Un dirigente scolastico ha impedito a un parroco di benedire gli alunni, riuniti in occasione di una ricorrenza religiosa, perchè tra di loro c’erano almeno una settantina di compagni non di religione cristiana. L’episodio è avvento a Tresto, una frazione di Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova, dove si tiene l’Antica Fiera del paese che coincide con i festeggiamenti mariani che conoscono quest’anno una ricorrenza particolare. Secondo la tradizione, 550 anni fa il barcaiolo Giovanni Zelo fece costruire un santuario, dopo aver raccontato di avere avuto una visione della Madonna che aveva disegnato sulla terra la mappa della chiesa utilizzando un bastone.

Come accade ogni anno, gli alunni delle scuole medie ed elementari di Ospedaletto Euganeo e della frazione di Palugana si sono recati a Tresto, dove fino a un paio d’anni fa partecipavano a una celebrazione religiosa. Poi la formula è cambiata. Pro loco e rappresentanti comunali accolgono studenti e maestre nella Fiera per raccontare le tradizioni e i mestieri di una volta, in particolare quelli legati all’agricoltura. Poi tutti si trasferiscono sotto il tendone dello stand gastronomico dove, prima di uno spuntino, il parroco benedice i presenti.

Questa volta, di fronte a 350 alunni con maestre e familiari, il parroco del santuario, don Gianpaolo Mercurio, che si preparava con addosso i paramenti a impartire la benedizione mariana, è stato avvicinato da Nicola Soloni, il dirigente scolastico. Dopo un veloce scambio di battute, il parroco si è allontanato dal tendone, senza benedire e contrariato.

La spiegazione è venuta dal dirigente scolastico, come riporta Il Mattino di Padova: “Nella scuola primaria di Ospedaletto una quarantina di alunni non sono di confessione cristiana, nella scuola secondaria raggiungono la trentina. Gli insegnanti non se la sono sentita, come in passato, di lasciare questi alunni fuori dal tendone, per evitare discriminazioni. Quando ho saputo della loro scelta, ho ritenuto di chiedere al parroco il ‘piacere‘ di dare un saluto che comprendesse la storia religiosa del luogo, ma senza la preghiera. Lui si è risentito, forse anche offeso, e se n’è andato senza permettere alcun dialogo”.

Il fatto non è passato inosservato. Qualche genitore ha manifestato dissenso. Commento di Gianluca Albertin, rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto: “A volte, anche con gesti come questi si è complici di situazioni che portano alla perdita di valori, tradizioni e culture a favore del ‘nuovo’ che avanza”. Don Gianpaolo ha poi ricevuto in canonica la visita riparatrice del dirigente e del vicesindaco. E ha detto, senza polemizzare: “Il prossimo anno inviterò genitori e alunni a partecipare a un momento di preghiera fuori dall’orario scolastico, pur sapendo che questo rompe una tradizione ormai consolidata. Arrabbiato? No. Dopo l’invito del dirigente ho pensato che la mia presenza, con abito liturgico, potesse creare imbarazzo e ho ritenuto opportuno andarmene”.

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