Lo sguardo rivolto agli elettori di Lega e M5s, ma le parole misurate come chiesto dal presidente della Repubblica. Il professore Giuseppe Conte, dopo quasi due ore di colloquio con Sergio Mattarella, ha ricevuto l’incarico da presidente del Consiglio e davanti ai giornalisti per il suo primo discorso ha cercato di conciliare le diverse anime che rappresenta: ha esordito tranquillizzando i partner europei, ha continuato dicendo che la guida d’azione sarà il contratto di governo e ha chiuso offrendosi come “avvocato difensore del popolo italiano”. Quattro minuti di discorso che hanno dato il via, ben 80 giorni dopo il voto del 4 marzo scorso, alle procedure per formare l’esecutivo della diciottesima legislatura. “Sono consapevole”, ha attaccato il professore di diritto privato, “della necessità di confermare la collocazione internazionale ed europea dell’Italia”. Parole molto significative, già pronunciate prima di lui da Luigi Di Maio (e in modo più debole da Matteo Salvini) al termine delle varie consultazioni e uno dei paletti richiesti dal capo dello Stato. Quindi ha specificato: “Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”. Proprio il nodo del bilancio europeo è stato uno di quelli su cui Mattarella, secondo le indiscrezioni, ha chiesto maggiore attenzione. “Il contratto su cui si fonda questa esperienza di governo”, ha continuato Conte, “a cui anche io ho dato il mio contributo, rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento dei cittadini italiani”. Una notazione, quella con cui ha detto di aver contribuito alla scrittura del documento, fondamentale per rispondere a chi (non da ultimo Mattarella) teme sia un semplice burattino di un testo scritto da altri. Quindi ha concluso: “Mi propongo di essere l’avvocato difensore del popolo italiano. Sono disponibile a farlo senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità”.

Arrivato al Colle solo in taxi, se ne è andato con la scorta per incontrare i presidenti di Camera e Senato. Il 23 maggio alle 8 sarà la volta dei rappresentanti dei vari partiti e al termine dovrà presentarsi al Quirinale con la lista dei ministri. Un lavoro che si preannuncia tutt’altro che facile. Il primo ostacolo si chiama Paolo Savona: Lega e M5s vogliono l’ex ministro come titolare del dicastero all’Economia, ma su questo nome Mattarella ha già messo il veto. Circola anche l’ipotesi del leghista Giancarlo Giorgetti, ma in serata è stato lo stesso Di Maio ha dire ai giornalisti che Savona sarebbe “un valore aggiunto”. Decisiva anche la questione dei dicasteri che andranno a Di Maio e Salvini: il primo chiede Lavoro e Sviluppo economico (accorpati), mentre il secondo vorrebbe l’Interno. I due leader politici però sanno chiaramente che il dialogo sulla squadra dovrà essere fatto esclusivamente tra Conte e il capo dello Stato, perché così vuole la Costituzione e su questo banco di prova si valuterà anche l’autonomia d’azione dell’aspirante premier. Per il momento sia Di Maio che Salvini hanno in testa una sola preoccupazione: fare presto. Anche perché, dopo settimane di stallo, serve dare un segnale alla base elettorale. Una volta ottenuto il via libera del capo dello Stato, ci sarà il giuramento. Quindi ci sarà il voto di fiducia per prima al Senato e poi alla Camera; il governo Gentiloni era infatti “nato” a Montecitorio, quindi il nuovo governo partirà dall’altro ramo del Parlamento. In base a quanto deciso dai capigruppo di Palazzo Madama, la seduta dedicata alla fiducia potrebbe tenersi tra martedì e mercoledì. Il piano d’azione è chiaro, ma la strada è tutt’altro che in discesa.

La convocazione al Colle per Conte è arrivata dopo due giorni di attesa. L’atto, che in un primo momento sembrava sarebbe stato scontato, è stato ritardato dal capo dello Stato che nelle scorse ore ha chiesto conferma ai due leader di M5s e Lega di essere ancora convinti della scelta. Una richiesta arrivata anche alla luce delle polemiche sul curriculum di Conte e a cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno risposto compatti. “L’impianto regge”, ha detto il capo politico 5 stelle in mattinata. Il capogruppo 5 stelle al Senato Danilo Toninelli ha dato anche un’altra indicazione significativa su quello che succederà in Parlamento: per evitare che il voto di fiducia sia “una cambiale in bianco”, “nella mozione di fiducia saranno inseriti punti del contratto”. In mattinata il capo politico M5s e Matteo Salvini si sono visti un’altra volta, un faccia a faccia durato circa un’ora. Proprio l’attesa, le ore senza ricevere segnali dal Quirinale, aveva agitato gli animi dei 5 stelle, tanto che ha fatto molto discutere il post dell’ex deputato grillino Alessandro Di Battista: “Il Colle non abbia paura e rispetti la volontà degli italiani”, ha scritto su Facebook. Contro di lui sono intervenuti i democratici: “Minaccia gravissima, eversivo”. 

