“Cinema”, si legge su una delle targhette che indicano le sale della casa circondariale del carcere della Dozza, a Bologna. Non è uno spazio riservato ai detenuti, ma è una vera e propria sala cinematografica in cui, per la prima volta in Italia, cittadini liberi insieme a coloro che stanno scontando una pena detentiva potranno vedere film. Quasi come in un altro cinema della città: quasi, perché per arrivarci bisogna dare un documento d’identità, prendere il cartellino da visitatore, lasciare il telefono. E poi, superare lo spiazzo e attraversare i corridoi del carcere.

Ma dentro, il Cinema Atmosphera – così è stato chiamato – sembra davvero un cinema, con i suoi 150 posti, la cabina di regia, i pannelli fonoassorbenti e lo schermo, dove – introdotto dal giornalista de ilfattoquotidiano.it Davide Turrini – giovedì 24 ottobre mattina verrà proiettato il primo film: “Ammore e malavita” dei Manetti Bros, che saranno presenti all’inaugurazione della sala cinematografica dentro la casa circondariale.

A portare lo schermo dentro il carcere è l’associazione Cinevasioni – che da anni lavora all’interno della Dozza con laboratori e festival di cinema – grazie al contributo di diverse realtà bolognesi: “È un percorso di scambio biunivoco, per fare in modo che un pezzettino di questo posto, dei detenuti, possa uscire all’esterno”, spiega Angelita Fiore, presidente di Cinevasioni. “È un modo per portare fuori un immaginario un po’ più leggero e accogliente su questo luogo”.

“Questo progetto mi rende felice, sono seduta dietro a un tavolo ma vorrei saltare di gioia”, dice Claudia Clementi, direttrice della casa circondariale, mentre viene presentato il progetto. “Spesso il carcere è esclusivo appannaggio dell’istituzione penitenziaria – spiega – mentre a Bologna siamo riusciti a far sì che diventasse un luogo della città”. Ma la finalità del progetto è più ampia e va oltre la sala cinematografica: “È importante non solo che ci sia un cinema – afferma Clementi – ma anche che vengano creati percorsi di reinserimento dei detenuti. Questo lavoro lo facciamo perché crediamo che sia possibile creare opportunità di vita differenti: questa sala quindi è il tassello di un progetto più ampio e può essere il modo per creare occasioni di riflessione per le persone che di solito non vivono questo luogo”.

Dietro al progetto, quindi, c’è anche una funzione rieducativa, che a Bologna si sta sperimentando anche in altri spazi: nel carcere minorile il 10 ottobre scorso è stata inaugurata “La Brigata del Pratello”, la prima osteria in Italia aperta in una struttura del genere. Nell’Osteria, nel chiostro del carcere in via del Pratello, i cuochi e i camerieri sono i detenuti. Dopo una serie di cene su invito, lo spazio sarà aperto su prenotazione da gennaio.

Per il Cinema Atmosphera, invece, dopo l’inaugurazione ci sarà, almeno inizialmente, una proiezione al mese, gratuita, la mattina o il pomeriggio: per partecipare bisognerà prenotarsi prima sul sito di Cinevasioni, per permettere al personale della casa circondariale di procedere con i permessi. E l’obiettivo degli organizzatori è fare in modo che sullo schermo del carcere vengano proiettati i film che sono in programma nelle altre sale della città, un obiettivo non facile e per cui Cinevasioni lancia un appello ai distributori: “Diamo il via a una distribuzione cinematografica alternativa: dateci i film per proiettarli qui”.

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