Cybersicurezza, salute, giustizia elettronica, risoluzione delle controversie online sono alcuni degli 83 settori delle telecomunicazioni che beneficeranno dei cofinanziamenti del programma europeo Connecting Europe Facility (CEF), con un budget complessivo di 1,04 miliardi di euro fino al 2020, comprensivo dei 41 milioni di euro aggiunti al conto iniziale. Il programma prevede la partecipazione di tutti gli Stati membri dell’UE e della Svizzera, con l’obiettivo di preparare l’UE a fronteggiare le minacce informatiche, a migliorare la connettività e la diffusione delle infrastrutture digitali transfrontaliere in tutta l’Unione.

La selezione dei progetti meritevoli di finanziamento è stata fatta in funzione di criteri precisi. I blocchi predefiniti sono eIdentification (numeri di identificazione unici forniti agli utenti di determinati servizi), eSignature (firma elettronica), eInvoicing (fatturazione elettronica), eDelivery (consegna digitale), eTranslation (traduzione digitale), eArchiving (archiviazione digitale), Big Data Test Infrastructure (infrastrutture di test) e Context Broker (intermediazione fra i fornitori di contenuti e i consumatori per facilitare il reperimento di informazioni). In questi settori, i progetti promossi sono quelli mirati a migliorare la vita quotidiana dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, contribuendo allo sviluppo di un mercato unico digitale.

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L’elenco completo dei progetti titolari dei finanziamenti è online a questa pagina. In linea generale, nell’ultima tornata di finanziamenti sono compresi la cybersecurity (la sicurezza informatica), a cui sono stati destinati 11,4 milioni di euro, assegnati a 33 proposte atte a sviluppare le capacità dei diversi soggetti interessati alla cybersicurezza in 17 paesi. L’eHealth (risorse e servizi legati alla salute) si è aggiudicata 4,7 milioni di euro, ripartiti fra 23 proposte con candidati provenienti da 11 Stati membri più la Svizzera. L’obiettivo è migliorare l’accesso e i servizi sanitari transfrontalieri.

Quasi 2,2 milioni di euro sono andati all’eProcurement, ripartiti in sei proposte provenienti da altrettanti Stati membri dell’UE. Sosterranno i servizi che consentiranno alle aziende dell’UE di rispondere alle procedure di appalto pubblico indette da enti di qualsiasi Stato membro. Il Portale europeo della giustizia elettronica ha all’attivo otto proposte per un controvalore in finanziamenti di oltre 1,7 milioni di euro. Sono finalizzate a garantire che i cittadini e le imprese possano sfruttare rapidamente i vantaggi pratici degli strumenti di giustizia elettronica.

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Rilevante anche il comparto della Risoluzione delle controversie online, che ha all’attivo due proposte di altrettanti Stati membri, atte a risolvere le controversie tra consumatori e commercianti derivanti da acquisti online nazionali e transfrontalieri. Chiude il giro di finanziamenti il Public Open Data, con 20,7 milioni di euro che saranno investiti in 11 proposte provenienti da 16 Stati membri. L’obiettivo è di ottenere migliori servizi per i cittadini e le amministrazioni pubbliche, attraverso il riutilizzo dei dati del settore pubblico, la creazione di pacchetti di dati utilizzabili in diversi Paesi e maggiori capacità di calcolo ad alte prestazioni (HPC).

Ora che i progetti sono stati selezionati spetterà all’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA) erogare le singole sovvenzioni ai rispettivi beneficiari.

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