Impariamo un altro acronimo, la cui prevenzione tuttavia ci può mettere al riparo da pericolosi incidenti al volante: si chiama OSAS e definisce la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno, una malattia che riguarda secondo le ultime stime oltre 12 milioni di concittadini di età compresa tra 40 e 85 anni, di cui circa la metà uomini e poco meno di un quarto donne (23%); si tratta in pratica di una forma di apnea che sopraggiunge durante il sonno, della durata di pochi secondi ma che può protrarsi anche fino a novanta volte per ciascuna ora di riposo notturno. Chi ne è afflitto non se ne accorge quasi mai. Se non ché, riposando male e poco, rischia seriamente – durante il giorno – di sentirsi affaticato e cadere in sonnolenza anche profonda, che può manifestarsi con facilità anche in momenti assai poco opportuni: ad esempio mentre si è alla guida.

Proprio per la pericolosità potenziale di questo disturbo, ACI e FISAR (Fondazione Italiana Salute Ambiente Respiro) promuovono una campagna nazionale sul tema OSAS che vuole andare oltre la semplice sensibilizzazione del pubblico, puntando più concretamente alla prevenzione e al controllo su tutto il territorio proponendo una diagnosi precoce.

L’iniziativa intende al contempo garantire una più efficace applicazione del decreto ministeriale del 2016 che vieta per l’appunto rilascio e rinnovo di patente ai sofferenti di OSAS moderata o grave associata a eccessiva sonnolenza, quanto non debitamente curata. Nel concreto, ACI e FISAR intendono sfruttare il passaggio obbligato del rilascio e rinnovo della patente, che riguarda 5 milioni di italiani ogni anno, proponendo un “check-up del sonno” a tutela della salute pubblica e della sicurezza stradale.

Oltre 1.500 delegazioni ACI proporranno perciò un breve questionario di valutazione del rischio OSAS precedente alla visita medica vera e propria, quella obbligatoria per la patente. Chi dovesse risultare a rischio avrà a disposizione il numero verde 800.715.850 per avviare – in convenzione con FISAR – il successivo accertamento strumentale mediante monitoraggio cardiorespiratorio notturno domiciliare, necessario per confermare o meno la diagnosi di OSAS, con referto entro pochi giorni.

Sempre in caso di positività all’OSAS, in tempi brevi e con tariffa agevolata ACI rende noto che sarà possibile accedere a visite specialistiche per le indicazioni in merito alla cura della malattia, che consentano di ottenere anche la necessaria certificazione di idoneità per poter guidare.

Ma quanto è pericolosa, l’OSAS? Le statistiche di un recente studio attribuiscono ai colpi di sonno al volante originati da questa malattia circa il 7% degli oltre 175mila incidenti stradali ogni anno registrati in Italia, che generano oltre 12mila feriti. L’OSAS, inoltre, è tra i maggiori fattori di rischio per le malattie cardio e cerebrovascolari, quadruplicando la probabilità di ictus e raddoppiando quelle di ipertensione, diabete, aritmie: vale davvero la pena approfondire questo potenziale e subdolo disturbo, se soltanto si ha il dubbio di essere almeno in parte affetti da OSAS. Basti pensare, ricordano sempre all’ACI, che nei due secondi di sonnolenza tipica ad occhi chiusi mentre si viaggia ad appena 50 km orari si traducono in una percorrenza di 28 metri senza alcuna attenzione alla strada.

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