6 Giugno 2018
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando saluta il presidente del Consiglio Conte e il ministro del Lavoro Di Maio
- 06:43 - Israele-Hamas, ripresa negoziati difficile dopo Rafah: il tentativo dei mediatori
Il Cairo, 28 mag. (Adnkronos) - Una delegazione della sicurezza egiziana, in coordinamento con il Qatar e gli Stati Uniti, sta tentando di rilanciare i negoziati tra Israele e Hamas per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. A riferirlo un funzionario citato dall'emittente egiziana al-Qahera, secondo cui Il Cairo avrebbe avvertito le parti interessate che le iniziative per rilanciare i colloqui sono state indebolite dall'offensiva israeliana a Rafah, nel sud di Gaza, che ha avuto "conseguenze disastrose".
Lo Stato ebraico avrebbe intanto consegnato ai mediatori una proposta ufficiale, scritta e aggiornata riguardo un possibile accordo, ha rivelato Barak Ravid, giornalista di Axios, che cita fonti secondo cui la proposta sarebbe stata consegnata lunedì scorso.
Secondo quanto trapela, il documento include la volontà di dimostrare "flessibilità" riguardo il numero di ostaggi in vita che dovrebbero essere rilasciati nella prima fase dell'accordo, così come la disponibilità a parlare delle richieste di Hamas per una "calma sostenibile" nella Striscia di Gaza.
A complicare ulteriormente i colloqui, da sempre in salita, è intanto il raid israeliano di domenica scorsa su Rafah che avrebbe provocato decine di morti.
I militari israeliani sostengono, sulla base dei primi risultati dell'inchiesta dopo il raid che avrebbe innescato un terribile incendio in una zona per sfollati, che la strage sia stata provocata da un'esplosione "secondaria". I militari, scrive quindi il Times of Israel, sospettano che munizioni o sostanze combustibili, di cui non erano a conoscenza, possano aver provocato un'esplosione e un incendio che si è propagato fino all'area con gli sfollati, dopo l'attacco aereo contro due comandanti di Hamas. L'inchiesta iniziale delle Idf sospetta la presenza di munizioni, armi o altro materiale nell'area del raid.
I militari dicono di aver tracciato i comandanti di Hamas Yassin Rabia e Khaled Najjar prima del raid contro l'edificio in cui si trovavano domenica sera nella zona di Tel Sultan, nella parte occidentale di Rafah. E, secondo le informazioni di intelligence delle Idf, l'area veniva usata da Hamas, con la presenza di un lanciarazzi a poche decine di metri dal punto in cui sono stati uccisi i due comandanti. Secondo i militari, il raid non ha colpito l'area, indicata come "zona umanitaria", nella regione di al-Mawasi e il sito di Hamas preso di mira si trova a più di un chilometro.
Inoltre, riporta ancora il Times of Israel, i caccia israeliani hanno sganciato due munizioni 'piccole', ognuna da 17 chili. Per il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, riferisce anche il Guardian, quelle munizioni sarebbero troppo 'piccole' per innescare un incendio. Ma dopo il raid sono divampate le fiamme nella zona con gli sfollati. E i palestinesi hanno denunciato l'uccisione di 45 persone. Il premier israeliano Netanyahu ha parlato di un "tragico incidente".
Gli Stati Uniti "valuteranno con attenzione" i risultati dell'inchiesta, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, che ha affermato che questi risultati devono essere "presentati in modo aperto e trasparente a noi ed al mondo".
"Siamo profondamente rattristati dalla tragica perdita di vite umane a Rafah", ha detto ancora Miller definendo "strazianti" le immagini dei civili uccisi e spiegando che Washington immediatamente dopo il raid ha espresso a Israele "le nostre profonde preoccupazioni", chiedendo "informazioni ed un'indagine piena" in attesa di un rapporto definitivo per dare la sua valutazione.
"L'esercito israeliano continua l'indagine e promette che sarà veloce, complessiva e trasparente, noi analizzeremo attentamente i risultati- ha concluso - e continueremo a sottolineare a Israele i suoi obblighi del rispetto della legge umanitaria, per minimizzare l'impatto delle sue operazioni sui civili e massimizzare il flusso di aiuti". In ogni caso, Miller ha aggiunto che è importante "scoprire che cosa abbia effettivamente provocato l'incendio", notando che Israele sostiene che vi potrebbe essere stato nella zona un deposito di armi.
"Come risultato del raid a Rafah non ho cambiamenti di politica da annunciare, è appena successo, gli israeliani stanno indagando, osserveremo con grande interesse quello che scopriranno", ha poi aggiunto il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, rispondendo durante il briefing alle domande riguardo al raid. Kirby ha sottolineato che Washington ha subito condannato "la morte dei civili, ma dobbiamo capire quello che è successo".
- 06:43 - Morte di Onorato resta un giallo, autopsia non scioglie i dubbi
Palermo, 28 mag. (Adnkronos) - Non ci sono segni di violenza o di una aggressione né segni di un'autodifesa. Angelo Onorato non avrebbe neppure tentato di divincolarsi dalla presa di un eventuale killer. L'autopsia sul corpo dell'imprenditore palermitano 55enne, marito della eurodeputata Francesca Donato, non scioglie i dubbi sulla morte.
Anche se l'inchiesta della Procura di Palermo resta aperta per omicidio, contro ignoti, la tesi del suicidio è quella più avvalorata. L'unico segno di violenza sul corpo è quello della fascetta stretta al collo che gli ha provocato la morte per soffocamento. Ma, per il momento, non si sa ancora se quella fascetta l'abbia stretta lui o se qualcuno gliel'ha stretta alle spalle. Sembra che la fascetta fosse chiusa sul lato del collo. E non dietro. Resta, dunque, un giallo la morte del noto imprenditore e architetto, molto amato e rispettato.
Poco prima delle 15 di ieri è arrivata all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo Nuccia Albano, fino a pochi anni fa medico legale di Palermo, adesso in pensione, che fa parte della Giunta Schifani, in quanto assessore alle Politiche sociali. "L'autopsia potrebbe non essere risolutiva" per conoscere la causa di morte dell'uomo, dice, "ma ci darà qualche elemento in più". E l'elemento in più è stato proprio l'assenza di segni di violenza. "Io non ho visto il cadavere, dobbiamo vedere questo solco sul collo", dice ancora prima di entrare. "Non possiamo dare alcuna diagnosi in questo momento, mancano alcuni elementi". E ribadisce: "Non ho visto la salma, come faccio a pronunciarmi se non ho visto la direzione della fascetta? Direi delle sciocchezze". Mentre sul luogo del ritrovamento del cadavere Albano, amica di Francesca Donato, aveva escluso il suicidio, ieri spiegava: "Angelo Onorato era un mio amico, per cui tenderei ad escludere il suicidio ma sono pensieri fondati solo emotivamente, non a livello scientifico". Dunque, una piccola marcia indietro. "L'autopsia ci potrà dare degli elementi in più ma in questo momento non posso pronunciarmi, sarebbe stupido da parte mia".
Alla fine dell'autopsia, quasi quattro ore dopo, Nuccia Albano ha preferito uscire da una porta secondaria per evitare i giornalisti, che hanno stazionato per tutto il pomeriggio davanti all'Istituto di Medicina legale. Il medico legale Tommaso D'Anna ha parlato di "mirate indagini istologiche" per tentare di capire "cosa ci fosse nei polmoni". I risultati saranno consegnati agli specialisti per un parere. Ma ci vorranno settimane. La moglie di Onorato avrebbe detto agli investigatori che il marito le aveva confidato poco tempo che aveva paura di essere ucciso. Ma non ha saputo fornire ulteriori elementi.
Intanto, proseguono i rilievi di Polizia scientifica e Squadra mobile. Si lavora su alcune impronte trovate sulla Range Rover della vittima. In particolare sull'impronta di una mano sulla parte superiore del Range Rover. Ma gli investigatori dicono che potrebbe essere l'impronta di "chiunque". Però l'indagine prosegue senza sosta. Gli esperti della scientifica, che ieri hanno partecipato anche all'autopsia, stanno cercando di verificare, con analisi sofisticate, a quando risale quell'impronta e a chi appartiene.
Un altro elemento dell'indagine è la fascetta bianca da elettricista trovata a terra, sotto la Range Rover. Era di Onorato? Forse aveva tentato di uccidersi e non ci era riuscito una prima volta? Tutti interrogativi a cui stanno provando a rispondere gli inquirenti. Occhi puntati anche sulla lettera consegnata da Onorato appena pochi giorni prima della sua morte a un caro amico di famiglia, l'avvocato tributarista Fabrizio Macchiarella. "Se mi succede qualcosa consegnala a mia moglie", gli aveva detto. E lui sabato sera ha chiamato Francesca Donato e le ha consegnato la lettera lunga tre pagine scritta a febbraio. Ma si parla solo della situazione economica degli Onorato ed alcuni investimenti, grossi investimenti.
A tre giorni dal ritrovamento del corpo di Angelo Onorato resta ancora un mistero quello che è accaduto tra le 11.15, orario in cui non ha più risposto alle telefonate, alle 14.30 circa quando la moglie e la figlia lo hanno trovato, grazie al Gps installato sul cellulare, in quella bretella della Circonvallazione. Morto. Con una fascetta di plastica stretta al collo. E una macchia di sangue sulla camicia. (di Elvira Terranova)
- 21:06 - Milano-Cortina: manager Novari risponde da ore ai pm
Milano, 28 mag. (Adnkronos) - Risponde e si difende. E' in corso, da oltre sei ore, e non è ancora finito l'interrogatorio di Vincenzo Novari, ex manager della fondazione Milano Cortina indagato dalla procura meneghina in un'inchiesta sulla corruzione e sulla turbativa d'asta. Assistito dagli avvocati Nerio Diodà ed Elena Vedani, sta fornendo - da quanto trapela - alcuni chiarimenti sui temi al centro delle perquisizioni della scorsa settimana.
Per i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano (ha assistito solo in parte all'interrogatorio) sono tre gli affidamenti "opachi", ma il sospetto riguarda anche altre procedure adottate per la scelta di fornitori e sponsor in campo digitale e per alcune assunzioni di dipendenti della Fondazione chiamata a gestire i Giochi del 2026. Presunte irregolarità sugli appalti dei servizi digitali alla Fondazione che sarebbero avvenuti quando Novari era amministratore delegato.
Non solo. Secondo la procura il manager avrebbe nominato - su pressioni di un amico - l’ex dirigente Massimiliano Zuco (anche lui indagato) e anche nell'assunzione di alcuni dipendenti avrebbe favorito volti a lui noti. L'interrogatorio, sospeso intorno alle ore 20.15 per una breve pausa, è appena ricominciato e secondo indiscrezioni potrebbe durare ancora almeno un paio di ore.
- 20:43 - Meloni e lo "str..za" a De Luca: il premier vince sui social
Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Ha polarizzato le discussioni sui social network l’episodio di Caivano, in cui Giorgia Meloni ha salutato Vincenzo De Luca ricordandogli l’epiteto da lui rivoltole qualche mese fa ("presidente De Luca, sono quella str..za della Meloni, come sta?", la si sente dire nel video diventato virale sul web). L'uscita della premier è piaciuta alla maggior parte degli utenti: a favore della Meloni, infatti, si registra un sentiment positivo del 56%, contro il 44% di sentiment negativo, a quanto emerge dall’istant sentiment realizzato in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, tramite Human, la propria esclusiva piattaforma di web e social listening sviluppata con algoritmo a base semantica italiana.
Nella maggioranza dei commenti a favore di Meloni emergono lodi al coraggio e alla franchezza del presidente del Consiglio, ad esempio "Grande Giorgia!" e "Ha fatto bene, coraggiosa!" “gli hai fatto fare una figura di m***a”). Nei commenti critici verso Meloni vengono utilizzati termini forti come "vergogna" e "indegna".
Le emozioni più associate all’episodio sono sostegno (32,7%), vergogna (29,1%), ironia (18,4%) e rabbia (10,4%).
Giorgia Meloni con il governatore Vincenzo De Luca "ha usato il linguaggio della contemporaneità e della verità che testimonia ironia, divertimento e creatività", dice all'Adnkronos Vittorio Sgarbi. "Le frasi della premier Meloni sono una presentazione straordinaria, che ripercorre tutta la grande letteratura del Novecento", sottolinea Sgarbi.
L'ex sottosegretario alla Cultura fa alcune citazioni per corroborare il suo assunto: "L'uso di parolacce, di esclamazioni colorite, parte dal linguaggio irriverente dell'Ubu Re' di Alfred Jarry, scrittore e drammaturgo francese, passando per le 200 pagine dell'Ulisse di Joyce, fino all'intera opera di Pasolini", snocciola Sgarbi. Che arriva, nel suo excursus sul linguaggio colorito, al 1989 quando, nel corso di una puntata del 'Maurizio Costanzo Show', pronunciò lui stesso per la prima volta nella tv italiana la parola 'stronza' all'indirizzo di una professoressa ospite del talk, che lo aveva definito "un asino poetico".
"Fu un modo per far entrare nella tv il linguaggio quotidiano - ricorda Sgarbi - Motivo per il quale la Meloni con le parole di oggi avrà un effetto creativo fra i giovani". Secondo il critico d'arte "la Meloni o Draghi non possono dire 'stronza', ma Giorgia può dirlo - chiosa - Perché si è inserita in un percorso di realtà".
“Meloni ha detto a De Luca ‘sono quella str…’? Sono d’accordo con il presidente del Consiglio”. Ironizza così Vauro, commentando all’Adnkronos le parole del premier. “Direi che la Meloni ha completato bene la nota filastrocca: sono Giorgia, sono cristiana, sono una donna, sono una madre, sono una str…. Potrebbe usarlo per la campagna elettorale”, scherza Vauro.
“Fuori da qualunque giudizio ideologico: è stata un’asfaltata pesante, il perfetto esempio della vendetta servita fredda. Ha aspettato che il cadavere passasse sul fiume, anzi ha aspettato di trovarselo davanti e poi ha sferrato il colpo”. È il commento di Osho, al secolo Federico Palmaroli, re delle vignette satiriche, sul gesto di Giorgia Meloni. “Non ho mai visto De Luca con una faccia così, lo ha atterrato. Ancora più clamoroso che arrivi subito dopo il caso delle parole di Papa Francesco”, prosegue Palmaroli. “In 24 ore il pontefice argentino e la premier italiana hanno mandato in soffitta anni di politicamente corretto. Magari da lei te la aspetteresti pure, ma da lui...”
“I detrattori diranno che un presidente del Consiglio non dovrebbe dire cose del genere, ma anche De Luca è un presidente di regione, non è certo l’ultimo arrivato. Eppure i suoi video, spesso pieni di insulti, sbeffeggi e turpiloqui, sono considerati dei capolavori di comunicazione. Anche dopo l’uscita del famigerato fuorionda della 'stronza', non ricordo sollevazioni dal mondo politico, in particolare da quello femminile. Nell’agone politico secondo me non ci dovrebbe essere differenza tra uomo e donna, ma c’è chi vive denunciando ogni parola fuori posto. Ecco, quando si è trattato della Meloni, nessuno si è scapicollato a difenderla. E lei si è difesa da sola. Tanto più che sui social, che per lavoro osservo attentamente, la gran parte dei commenti è divertita, non sto trovando molte critiche”, conclude.
“La Meloni è permalosa, è una che si lega al dito qualsiasi cosa, ma questo è un aspetto caratteriale su cui non si discute, ci sono persone che si fanno scivolare addosso le cose (io sono uno di questi), lei evidentemente no”. Commenta così con l’Adnkronos Giuseppe Cruciani, conduttore de “La Zanzara” su Radio24. “Questo tipo di cose”, prosegue Cruciani, “come i video di TeleMeloni, devono far sorridere, devono essere presi con la giuste dose di leggerezza. Giorgia Meloni quando è in campagna elettorale dà il meglio di sé. E poi a sgarbo istituzionale risponde a sgarbo istituzionale. Non molla niente. À la guerre comme à la guerre. De Luca l'aveva chiamata 'la stronza' e lei risponde con la stessa moneta, per di più a casa sua”.
Mi alzo in piedi e posso solo applaudire, standing ovation", le parole di Iva Zanicchi all'Adnkronos.
"Premesso che a me De Luca sta simpatico, siamo amici, sembra Totò, ma è stato lui a chiamarla 'stronza', e dopo che lei dice 'sono quella stronza' non va bene?". Così Vittorio Feltri all'Adnkronos. "Ormai, qualunque cosa dica la Meloni non va bene. Siamo al ridicolo", aggiunge Feltri.