di Manolo Lanaro

IL DISCORSO INTEGRALE DI CONTE
Conte intorno alle 19.30 e dopo due ore di colloquio con Mattarella ha letto il suo intervento davanti ai giornalisti. “Il presidente della Repubblica”, ha esordito, “mi ha conferito l’incarico di formare il governo, incarico che ho accettato con riserva. Se riuscirò a portare a compimento l’incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza”.

Per prima cosa ha dato garanzie sulle politica estera: “Con il presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole. Così come sono consapevole della necessità di confermare la collocazione internazionale ed europea dell’Italia. Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”.

Poi ha parlato del contratto di governo: “Fuori da qui c’è un Paese che giustamente attende la nascita di un esecutivo e attende delle risposte. Quello che si appresta a nascere sarà il governo del cambiamento. Il contratto su cui si fonda questa esperienza di governo, a cui anche io ho dato il mio contributo, rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento dei cittadini italiani. Lo porrò a fondamento dell’azione di governo nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente del Consiglio dei ministri e nel rispetto delle altre previsioni e regole costituzionali. Il mio intento è dar vita a un governo dalla parte dei cittadini, che tuteli i loro interessi. Sono professore e avvocato, nel corso della mia vita ho perorato le cause di tante persone e mi accingo ora a difendere gli interessi di tutti gli italiani in tutte le sedi europee e internazionali, dialogando con le istituzioni europee e con i rappresentanti di altri Paesi”.

Quindi la conclusione, parlando direttamente all’elettorato M5s e Lega: “Mi propongo di essere l’avvocato difensore del popolo italiano. Sono disponibile a farlo senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità. Nei prossimi giorni tornerò dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio. Grazie a tutti”.

CRONACA ORA PER ORA

Ore 22.30 – Di Maio: “Io e Salvini siamo d’accordo su tutto”
“Noi stiamo cercando le migliori risorse per la squadra di governo. Non ci sono persone da una parte o dall’altra: io e Salvini siamo d’accordo su tutto” .Così Luigi Di Maio lasciando la Camera. “Io – ha aggiunto – spero che si facciano tutte le cose scritte nel contratto: spero che sia la volta buona. Questa è una rivoluzione epocale che io chiamo rivoluzione gentile”.

Ore 22.20 – Grillo: “Conte un uomo che escludo ci farà sfigurare nel mondo”
“Saluto con grande piacere il professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi”. Lo scrive Beppe Grillo in un post pubblicato sul suo Blog. “Abbiamo portato di fronte al Presidente della Repubblica un uomo che escludo ci farà sfigurare nel mondo. Non soltanto perché conosce le lingue ed è molto ben orientato nelle regole che governano il mondo latino ed anglosassone. Ma, e sopratutto, perché non si riconosce in lui traccia del macchiettismo compulsivo della stragrande maggioranza dei suoi predecessori”, rimarca il garante del M5s. “Anche per questo – sottolinea Grillo – non vivrà conflitti interiori ‘fracchianì ogni qualvolta dovrà scegliere fra le ragioni delle persone e quelle delle caste che imperversano nel mondo”.

Ore 22 – Di Maio: “Salvini all’interno? Se ci vuole andare sono il suo primo sostenitore”
“Salvini agli Interni? Se ci vuole andare sarò io il suo primo sostenitore perché l’obiettivo è quello di metterci a lavorare sui grandi dossier che ci stanno a cuore e che sono nel programma”. Lo dice Luigi Di Maio lasciando la Camera che, alla domanda di quale incarico preveda per sé stesso esclama: “questo è l’ultimo dei miei problemi”.

Oggi è una giornata storica! In bocca al lupo @Giuseppeconte_ufficiale

Un post condiviso da Luigi Di Maio (@luigi.di.maio) in data:

Ore 21.15 – Conte incontra la Casellati
Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha da poco lasciato la Camera dopo l’incontro con il presidente Roberto Fico per recarsi, in taxi, al Senato per l’incontro con la presidente Elisabetta Casellati.

