Dal 1990 il Tav è al centro del dibattito politico italiano. Nel corso degli anni, si sono succeduti nove governi, il progetto originale è stato modificato più volte, ma la linea non è stata ancora realizzata. Il Tav ancora oggi divide la politica, ma anche la comunità scientifica tra chi la ritiene un’opera indispensabile per lo sviluppo e la crescita economica e chi invece la ritiene un investimento inutile e dannoso.

Ma a che cosa serve il Tav? È vantaggioso per l’ambiente? Farà crescere l’economia? È un’opera necessaria? Si può tornare indietro? Queste sono le domande fondamentali attorno a quest’opera che abbiamo provato a porre a due professori: il primo Carlo Alberto Barbieri, architetto e professore di pianificazione urbana favorevole all’opera, il secondo Alberto Poggio, ingegnere e professore di energia e ambiente contrario alla grande opera.

Si parte dallo scalo merci di Orbassano, uno dei punti chiave del tracciato: “Si tratta di una linea ad alta capacità di ultimissima generazione – spiega il professor Barbieri – e che potrà ancora essere innovata che farà viaggiare le merci a 130 km all’ora e i passeggeri a 220km”. Il professor Poggio però ribatte che “queste merci non ci sono perché il traffico tra l’Italia e la Francia è fermo da decenni le stesse ipotesi di crescita sono state sconfessate dagli stessi proponenti dell’opera”. Proseguendo il viaggio lungo la linea esistente che scorre al fianco dell’autostrada e delle due statali, si arriva ad Avigliana, uno dei comuni della bassa Valle storicamente No Tav. “Qui siamo lungo la linea internazionale che oggi collega l’Italia e la Francia, la capacità di trasporto è ancora grande rispetto a quanto è usata, dunque perché non utilizzarla?”.

Un’opzione che secondo il professor Barbieri non è percorribile per “il suo aspetto morfologico, per la pendenza e per l’altitudine”. Il confronto prosegue risalendo la Valle fino a Chiomonte, nel luogo che ospita il cantiere del tunnel geognostico della Maddalena. Ad oggi i lavori sono fermi in attesa che si sblocchi la situazione. Ma a che punto è l’opera? “Ci sono 25 chilometri già scavati “ spiega il professor Barbieri. “Ma si tratta di cunicoli geognostici e di sondaggi – precisa Poggio – fino ad oggi di nuova ferrovia non è stato costruito neanche un metro”. In attesa della valutazione costi benefici, la domanda finale è se si può tornare indietro oppure no. Secondo Barbieri: “Se fermassimo tutto, avremo problemi perchè significherebbe stracciare trattati internazionali e risarcire chi ha investito i soldi  oltre al danno di immagine”. Uno scenario non condiviso da Poggio: “Fino a qui abbiamo speso due miliardi a fronte di un costo complessivo di 27 miliardi, dunque avremmo un grande risparmio. Non ci sono penali, dunque si può tornare indietro”

Articolo Precedente

Ancona, panico al concerto di Sfera Ebbasta: 6 morti nella calca. Conte: “Venduti 1400 biglietti, ma la sala conteneva 469 persone” (FOTO E VIDEO)

next
Articolo Successivo

Tragedia in discoteca a Corinaldo, individuato minorenne che avrebbe usato spray urticante. Le indagini sul locale: “680 i biglietti venduti”. Addetto sicurezza: “C’era troppa gente”

next