“Non è una questione di vincere o perdere nella gara della comunicazione”, dice all’Adnkronos Claudio Velardi, direttore del “Riformista”. “Fare comunicazione efficace non è un tema di grande interesse, né fronte De Luca né fronte Meloni, ed è anche piuttosto semplice. Non bisogna essere degli scienziati per comunicare bene. Io ne faccio un problema diverso: si tratta di incrociare una comunicazione efficace con le crescenti responsabilità istituzionali, cui corrispondere con uno standing sempre più elevato. È un problema di postura. E di conseguente posizionamento, di sistema e non più di parte. Anche noi comunicatori dobbiamo renderci conto che la comunicazione è una funzione, tuttalpiù un vestito che non deve stonare. Quando essa prevale sul resto, è finita. Se vuoi crescere, e qui parlo di chi ha responsabilità istituzionali, devi governare le tue pulsioni. D’altronde dissimulare è il senso più profondo della politica. La ‘sincerità’ è uno stadio primitivo della politica”.
- 19:21 - Riforme: E.Cattaneo, 'faccio mia proposta La Russa 2021 su senatori a vita'
Roma, 28 mag. (Adnkronos) - "È sul primato della parola, come contributo primario e assoluto ai lavori parlamentari, che si fonda l'emendamento che ho presentato, in cui si prevede che i voti dei senatori a vita non siano computati nelle votazioni di fiducia di cui all'articolo 94 della Costituzione". Così la senatrice a vita Elena Cattaneo intervenendo in Senato nella discussione sul ddl Casellati. "Questo - ha precisato - per allontanare dai Senatori a vita l'ombra di una loro politicizzazione quali soggetti determinanti, con la partecipazione alle votazioni di fiducia, della vita e della stabilità di un governo.
"La soluzione proposta -ha spiegato Cattaneo- non è un inedito parlamentare, anzi, è una ipotesi ricorrente nella letteratura scientifica di settore: ricordo specialmente un disegno di legge costituzionale della scorsa legislatura, il n. 2081, promosso dal senatore Ignazio La Russa, allora Vice Presidente del Senato e oggi Presidente, e dallo stesso senatore Alberto Balboni, il cui testo disponeva che 'I senatori a vita partecipano a pieno titolo ai lavori del Senato, fatta eccezione per i voti di fiducia al Governo'."
"In tal senso - ha concluso la senatrice a vita - dichiaro fin d'ora di non avere nulla in contrario nel riformulare il testo del mio emendamento esattamente come da proposta di legge costituzionale n. 2081, La Russa-Balboni del 29 gennaio 2021, ovvero: 'I senatori a vita partecipano a pieno titolo ai lavori del Senato, fatta eccezione per i voti di fiducia al Governo'", conclude la scienziata.
- 19:15 - **Palermo: morte Onorato, autopsia rivela 'Nessun segno di violenza sul corpo'**
Palermo, 28 mag. (Adnkronos) - Non sarebbero stati riscontrari segni di violenza sul corpo di Angelo Onorato, l'imprenditore palermitano di 55 anni trovato senza vita nella sua auto con una fascetta stretta al collo. Lo rivela, come si apprende, l'autopsia terminata poco fa all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Il medico legale Tommaso D'Anna, incaricato dalla Procura di Palermo, ha eseguito l'aitopsia alla presenza di alcuni specializzandi e del consulente di parte della famiglia Onorato, l'assessore alle Politiche sociali della regione siciliana Nuccia Albano, che per 40 anni è stato medico legale.
- 19:14 - **Ucraina: Alfieri, 'Tarquinio? Su temi sensibili maggiore prudenza e equilibrio'**
Roma, 28 mag. (Adnkronos) - "La posizione del Pd l’ha espressa bene il responsabile Esteri, Peppe Provenzano. Sulla guerra in Ucraina, sulla costruzione della difesa europea e su un maggior protagonismo europeo all’interno dell’alleanza atlantica, il Pd ha sempre tenuto una linea di coerenza. Non temiamo lezioni e non accettiamo caricature da nessuno. E' altrettanto chiaro che la complicata situazione internazionale richiede a tutti noi il massimo della responsabilità. Soprattutto ai candidati che sono nelle nostre liste. E' bene dunque su questi temi sensibili avere maggiore prudenza ed equilibrio". Così Alessandro Alfieri, membro della segreteria Pd e capogruppo in Esteri al Senato, interpellato dall'Adnkronos sulle parole di Marco Tarquinio.