La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Manuel Foffo per l’omicidio di Luca Varani, torturato e ucciso nel marzo del 2016 in un appartamento al quartiere Collatino di Roma durante un festino a base di alcol e droga. La prima sezione penale della Cassazione ha confermato la decisione della corte d’Assise d’Appello di Roma rigettando il ricorso della difesa che invocava il “vizio di mente”.

“Davanti a condotte criminali come questa oggetto del processo è difficile credere che possano essere commesse da un umano. Il polimorfismo da cui è affetto Foffo, né l’intossicazione cronica da alcol, giustificano quanto accaduto”, ha spiegato il sostituto pg della Cassazione, sottolineando che “Varani era stato reso inerme ma non era incosciente, era capace di percepire le sofferenze che gli sono state imposte, in un’agonia di oltre due ore. Una morte lenta e atroce”. Si è toccato, ha aggiunto “l’abisso umano”.

Alla lettura del dispositivo presente il padre della vittima, Giuseppe Varani, che ha commentato: “Mio figlio è stato ucciso per il gusto di uccidere: questo fatto è da ergastolo. Non mi fermerò qui. Siamo noi quelli più condannati, senza sconti. Non cambia nulla ma mi auguro che il responsabile della morte di Luca e del nostro dolore eterno resti a scontare la sua pena in carcere”.

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