Ore 21 – Lega e M5s insistono su Savona all’Economia
Matteo Salvini e i 5 stelle insistono per Paolo Savona all’Economia. E’ quanto emerso al termine di una serie di contatti tra Lega ed M5s alla Camera. “Savona è una garanzia per gli italiani”, ha detto Matteo Salvini lasciando Montecitorio.

Ore 20 – Conte a colloquio con Fico

Ore 20.15 – Calendario consultazioni
Iniziano domani alle 8 a Montecitorio le consultazioni del premier incaricato Giuseppe Conte. I primi ad essere sentiti saranno i gruppi misti di Camera e Senato. A seguire le rappresentanze parlamentari di maggioranza ed opposizione, dalle più piccole alle più grandi. Alle 11,15 i primi ad essere sentiti saranno i deputati di Leu e gli iscritti al gruppo misto del Senato di Leu, per poi proseguire con deputati e senatori di Fdi (ore 11,45), Pd (12,15), Forza Italia (14), Lega (14,30), ed in chiusura deputati e senatori di M5s, alle 15.

Ore 20.10 – Salvini: “Speriamo che nessuno metta ostacoli”
“Soddisfazione e voglia di cominciare a lavorare con la speranza che nessuno metta altri ostacoli alla nascita di un governo che gli italiani stanno aspettando”. Lo afferma Matteo Salvini, leader della Lega.

Ore 20 – Renzi a Conte: “Pd si costituisce parte civile”
“Buon lavoro al presidente incaricato Conte. Egli si è proposto come l’avvocato difensore del popolo italiano: noi ci costituiamo parte civile. Parte civile per verificare se realizzeranno le promesse della campagna elettorale. E parte civile nel modo di fare opposizione”. Lo scrive su Twitter l’ex segretario del Pd Matteo Renzi.

Ore 19.50 – FI vota No
“Sta per nascere un esecutivo Movimento 5 stelle-Lega a forte trazione grillina, con un presidente del Consiglio tecnico, perché non è mai stato votato dagli italiani. Noi siamo preoccupati soprattutto per un ‘contrattò di governo lontano dalle esigenze degli italiani”. Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera che ribadisce il no di Fi alla fiducia: “Forza Italia voterà contro la fiducia e farà un’opposizione severa e senza sconti”.

Ore 19.35 – Conte: “Confermerò la collocazione europea ed internazionale dell’Italia”

Ore 19.30 – Terminato l’incontro tra Mattarella e Conte

Ore 19.22 – Conte ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato al professor Giuseppe Conte l’incarico di formare il governo. Conte ha accettato l’incarico con riserva. Lo rende noto il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.

Ore 18.55 – Crosetto: “Ho consegnato mia lettera di dimissioni una settimana fa da parlamentare”
“Ho consegnato la mia lettera di dimissioni da parlamentare una settimana fa per motivi personali”. Così Guido Crosetto, contattato telefonicamente, a chi gli chiede se siano vere le voci in merito alla decisione di voler dimettersi da parlamentare.

Ore 18.50 – Lega smentisce Giorgetti all’Economia
Fonti della Lega smentiscono che Giancarlo Giorgetti sia candidato al ministero del Tesoro e ritengono destituite di fondamento le voci che vedrebbero il braccio destro di Salvini in pole in questo incarico al posto di Paolo Savona.

Ore 18.30 – Fonti Lega: Giorgetti all’Economia
Paolo Savona, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, non sarà ministro dell’Economia. Al dicastero di via XX Settembre dovrebbe approdare, secondo le indicazioni della Lega, il vice segretario Giancarlo Giorgetti.

Ore 18.20 – Salvini: “Gli alleati del centrodestra mi hanno detto vai”
“Se sto facendo quello che sto facendo è perché gli alleati del centrodestra mi hanno detto vai”. Lo dice Matteo Salvini, entrando alla Camera, rispondendo così a chi gli chiede se l’alleanza del centrodestra è ancora salda. “Chiedete a Berlusconi e Meloni se hanno cambiato idea, io sto facendo quello che sto facendo per il bene del Paese”.

Ore 18.15 – Salvini: “Conte? Non ci sono meri esecutori. Sarà indipendente”
“Non ci sono meri esecutori. Giuseppe Conte dovrà essere indipendente, anche se ovviamente siamo davanti a una maggioranza politica. Noi rispondiamo ai cittadini italiani”. Lo ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini, assicurando che il candidato premier avrà autonomia “piena” e non sarà condizionato da vincoli della Lega e dei 5Stelle.

Ore 18 – Salvini: “Veto su Savona? Non mi risulta”
Il “no” del Colle a Savona all’Economia? “Non mi risulta che ci siano veti su nessuno, se è una colpa aver detto che alcune scelte dell’Ue sono contro l’interesse nazionale quello è un merito”. Lo afferma Matteo Salvini arrivando ai gruppi della Camera. Sui nomi “aspettiamo ma ciò che mi interesse è che non ci possono essere veti su persone che mettono al centro gli interessi degli italiani”.

Ore 17. 40 – Conte a colloquio con Mattarella

17.35 – Toninelli: “In mozione di fiducia punti di contratto”
“A differenza di altre volte la mozione di fiducia al governo non sarà una cambiale in bianco ma sarà motivata con una serie di tematiche pertinenti e presenti anche nel contratto”. Lo dice il capogruppo M5S al Senato Danilo Toninelli dicendosi sicuro del fatto che Giuseppe Conte “farà benissimo”.

17.30 – Salvini ai suoi: “Finalmente si comincia a lavorare”
Un incontro di circa un’ora che è servito a fare il punto sulla situazione politica, a poche ore dalla convocazione al Colle di Giuseppe Conte. Secondo quanto trapela, Matteo Salvini, che questa mattina aveva avuto un colloquio in un bar del centro di Roma con l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ai parlamentari della Lega avrebbe espresso la sua soddisfazione, perché “finalmente si comincia a lavorare”. Con i deputati e senatori della Lega Salvini però non avrebbe però parlato di nomi e di cariche di governo, spiegando che bisogna attendere i prossimi eventi, a partire da ciò che avverrà dopo che Conte sarà stato ricevuto al Quirinale. Il segretario leghista, dopo giorni di tensione, avrebbe invitato a fare gioco di squadra, mostrando toni rasserenati. Fonti parlamentari della Lega hanno fatto sapere che non è escluso che Salvini possa vedere Conte stasera, o al massimo domattina.

17.20 – Conte è arrivato al Colle
Conte, in completo scuro, aveva in mano alcune carte. Dopo aver pagato la corsa all’interno del taxi è sceso e da solo ha percorso i pochi metri dall’ingresso della presidenza della Repubblica.

17 – Salvini: “Sono contento ma non dico niente. Per rispetto parlo dopo Mattarella”
“Sono contento per gli italiani ma non dico niente. Per rispetto parlerò dopo che avrà parlato il presidente Mattarella”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, lasciando la Camera, dove si è da poco conclusa l’assemblea dei parlamentari leghisti a Montecitorio.

16.30 – Verso voto di fiducia al Senato martedì o mercoledì
Potrebbe esserci già martedì o mercoledì la seduta del Senato per la votazione di fiducia al nuovo governo. E’ quanto emerso nel corso della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

16.20 – Savona ha lasciato la presidenza di Euklid
Paolo Savona ha lasciato la presidenza di Euklid. Ad annunciarlo è una nota del fondo di investimenti: “Il presidente Paolo Savona ha chiesto di essere sollevato dall’incarico di presidente della società a Londra, di co-direttore di Euklid Fund Sarl e di manager della Euklid Feeder Fund S.A. Sicav in Lussemburgo per sopravvenuti importanti impegni pubblici in Italia”. Il suo successore come numero uno di Euklid è Elio Stocchi.

16.05 – Il Def verrà votato dopo che sarà espresso il voto di fiducia
Il Def verrà votato dall’Aula del Senato dopo che sarà stato espresso il voto di fiducia al nuovo governo. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, secondo quanto riferiscono alcuni dei partecipanti. Su questa decisione si sono detti d’accordo il M5S e il Pd.

16 – Castelli: “E’ una garanzia per l’attuazione del contratto di governo”
“È lui il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, una garanzia per l’attuazione del contratto di governo. Siamo pronti a partire e anche se c’è qualcuno che rema contro, noi andiamo avanti fiduciosi”. Lo scrive su Facebook la vicepresidente del gruppo del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli.

15.15 – Salvini sta ricevendo alla Camera i capigruppo della Lega
Matteo Salvini sta ricevendo alla Camera i capigruppo Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio, e alcuni fedelissimi. Sul tavolo le prossime mosse del Carroccio dopo la convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale. Ancora vivo il nodo Paolo Savona su cui, secondo quanto si apprende, Salvini non ha intenzione di retrocedere.

