La Cassazione chiede una nuova pronuncia per il reato di associazione a delinquere contestato all’ex leader degli industriali siciliani Antonello Montante. La Suprema Corte ha rigettato ieri sera il ricorso contro la decisione del Tribunale del Riesame (che aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Caltanissetta lo scorso marzo) nella parte che riguarda le ipotesi di corruzione, favoreggiamento, rivelazioni di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico. Ma ha annullato con rinvio, come scrivono alcuni siti online, l’associazione a delinquere, finalizzata alla commissione degli altri presunti reati, contestato a Montante e ai gli altri indagati.

Il ricorso per l’ex leader di Confindustria Sicilia è stato discusso in aula dall’avvocato Carlo Taormina. Il reato resta comunque contestato nel processo, col rito abbreviato, in corso davanti al gup di Caltanissetta. Non si conoscono ancora le motivazioni della decisione, che riguarda pure due dei principali coindagati di Montante, il colonnello Giuseppe D’Agata e l’ex capo della security di Confindustria Diego Di Simone Perricone, attualmente ai domiciliari.

Il 12 novembre scorso il gup di Caltanissetta, Graziella Luparello, ha rinviato a giudizio 12 degli imputati coinvolti nell’inchiesta “Double face”. Montante è accusato di aver creato una sorta di rete di spionaggio per ottenere informazioni sulle indagini in a suo carico. Montante però aveva già chiesto il rito abbreviato il 31 ottobre. La richiesta avanzata dai suoi legali, gli avvocati Nino Caleca e Giuseppe Panepinto, era stata accolta dal giudice per l’udienza preliminare che aveva sostituito il giudice David Salvucci, ricusato da una delle difese. Con l’abbreviato Montante potrà usufruire di uno sconto di un terzo della pena. Abbreviato anche per Andrea Grassi, dirigente dello Sco.

Saranno processati il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata; il sindacalista Maurizio Bernava; gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì; tre dipendenti di Montante: Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta; il sottufficiale della polizia di Stato Salvatore Graceffa; il dirigente nazionale di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della Guardia di finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo, quest’ultimo accusato di aver distrutto una relazione di servizio su Montante. La loro posizione sarà unificata, probabilmente dalla prima udienza, fissata per il 17 dicembre prossimo, a quella degli imputati che avevano chiesto il giudizio immediato, saltando così l’udienza preliminare: l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il tributarista Angelo Cuva, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito e l’imprenditore Massimo Romano.

Articolo Precedente

Ponte Morandi, blitz dei finanzieri nella sede della ditta del carroponte. Salta l’interrogatorio dell’ad di Autostrade

next
Articolo Successivo

Prescrizione, perché contesto l’editoriale di Travaglio

next