Non entra nel merito dell’impechment – definito un “cavillo” – ma parla di poteri forti che hanno vinto la battaglia, di democrazia sospesa e di ingerenze estere. Agita lo spettro dell‘occupazione finaziaria straniera, dei signori dello spread e delle banche. Poi chiede immediatamente una data per le elezioni altrimenti minaccia: “Andiamo a Roma“. Se Luigi Di Maio ha chiesto la messa in stato d’accusa di Sergio Mattarella, Matteo Salvini ha subito cercato di pareggiare il livello dell’attacco nei confronti del Quirinale. Dopo aver parlato a un comizio a Terni in vista delle comunali, il leader della Lega si è fatto vedere su facebook durante una diretta video programmata proprio per replicare alle varie dichiarazioni che hanno invaso social network, programmi televisivi e agenzie di stampa dopo il forfait di Giuseppe Conte.

“Ringrazio il professor Conte, il professor Savona che ho scoperto oggi che non poteva fare il ministro per bocca di Mattarella perchè aveva osato criticare alcune norme dell’Ue. Siamo in democrazia, siamo un Paese libero? A qualcuno di voi hanno chiesto un parere su un ministro lussemburghese?”, è l’incipit del numero uno del Carroccio. Che commentando la proposta del capo politico del M5s di mettere in stato d’accusa Mattarella, dice: “Impeachment? Non entro nel merito di questi cavilli. Ci penso da domani. Ma Mattarella non mi rappresenta: ha rappresentato gli interessi di altri paesi, non degli italiani. Siamo una colonia tedesca o francese, siamo un paese occupato finanziariamente dai burocrati di Bruxelles”. Un passaggio del comizio social di Salvini è dedicato anche a Silvio Berlusconi che aveva – in modo inedito – difeso il capo dello Stato. “Non capisco le dichiarazioni di Berlusconi: invece di dire mezza parola a difesa di un suo alleato, dice sostanzialmente viva Mattarella, viva la Merkel. Ora non voglio fare scelte affrettate, ma parliamo domani”, il commento di Salvini.

Poi ecco la reazione sulla convocazione di Carlo Cottarelli al Quirinale, prevista per la mattinata di lunedì 28 maggio.”Ma come? Cottarelli? Mattarella dà l’incarico a un uomo dei poteri forti, un signore del Fmi, proprio quel sistema dell’ordine economico mondiale che ci ha portato al disastro di oggi? E non andava bene Savona”. Quindi l’intervento di Salvini si fa più minaccioso: “Qualcuno ha deciso che la democrazia in Italia è sospesa, che il voto degli italiani non conta. I poteri forti hanno vinto una battaglia, noi vinceremo la guerra. Noi popolo, loro poteri forti, elite”.

Come il suo omologo del M5s, poi, il leader della Lega chiede di tornare alle urne. “Vogliamo domani una data per le elezioni, altrimenti veramente andiamo a Roma. Dopo anni hanno gettato la maschera. Stavolta ci hanno fermato, ma non lo faranno la prossima volta. Insieme prenderemo la maggioranza per farcela da soli. I poteri forti hanno vinto una battaglia, noi vinceremo quella finale”, dice Salvini prima di lanciare un messaggio ai suoi elettori: “Andate a letto incazzati come lo sono io ma domani saremo al lavoro. Ce l’abbiamo messa tutta e andiamo in giro a testa alta, non ci arrendiamo. Caro presidente, la prossima volta non arriveremo con una lista di ministri, la prossima volta si parte perché ci sarà il voto di sessanta milioni di italiani. La prossima volta votare serve dieci volte tanto, sarà un plebiscito. O si vince o si muore, o si cambia o si scappa“.

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