Che le poltrone facciano gola a molti è vero. Ma la regola non ha un valore assoluto. Non lo ha, almeno, ad Andreis, un piccolo comune della provincia di Pordenone. Nessuno si è candidato a sindaco e quindi non ci saranno le elezioni, le schede, i partiti da votare. Il 26 maggio l’attuale primo cittadino, Romero Alzetta, 66 anni, uscirà di scena. E’ lui stesso a spiegarlo. “I residenti volevano un sindaco di Andreis: io sono di Montereale Valcellina e ho quindi deciso di farmi da parte. Il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Si pretendeva una persona che fosse del paese di 250 anime. Ma la ricerca non ha dato alcun frutto. “Mesi fa ho annunciato che non sarei ridisceso in campo alla luce proprio di quanto si vociferava: la volontà popolare era una e l’ho accettata. Peccato che nessuno degli ultimi tre sindaci fosse di Andreis e soprattutto che non ci sia traccia del tanto auspicato candidato autoctono”. Così aveva detto il sindaco uscente qualche settimana fa. I termini per la presentazione delle liste sono ormai trascorsi da tempo. E nessuno si è fatto avanti. Così il “paese delle mele antiche”, come è scritto in un cartello all’ingresso del pugno di case, è destinato a non avere una amministrazione eletta. L’unico dei 117 comuni friulani che andranno al voto il 26 maggio.

Intervistato da Il Gazzettino, Alzetta ha spiegato. “Cinque anni fa accettai volentieri la sfida. Mi era stato chiesto da un gruppo di residenti. Mia moglie è di qui. E poi ero appena andato in pensione come insegnante”.

Per i comuni di montagna il rischio dei sindaci che vengono da fuori è sempre presente. Ad Andreis il predecessore di Azetta fu Franca Quas, proveniente da Maniago, che attualmente è assessore nella località dove vive. I problemi di gestione sono particolari proprio per le dimensioni del comune che ha solo due impiegate e un operaio che si occupa un po’ di tutto. Per sopravvivere e garantire i servizi, è stata da tempo avviata un’integrazione con Montereale Valcellina. Andreis è un paese di emigranti. Negli anni Sessanta molte famiglie lasciarono le loro case friulane per andare a Dudelange, in Lussemburgo, a lavorare in miniera.

Per garantire un futuro amministrativo ad Andreis servirebbe una fusione con un altro comune. La soluzione più naturale sembrerebbe quella di unirsi al non lontano comune di Barcis, sulle sponde del lago omonimo. Ma la logica dei campanili in montagna è ancora forte. Per questo subito dopo il 26 maggio verrà nominato un commissario, sperando che alla prossima tornata di amministrative, nel 2020, venga trovato qualcuno pronto a mettersi in gioco.

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