Il mondo FQ

Pedemontana, raffica di ingiunzioni per il mancato pagamento del pedaggio. Ma nella rete finiscono anche utenti Telepass

La società guidata dall'ex ministro Roberto Castelli ha risposto con un "pugno di ferro" contro gli utenti che non hanno pagato il pedaggio sulle tratte senza caselli. Ma nel calderone finiscono anche alcuni automobilisti muniti di Telepass. E ci sono autotrasportatori ai quali è stato richiesto il pedaggio anche del rimorchio
Commenti

Sono centinaia gli automobilisti bergamaschi e comaschi che in questi giorni si sono ritrovati nella buca delle lettere un sollecito di pagamento di Pedemontana. La società guidata dall’ex ministro Roberto Castelli, concessionaria delle tratte autostradali (A36, A59 e A60) che attraversano le province di Monza-Brianza, Como e Varese, ha risposto con un “pugno di ferro” contro gli utenti che non hanno pagato il pedaggio.

I pagamenti sono difficili da tenere sotto controllo da parte di Pedemontana, la prima autostrada italiana ad aver adottato un sistema di pagamento “free flow“: i caselli sono stati sostituiti da apparecchiature installate sulle corsie che registrano la targa dell’utente, che ha poi 15 giorni di tempo per pagare il pedaggio attraverso i vari strumenti elettronici. Ma i “furbetti” non sono mai mancati e ora la concessionaria ha deciso di stringere le maglie. Ad agosto, la società messo nero su bianco nel bilancio che “nei confronti di coloro che, nonostante l’attività sanzionatoria, continuano a non ottemperare l’obbligo di pagamento del pedaggio” Pedemontana “sta provvedendo alla notificazione delle ingiunzioni di pagamento, fermo restando, nei casi più critici, il ricorso all’azione penale, per insolvenza fraudolenta”.

Ma, come rivela La provincia di Como, tra chi si è visto recapitare il sollecito ci sono anche diversi possessori di Telepass. A chi ha chiesto spiegazioni Pedemontana ha risposto che “la velocità e la posizione del veicolo sulla corsia può contribuire al mancato rilevamento”. E il “caos Telepass” non è l’unico in cui sono imbattuti gli utenti della Pedemontana: gli autotrasportatori si sono visti recapitare il mancato pagamento del rimorchio, come se fossero transitati due veicoli. Così il risultato è una coda di automobilisti davanti al giudice di pace per fare ricorso.

La linea dura della società autostradale, secondo quanto riportato da La provincia di Lecco, per alcuni è in vigore da un pezzo. Come per un artigiano di Maslianico, piccolo paese in provincia di Como, che dalla scorsa primavera si è visto notificare in rapida successione trenta raccomandate e altrettanti verbali per un importo variabile tra un minimo di 59,50 euro e un massimo di 169. Totale: più di 5mila euro di sanzione e 60 punti patente decurtati. L’artigiano si è difeso dichiarando, invece, di non aver mai ricevuto un sollecito. Pedemontana è chiamata a regolare i pagamenti, soprattutto ora che attende i finanziamenti per avviare il nuovo tratto autostradale che collegherà altri due paesi della Brianza: Lentate sul Seveso con Cesano Maderno. Con i finanziamenti si attende ancora il progetto esecutivo.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione