Stava cenando quando, intorno alle 22.40, ha sentito un boato. Paolo Artizzu, 71 anni, abita in una casa vicino alla ferrovia a Caluso (Torino), dove ieri sera un treno si è schiantato contro un tir bloccato sui binari: “Dal botto che c’è stato abbiamo capito che c’è stato qualcosa di grave”. Insieme al figlio Giovanni e al genero Edwin è andato a dare una mano: “Abbiamo subito di portare i primi soccorsi e aiutare le persone che erano all’interno”.
Cronaca - 24 Maggio 2018
Incidente ferroviario sulla Torino – Ivrea, il testimone: “Cenavamo, poi abbiamo sentito il boato”
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- 09:58 - Corruzione: Tajani, 'fenomeno transnazionale, serve collaborazione con l'estero'
Roma, 9 dic. (Adnkronos) - "La corruzione è un danno sia per il nostro Paese che per la sua immagine, per la nostra credibilità. Non è un fenomeno soltanto nazionale, ma sempre più transnazionale, e serve collaborazione anche con chi opera all'estero contro la corruzione". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo alla Farnesina alla Giornata Internazionale Anticorruzione.
"Le forze dell'ordine che operano nelle nostre ambasciate - ha aggiunto Tajani - danno un contributo molto importante alla lotta contro la corruzione. E rappresentano anche una bella immagine del nostro Paese e la loro efficienza è frutto di grande considerazione da parte di altri Paesi, tant'è che ci chiedono di avere rappresentanti delle nostre forze dell'ordine per contribuire attraverso la loro esperienza alla formazione dei loro uomini e donne impegnate contro la corruzione".
"Questa è una sfida che ovviamente non si può combattere da soli, bisogna andare sempre verso una maggiore armonizzazione dei sistemi giuridici - ha sottolineato il ministro - Abbiamo messo questo tema tra le priorità della Presidenza nazionale del G7. Abbiamo promosso l'adozione, al vertice di Borgo Ignazia, di un documento di indirizzo basato sulla nostra metodologia di assistenza tecnica in tema di contrasto alla corruzione. Abbiamo avviato un programma sull'anticorruzione a beneficio dei nostri Paesi partner del sud-est asiatico, un'area sempre più strategica nella nostra politica estera. Abbiamo voluto dedicarlo alla memoria del giudice Rosario Livatino, beatificato per la grande fede che lo animava anche nella lotta alla corruzione e alla mafia".
"Abbiamo avviato un programma sull'anticorruzione a beneficio dei nostri Paesi partner del sud-est asiatico - ha detto ancora Tajani - un'area sempre più strategica nella nostra politica estera. Ai Paesi del Sud e del Sud-est asiatico abbiamo anche esteso uno dei nostri programmi, il 'Falcone e Borsellino', per il contrasto al crimine organizzato già attuato con successo in America Latina. Stiamo lavorando intensamente anche nei Balcani ed in Africa. Sono stato in ottobre in Argentina e in Brasilia, dove ho raccolto con orgoglio il sincero ringraziamento dei miei interlocutori politici per i numerosi programmi di assistenza tecnica e formazione nel settore giudiziario. Basti pensare che il Parlamento argentino ha da poco introdotto nel codice penale disposizioni antimafia ispirate a modelli italiani".
"Sono lieto anche di annunciare - ha continuato il vice premier - l'avvio di tre importanti progetti in cinque paesi del Sud America, Brasile, Argentina, Ecuador, Cina e Messico per la condivisione dell'esperienza strategica e tecnico-operativa dell'arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Siete strumenti fondamentali anche per la nostra politica estera. Io credo che la politica estera italiana non possa essere svolta soltanto dal Ministro e dai diplomatici, è tutto il sistema Italia che deve muoversi. Stiamo lavorando molto bene con la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza. Abbiamo chiesto il vostro aiuto anche per un altro aspetto dove c'è corruzione, che è quello della concessione dei visti e concessione della cittadinanza".
