La linea, entrando all’assemblea dei parlamentari M5s, l’afferma chiara il sottosegretario Vincenzo Spadafora, di solito restìo davanti alle telecamere: “Indebolire Di Maio vuol dire indebolire il Movimento. Noi quali alternative abbiamo: andare ad elezioni anticipate? Io non penso questo sia una cosa che serva al Paese e che auspica il Presidente della Repubblica. Io penso sarebbe un problema per tutti gli italiani”. Primo Di Nicola, dimessosi da vicepresidente dei Senatori pentastellati, esprime piena fiducia nel capo politico: “Luigi Di Maio è il Movimento”. Anche per Paola Taverna “la leadership di Di Maio non è in discussione”. Dopo sei ore di assemblea, alle tre di notte una delle poche voci critiche è quella di Carla Ruocco, che resta sulla linea di Gianluigi Paragone (che non ha rilasciato dichiarazioni all’uscita dall’assemblea): “Il Movimento è sempre stato contrario a più incarichi affidati ad un unica persona, ed è evidente che se il governo rimane in piedi, io non sono dell’avviso che tanti in carico in capo ad una sola persona non sia auspicabile”. Il capo politico del M5s evita le telecamere lasciando Montecitorio e raccoglie la fiducia di Alessandro Di Battista: “Fiducia in lui. Il tema che abbia troppi incarichi? Per me non c’è assolutamente”

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