Il ministro del Tesoro Giovanni Tria ha proposto al consiglio dei ministri il nominativo di Fabrizio Salini come amministratore delegato della Rai e Marcello Foa come consigliere di amministrazione. Quest’ultimo sarà votato dalla commissione parlamentare di Vigilanza per la carica di presidente dell’azienda radiotelevisiva pubblica. “Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale” ha detto tra l’altro il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, al termine del Consiglio dei ministri. “Ora – ha aggiunto – ci liberiamo dei raccomandati e dei parassiti“, nella Rai. “Sono molto contento, orgoglioso e stupito. L’ho saputo stanotte altrimenti non sarei mai partito…” commenta Foa da un’isola greca nella quale sta trascorrendo le vacanze. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte commenta su Twitter che “per la Rai abbiamo fatto le nostre scelte. Con Fabrizio Salini e Marcello Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del Paese”.

“Un sovranista indicato per la presidenza #Rai Usciremo dall’Eurovisione?” ironizza l’ex presidente del Consiglio (e anche ex ministro per le Telecomunicazioni) Paolo Gentiloni.

Molto critico il Pd che con Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, dice che non è stata fatta “nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il Pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l’indipendenza dell’informazione”. “Foa – spiega Anzaldi – è un fedelissimo di Salvini, mentre Salini è stato l’ad de La7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk-show filo M5s contro Renzi e il Pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia”.

Per Primo Di Nicola, M5s, vicepresidente della commissione di Vigilanza, Salini e Foa sono “nomi di altissimo profilo per cambiare finalmente passo nella gestione del servizio pubblico. Si tratta di professionisti che saranno sicuramente in grado di svecchiare la Rai e liberarla dalle dinamiche che l’hanno resa un carrozzone appesantito e mal gestito. Sono convinto che la Commissione di Vigilanza saprà apprezzare scelte di tale calibro: uomini di comunicazione di respiro internazionale e, soprattutto, lontani dalla politica”.

Chi è Salini, ex manager a Sky e La7
Uomo dei media e non della politica, nonostante la laurea in Scienze Politiche, Fabrizio Salini è romano e ha 51 anni. Da sempre si è mosso lontano dai palazzi, a suo agio invece nel mondo dei media internazionali. Dal 2003 al 2011 ricopre il ruolo di vice president of entertainment channels di Fox International Channels Italy, gestendo tutta l’area dei canali di intrattenimento del gruppo. In questo periodo contribuisce alla nascita di canali come Fox LifeFox Crime e Fox Retro, prima di passare a Sky Italia come head of entertainment and cinema programming gestendo i canali Sky Uno e Sky Cinema.

L’anno successivo, e cioè nel 2012, entra nel board of directors di Switchover Media con il ruolo di head entertainment factual channels curando il lancio dei canali Giallo e Focus. Nel 2013 diviene vice president content fiction kids di Discovery che nel frattempo ha acquisito Switchover Media. Dal febbraio 2014 è amministratore delegato di Fox International Channels Italy, per passare nel novembre del 2015 a La7 dove viene nominato direttore di La7 e La7d. Lascia l’incarico nel giugno 2017 e da gennaio scorso è direttore generale di Stand By Me, la società di produzione fondata da Simona Ercolani, moglie di Fabrizio Rondolino.

Chi è Foa, l’ex inviato speciale vicino a Bagnai
Giornalista e scrittore, originario di Milano, classe 1963, Marcello Foa è il nuovo presidente indicato della Rai. Nomina che ora dovrà passare al vaglio della commissione di Vigilanza, al momento convocata per mercoledì primo agosto. Allievo di Indro Montanelli, Foa è stato per molti anni caporedattore Esteri e inviato speciale del Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi, che però ha lasciato nel 2011.

Sette anni fa il neo-presidente indicato della tv di Stato è diventato prima direttore generale e poi anche ad del gruppo editoriale Timedia Holding SA di Melide (Svizzera) e del quotidiano Corriere del Ticino, controllato da una Fondazione che dal 1891 ha come mandato la difesa della libertà di stampa e del pluralismo nella Svizzera italiana. Paese nel quale peraltro Foa cominciò la sua carriera giornalistica, da giovane studente lavoratore, nel lontano 1984.

Dal 2014 è vicepresidente di Asimmetrie, l’associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche fondata e presieduta dal leghista Alberto Bagnai.
“Sin dai tempi del mio maestro Indro Montanelli – aggiunge Marcello Foa su Fb -, mi sono impegnato per un giornalismo intellettualmente onesto e indipendente e da oggi rinnovo questo impegno morale nei confronti dei giornalisti e di tutti i collaboratori della Rai”. “Grazie di cuore al Gruppo Corriere del Ticino – conclude – per questi splendidi anni trascorsi assieme. E’ stato un onore, lascio con commozione una squadra meravigliosa”.

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