"Ho chiesto al Capo della Polizia di assegnare un numero di agenti della Polizia di Stato da inviare presso le nostre ambasciate, presso i nostri consolati, per un maggiore controllo riguardo la concessione dei visti. E ho deciso anche di cambiare le nostre ispezioni, quelle del Ministero degli Esteri, nelle nostre ambasciate, nei nostri consolati, sia per quanto riguarda la concessione della cittadinanza italiana, sia per quanto riguarda la concessione dei visti. Le ispezioni periodiche non le faremo più solo con il personale del Ministero degli Esteri, ma abbiamo deciso di utilizzare per queste ispezioni anche l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, che hanno una presenza nutrita dentro questo Ministero, proprio perché anche la corruzione si annida anche dietro la concessione di cittadinanze e di visti".
"Quest'azione congiunta ha un importante risvolto anche per la cittadinanza italiana, anche in termini di crescita economica e sviluppo. La diplomazia giuridica offre un'immagine positiva del nostro Paese, che si riverbera favorevolmente anche sulle nostre imprese, perché la lotta alla corruzione è una sfida che deve essere raccolta in maniera corale da tutti e sono contento per questo della presenza oggi di tanti rappresentanti delle istituzioni, imprese e società civili. In questo senso la lotta alla corruzione contribuisce a rafforzare la competitività dell'Italia, inserendosi nella cittadinanza italiana. Questa è la più ampia strategia di diplomazia della crescita che ho avviato per favorire l'export e la internazionalizzazione dei nostri territori".
"Contribuendo al rafforzamento dei sistemi giuridici dei nostri partner, vogliamo garantire alle nostre imprese maggiore certezza del diritto anche all'estero e parità di condizioni nell'accesso ai mercati internazionali. Nella lotta alla corruzione l'esempio ha un ruolo cruciale. Il ministero degli Esteri è in prima linea anche al proprio interno in un'azione di contrasto senza quartiere a ogni forma di irregolarità. Ho voluto che ci fosse sempre maggior collaborazione tra di noi e questa è diplomazia giuridica. Attraverso questo impegno abbiamo invertito un'ingiusta narrativa negativa dell'Italia. I programmi Falcone e Borsellino, i programmi Livatino e la stessa nostra azione di diplomazia giuridica hanno fatto dell'Italia un punto di riferimento".
"Ho invitato l'Italia ad ospitare l'Accademia Internazionale dell'Osce per il contrasto ai crimini finanziari presso l'Istituto di Alta Formazione della Guardia di Finanza d'Ostia. E' la dimostrazione che quando l'Italia fa sistema è in grado di guidare l'azione interministeriale. Il Governo vuole continuare ad investire su questa nuova espressione del saper fare italiano. Vogliamo costruire un mondo più sicuro per le relazioni internazionali e per le nostre imprese".
- 09:42 - Incidente su A1, scontro tra un furgone e due auto: 2 morti e 6 feriti
Firenze, 9 dic. - (Adnkronos) - Due persone sono morte e 6 sono rimaste ferite (una gravemente e altre 5 in maniera lieve) dopo un incidente stradale avvenuto sulla tratta autostradale A1 in direzione Nord al km 265. Lo scontro, avvenuto vero le 21.40 di domenica sera, ha visto coinvolti un furgone e due auto. Sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Barberino del Mugello, che hanno effettuato un complesso lavoro per soccorrere le persone rimaste bloccate negli abitacoli dei veicoli.
- 09:07 - One health: come e perché proteggere noi e i pet tutto l’anno, domani il talk Adnkronos
(Adnkronos) - I cambiamenti climatici hanno delle importanti ripercussioni sulla salute dei nostri amici a 4 zampe e, di riflesso, anche sulla nostra. Con l'aumento delle temperature, la presenza di parassiti come pulci e zecche, un tempo concentrata in ambienti boschivi e incolti lontano dalle metropoli, si è estesa sempre più alle aree urbane e ai parchi cittadini nei quali portiamo a passeggio i nostri cani. E questo non solo nei mesi estivi ma tutto l'anno, inverno compreso.
Diventa così essenziale puntare sulla prevenzione e proteggere adeguatamente i nostri Pet: non dimentichiamo infatti che, secondo il modello di “One Health”, riconosciuto anche dall'Oms, la salute umana, animale e ambientale sono strettamente legate e connesse tra loro.
