Sony ha reso disponibile a partire da oggi anche in Italia PlayStation Now, il suo servizio in abbonamento che permette di accedere ad una libreria di oltre 600 titoli tra quelli rilasciati negli anni per le ultime 3 generazioni di PlayStation sia in streaming che in locale.

L’abbonamento è offerto sullo store digitale PlayStation in 2 formule: la prima con un costo di 14,99€/mese, la seconda con rinnovo annuale a 99,99€ (equivalente a 8,34€/mese). I giochi inclusi con PlayStation Now saranno giocabili liberamente sia in singleplayer che in multiplayer online, finchè si avrà l’abbonamento attivo, senza la necessità di attivare il servizio PlayStation Plus dove sarebbe richiesto se acquistato normalmente.

I giochi disponibili al lancio saranno circa 600 e comprenderanno una selezione tra esclusive, blockbuster ed anche titoli minori tra quelli usciti negli ultimi 19anni su PlayStation 2, PlayStation 3 e PlayStation 4, sia sviluppati dagli studi stessi di Sony, come gli Uncharted ed i God of War, che da quelli di altri publisher, inclusi For Honor e Steep di Ubisoft e vari capitoli di Elder Scrolls e Fallout di Bethesda. La libreria, secondo le parole di Sony, sarà ampliata nel corso del tempo per includere nuovi giochi, ma non conterrà titoli nuovi al loro lancio sul mercato, come invece avviene con il servizio equivalente, GamePass, su Xbox.

Una volta attivato l’abbonamento sarà possibile giocare in streaming con PlayStation Now sia su PlayStation 4 che su PC Windows, previo download dell’apposita applicazione, requisiti minimi comuni una connessione da 5Mbps e, anche su PC, un controller compatibile PS4; PlayStation Now può funzionare anche su PC non recentissimi, infatti richiede al minimo un computer con 2GB di RAM, una CPU i3 da 2GHz e Window7. Giocare in streaming però ha delle forti limitazioni, oltre al dipendere da una connettività stabile, la risoluzione a cui si potrà giocare è limitata esclusivamente a 720p, cosa che causa una più bassa qualità dell’immagine resa a schermo non solo sui più recenti monitor e TV con pannelli a 4K, ma anche sui più comuni FullHD (sopratutto se grandi); anche l’audio avrà delle limitazioni, giocando in streaming non si potrà usufruire del surround nei giochi dove è disponibile, ma si potrà avere esclusivamente la modalità stereo.

Per i possessori di PlayStation 4 (e PlayStation 4 Pro) sarà però possibile anche scaricare in locale, sulla memoria della console, i giochi disponibili con l’abbonamento ed eseguirli direttamente sul proprio device potendo sfruttare a pieno i giochi che offrono grafica in 4K ed audio surround. Non tutti i giochi saranno però scaricabili: i titoli rilasciati per PlayStation 3 non sono al momento eseguibili sull’ultima generazione della console di Sony, ma si potrà invece giocare tranquillamente a quelli usciti originariamente per PlayStation 2 (ed ovviamente per la Play4 stessa).

Il servizio è a nostro parere un’ottima opportunità, come lo è stato peraltro il GamePass di Microsoft, di accedere ad un’ampia selezione di titoli e poterli provare senza un esborso eccessivo, così come di reimmergersi in qualche gloria del passato pur non possedendo più la console dell’epoca.

Il gioco in streaming se da una parte è interessante (sopratutto per la possibilità di accedere immediatamente al titolo, senza dover aspettare un download di decine di GB) dall’altra lascia un po l’amaro in bocca: 720p è una risoluzione troppo bassa per essere l’unica disponibile al giorno d’oggi, e da quando abbiamo avuto modo di vedere in un primo contatto la qualità dell’immagine non è proprio entusiasmante, ricordando quella offerta da un video di pari risoluzione su Facebook o Youtube; se da una parte una risoluzione così bassa amplia la platea visti i soli 5Mbps richiesti per giocare, altre soluzioni di gioco in streaming che abbiamo visto in passato erano già in grado di adattarsi offrendo risoluzioni più alte all’aumentare delle capacità della connessione utilizzata.

 

 

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Facebook perde utenti su un fronte ma li guadagna sugli altri, crisi o evoluzione social?

next
Articolo Successivo

Un nuovo “metamateriale acustico” cancella il 94% dei rumori senza bloccare l’aria

next