D’Amato, il direttore generale dell’ospedale Gemelli, Marco Elefanti, e il direttore delle Malattie Infettive dello Spallanzani, Nicola Petrosillo, che ospitano i Covid Hospital nel Lazio. “Bisogna limitare al minimo le occasioni pubbliche e cambiare stili di vita, è importante per tutti”, ha ripetuto Zingaretti, mentre alcuni suoi collaboratori erano visibilmente raffreddati. “Tutti i giorni – spiegano dal suo staff – il presidente ha visitato lo Spallanzani e visto i membri della segreteria del Pd, oltre a presenziare due volte alla Giunta regionale”.

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Coronavirus, l’annuncio di Zingaretti: “Io positivo. Sto bene, continuerò a lavorare dall’isolamento seguendo tutti i protocolli”

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