Di tutto questo parleremo domani, 10 dicembre alle 11, nei canali web e social di Adnkronos nel corso del talk ‘One health: come e perché proteggere noi e i nostri pet per tutto l’anno’. All’evento, realizzato in collaborazione con Msd Animal Health, partecipano gli esperti:
Ezio Ferroglio, professore ordinario di Parassitologia e Malattie parassitarie degli animali, dipartimento di Scienze Veterinarie, Università degli Studi di Torino e Presidente ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites) Italia;
Spinello Antinori, professore ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano e Direttore UOC Malattie Infettive, Ospedale Luigi Sacco di Milano;
Giuseppe Faranda, Medico Veterinario, formatore e divulgatore e content creator.
- 07:59 - Mo: media, 'Idf avanzato oltre zona demilitarizzata confine tra Israele e Siria'
Washington, 9 dic. (Adnkronos) - Nel fine settimana le forze di terra israeliane sono avanzate oltre la zona demilitarizzata al confine tra Israele e Siria, segnando il loro primo ingresso in territorio siriano dalla guerra di ottobre del 1973. Lo scrive il New York Times, citando due funzionari israeliani che hanno parlato con il giornale in condizione di anonimato. Lo spiegamento di truppe israeliane è avvenuto in un momento in cui i gruppi ribelli in Siria hanno tentato con successo di cacciare il presidente Bashar al-Assad dal potere e dal Paese, spingendo gli stati vicini a prepararsi a una maggiore instabilità regionale causata dalla sua improvvisa caduta e fuga.
Le forze israeliane hanno preso il controllo della cima del monte Hermon, sul lato siriano del confine, nonché di numerose altre località ritenute essenziali per il controllo della zona. Il tenente generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore militare israeliano, è sembrato confermare sabato sera che le forze israeliane erano andate oltre la zona cuscinetto demilitarizzata sulle alture del Golan, affermando che Israele aveva "schierato truppe in territorio siriano", sebbene non abbia fornito ulteriori dettagli. Israele opera segretamente in Siria da molti anni, nel contesto dell'attuale conflitto con Hezbollah, il gruppo militante libanese sostenuto dall'Iran che ha combattuto in Siria a sostegno del governo di al-Assad, ora detronizzato.
Nel fine settimana, l'aeronautica militare israeliana ha colpito anche obiettivi in Siria per distruggere risorse militari governative che potrebbero cadere nelle mani delle forze ribelli e sono considerate minacce strategiche da Israele, hanno affermato i due funzionari, secondo i quali queste risorse militari siriane avevano già rappresentato un rischio per Israele, rischio che ora potrebbe essere aggravato da elementi estremisti tra i ribelli, che potrebbero prenderne il controllo e usarli contro Israele.
- 07:55 - Taiwan, esercito in massima allerta per minaccia Cina
Taipei, 9 dic. (Adnkronos/Afp) - Taiwan ha dichiarato che il suo esercito è in stato di "massima allerta" e ha avviato "esercitazioni per combattimenti immediati dopo aver individuato navi da guerra e imbarcazioni della guardia costiera cinesi nelle acque attorno all'isola". Le esercitazioni sono anche una risposta alle restrizioni imposte dall'esercito di Pechino allo spazio aereo al largo delle coste cinesi.
- 07:48 - Incidente su A1, scontro tra un furgone e due auto: 2 morti e 6 feriti
Firenze, 9 dic. - (Adnkronos) - Due persone sono morte e 6 sono rimaste ferite (una gravemente e altre 5 in maniera lieve) dopo un incidente stradale avvenuto sulla tratta autostradale A1 in direzione Nord al km 265. Lo scontro, avvenuto vero le 21.40 di domenica sera, ha visto coinvolti un furgone e due auto. Sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Barberino del Mugello, che hanno effettuato un complesso lavoro per soccorrere le persone rimaste bloccate negli abitacoli dei veicoli.
- 07:46 - Siria: Tajani, 'tutelare nostri connazionali e minoranze religiose ed etniche'
Roma, 9 dic. (Adnkronos) - "L’attacco terroristico di Hamas a Israele ha scatenato un incendio in Medio Oriente che anche il governo italiano, in questi mesi di presidenza G7, ha provato a contenere per favorire il rilancio del processo politico in tutta la regione. Adesso la fiammata in Siria: Assad è caduto perché il suo regime si reggeva solo sul sostegno di Hezbollah e dell’Iran, indeboliti dal confronto con Israele. La stessa Russia, che ha potenti aerei da caccia in Siria, si è dimostrata troppo impegnata sul fronte ucraino". Lo ha detto in una intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo che in Siria, "adesso il primo impegno è la sicurezza dei nostri connazionali, mentre parallelamente dobbiamo capire come operare politicamente, tenendo di vista gli assetti futuri del Paese".
