Un migliaio di persone ha partecipato al corteo organizzato ieri a Roma dal movimento femminista Non Una di Meno per chiedere l’apertura dei porti italiani alla nave Aquarius, la nave dell’Ong Sos Mediterranée che ha tratto in salvo 629 migranti nel tratto di mare tra la Libia e l’Italia e che sta aspettando in mare aperto da tre giorni di capire dove poter effettuare lo sbarco.  “La questione delle migrazioni, dell’apertura delle frontiere è nel nostro piano contro la violenza – dice Erica di Non Una di Meno – violenza che colpisce doppiamente le donne migranti. Ma oggi abbiamo deciso di scendere in piazza tutte e di chiamare tutte a raccolta perché pensiamo che quello che sta succedendo in questi giorni sia uno spartiacque rispetto al quale non possiamo non prendere posizione”.
La manfestazione ha sfilato dalla fermata della metro B di Castro Pretorio fino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in via Nomentana, ovvero il dicastero retto dal pentastellato Danilo Toninelli responsabile della Guardia Costiera e quindi della gestione dei porti italiani. “Ma qualcuno sta pensando alle persone che stanno là? – si chiede Marcello Fonte, l’attore Palma d’Oro a Cannes – noi tutti abbiamo migrato come possiamo impedire ad altre persone quello che noi per anni abbiamo fatto? E comunque c’è una nave in mezzo al mare che vogliamo fare?”.
Presenti anche alcune associazioni che si occupano di migranti che non gradiscono come il Ministro dell’Interno Salvini parli di ‘business dei migranti’. “Salvini banalizza consapevolmente un fenomeno complesso come quello della migrazione – afferma Marica De Pierri dell’associazione A Sud – inoltre non possiamo pensare di mandare le nostre imprese in Africa a sfruttare le loro risorse e depredare i loro territori e criminalizzare poi le persone che dall’Africa vengono qui per cercare una vita migliore”

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