“In Europa spira un vento nuovo con questa nuova legislatura” e i colloqui avuti sinora “mi fanno ben sperare che le politiche di austerità del passato oggi non sono più riproponibili“. Professa ottimismo Giuseppe Conte, mentre è già partito il conto alla rovescia per la prima legge di bilancio firmata dal governo M5s-Pd. Lunedì il governo presenterà la nota di aggiornamento al Def, la cornice che definirà gli spazi per la costruzione della manovra 2020-2022. Gli spazi entro cui muoversi sono molto ristretti, sia per la frenata generale dell’economia, sia per l’incognita delle clausole di salvaguardia sull’Iva, che l’esecutivo resta impegnato a sterilizzare. Disattivarle “è un impegno solenne”, ha garantito il presidente del Consiglio intervistato da Affari Italiani a Ceglie Messapica. Il governo, ha spiegato, sta “lavorando a qualche modulazione, ma con beneficio per gli italiani”.

Una partita, quella della manovra, che si gioca su due piani: quello interno e quello europeo. “Penso che sulla base delle regole attuali dobbiamo lavorare per una maggiore flessibilità – ha argomentato – lavorerò perché l’Europa ci riconosca la possibilità di un piano per il Sud, per un Green New Deal e per le infrastrutture anche tecnologiche”. Ma non basta, il premier annuncia di voler affrontare una sfida più ambiziosa: “Sono molto ambizioso, perché voglio modificarle quelle regole, perché il patto diventi di crescita, non solo di stabilità”. Perché, prosegue, in Europa la partita va giocata con un atteggiamento offensivo, sportivamente parlando. “E’ una falsa rappresentazione dire che prima ero all’attacco e adesso mi sono seduto con i grandi, con gli altri leader – ha spiegato – Mi sono seduto sin dall’inizio. Ma si può stare all’attacco anche stando seduti. Per difendere gli interessi nazionali sarò sempre all’attacco”.

La sfida interna, invece, soprattutto sul fronte del reperimento delle risorse, si gioca su un terreno ben noto: “Da troppi anni si parla del problema evasione che comporta una elevata pressione fiscale”. Per farvi fronte Conte indica due strade. La prima verrà tracciata nella manovra: “Il governo tornerà da cittadini con un patto sociale per incentivare all’uso della moneta elettronica e delle carte ma senza aumento delle commissioni, anzi con meccanismi premiali e vantaggi come l’alleggerimento pressione fiscale. Obiettivo è che paghino tutti e tutti paghino meno“. La seconda passa per la Guardia di finanza e i tribunali: “Stamattina ho fatto una riunione sulla giustizia. C’è la volontà di colpire senz’altro i grandi evasori, non i piccoli evasori. Il piano dell’evasione è un pilastro della nuova manovra, perché dobbiamo creare meccanismi sia attraverso la politica fiscale che il contrasto all’evasione per ricavare nuove risorse e in questo piano ci devono essere anche pene detentive per i grandi evasori”.

Ancora sul fronte economico “reddito di cittadinanza e Quota 100 intendiamo conservarli come adempimento nei confronti degli italiani e promesse da mantenere”. Stesso discorso per “la cosiddetta flat tax” per gli autonomi e le partite Iva: “La conserveremo e cercheremo di incrementarla anche per i redditi superiori. Lavoreremo anche per introdurre un alleggerimento della pressione fiscale al di sopra di 65mila euro“.

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