"Alcuni punti sono però fermi - sottolinea Tajani - e su questo anche con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che ho sentito al telefono, ci siamo trovati d’accordo: integrità del Paese, tutelare la popolazione e salvaguardare le minoranze religiose ed etniche, anche per evitare un collasso migratorio. La Siria è di fronte a noi, è nel Mediterraneo, ogni terremoto in quel Paese si ripercuote sulla nostra sicurezza e su quella dei nostri alleati. Non possiamo rimanere alla finestra a guardare. E con noi tutta l’Europa. Siamo in prima linea nel sostegno alla popolazione civile: per questo due settimane fa il governo ha inviato un ambasciatore, non certo per sostenere il regime e infatti non ha consegnato le credenziali ad Assad. Il popolo siriano vuole prendere un cammino di libertà. È importante che la transizione sia pacifica e che non vi siano violenze, che il Paese resti unito e non finisca preda dei terroristi che potrebbero voler sfruttare questa fase".
"Dall’inizio della crisi ho mantenuto un contatto costante con l’ambasciatore - dice ancora il ministro parlando degli italiani presenti nel Paese - Una missione più delicata nelle attuali circostanze ma ancora più importante per mantenere aperto un canale attivo di comunicazione e conoscenza. In un contesto così fluido è importante la massima prudenza, per questo stiamo invitando tutti a restare a casa: ci sono bande di criminali in azione. Ieri alcuni uomini armati sono entrati nel giardino della residenza dell’ambasciatore e hanno rubato alcune automobili. L’ambasciatore Stefano Ravagnan e i carabinieri sono al sicuro, ma continuano a lavorare per i nostri connazionali: solo l’altra notte una quindicina di connazionali sono arrivati in Libano, guidati dall’ambasciata, e gli altri sono seguiti dai nostri diplomatici. Ripeto: la protezione dei connazionali è la prima missione".
Anche riguardo i molti cristiani presenti in Siria, aggiunge Tajani, "il governo italiano è mobilitato: dal 27 novembre, quando è partita l’azione dei miliziani, abbiamo stretto i contatti con il Nunzio apostolico a Damasco, con i religiosi cristiani presenti nel Paese, con la stessa Santa sede. Quando è stato colpito dai russi il Terra Sancta College dei frati francescani ad Aleppo, ho sentito il Padre custode Patton e poi ho detto alla nostra ambasciatrice a Mosca di chiedere attenzione al ministero degli Esteri russo. Il nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Zenari, riferisce che per il momento i ribelli stanno rispettando le promesse. Ne ho parlato anche con il ministro turco Fidan, mi ha assicurato il proprio impegno per assicurare perché i ribelli mantengano un comportamento rispettoso. Tema non secondario, per noi, l’Ue e innanzitutto per gli Stati arabi della regione, a cominciare dal Libano martoriato. Una situazione di incertezza prolungata, di caos o una deriva estremista avrebbero certamente un impatto molto grave. Noi vogliamo una Siria finalmente libera e pacificata, la aiuteremo come Italia e come Europa ad avviare una ricostruzione attesa da troppi anni. Ma chiediamo garanzie a chiunque governerà il Paese, e lo faremo assieme a tutti i Paesi arabi della regione".
"I ribelli che hanno deposto Assad sono una galassia molto ampia, espressione di un popolo che da troppo tempo era oppresso da una brutale dittatura - conclude il ministro - Il rischio estremismo e di un ritorno dell’Isis va evitato, come Italia e come Europa siamo in prima linea per favorire il dialogo politico e la transizione. Parliamo con tutti i partner arabi che avranno un ruolo cruciale. È cruciale il lavoro di squadra: il G7 è in prima linea ma si deve allargare al massimo il numero dei Paesi con cui collaborare. L’Ue ha un ruolo fondamentale, ne ho parlato con i nuovi Commissari europei e con l’Alto Rappresentante Kallas, anche le Nazioni Unite hanno un ruolo cruciale. La Siria è un tassello di una crisi poderosa che non possiamo trascurare".