14.45 – Di Maio: “L’impianto tiene ma sui ministri decide il Colle”
“Ha tenuto tutto l’impianto anche se sui ministri chi decide è il Presidente della Repubblica”. Lo dice il leader M5s, Luigi Di Maio, lasciando Montecitorio.

14.08 – Di Maio: “Ticket Conte-Savona? Non mi pare Salvini lo abbia detto”
“Non mi pare Salvini abbia detto questo”. Così il leader M5S, lasciando la Camera, ai cronisti che gli chiedevano se il ticket Conte premier e Savona al ministero dell’Economia sia vincolante per il futuro governo. Sui ministri, ha aggiunto, “non c’è nessuna discussione in atto, non fate retroscena su questo” perché “li sceglie il Presidente della Repubblica”.

14.02 – Di Maio: “Conte? Non sanno cosa inventarsi”
“Il curriculum di Conte? Non sanno cosa inventarsi contro un cittadino onesto e perbene”. Così il leader M5S Luigi Di Maio lasciando la Camera.

14.00 – Di Maio: “Il Colle ci ha chiesto conferma per colpa dei giornali”
Perché il Quirinale ha chiesto se il nome indicato fosse quello di Giuseppe Conte? “Perché voi avete scritto che ci stavamo ripensando, anche il Quirinale confondete con tutte queste fake news”. Lo dice Luigi Di Maio, lasciando Montecitorio.

13.54 – Di Maio: “Sarà un presidente politico”
“Un passo avanti lo fanno i cittadini un passo indietro i politici: ma Giuseppe Conte sarà un presidente del Consiglio incaricato politico”. Lo ha detto il leader M5s, Luigi Di Maio, lasciando Montecitorio.

13.52 – Di Maio: “Sui ministri decide il presidente del Consiglio”
“Ha tenuto tutto l’impianto anche se sui ministri chi decide è il premier incaricato”. Lo dice il leader M5s, Luigi Di Maio, lasciando Montecitorio.

13.37 – Giulia Grillo: “Non ho mai perso la fiducia”
“Non avevo mai perso la fiducia” sull’incarico al professor Giuseppe Conte. Così Giulia Grillo, capogruppo alla Camera M5S, commenta la notizia della convocazione di Conte al Colle per le 17.30.

13.26 – Carelli: “Felicissimo per la convocazione di Conte”
“Alle 17.30 Giuseppe Conte convocato al Quirinale. Sono felicissimo! Hanno provato a farci apparire divisi sul suo nome, ma non ci sono riusciti. Avanti così!”. Lo scrive su Fb Emilio Carelli, deputato del M5S.

13.12 – Grillo sul blog: “Sono con Di Maio, resistiamo a calunnie”
“Luigi hai tutto il mio appoggio, dobbiamo soltanto resistere a questo ulteriore rilancio di calunnie, è soltanto la paura di chi non si è mai voluto giocare qualcosa in cui credesse veramente nella vita, di gente che crede di essere coperta da un vaccino per le sconfitte; niente di più”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.

13.04 – Mattarella ha chiesto ultima conferma a Di Maio e Salvini su Conte
Nel corso della mattinata il leader del M5S Luigi Di Maio e della Lega Matteo Salvini, su espressa domanda della Presidenza della Repubblica, hanno confermato la proposta di conferimento dell’incarico per la formazione del governo al professor Giuseppe Conte. E’ quanto filtra da ambienti del Quirinale.

12.59 – Mattarella convoca Conte alle 17,30
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale per le ore 17.30.

12.57 – Moscovici: “Sfide Italia note, le risposte devono essere credibili”
“La situazione in Italia vede sfide ben note che aspettano risposta”, in particolare risolvere la questione del “debito è importante per l’avvenire dell’Italia e dei cittadini italiani, e questo necessita di risposte credibili” a cui “come amici e innamorati dell’Italia dobbiamo prestare attenzione”. Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici nel presentare le raccomandazioni Paese per Paese all’Italia.

12.55 – Moscovici: “Rispettare tempi democrazia Italia”
“L’esperienza che abbiamo, trattandosi dell’Italia come degli altri Paesi, è che dobbiamo rispettare la legittimità e i tempi democratici, dobbiamo aspettare la fine” del processo di formazione del nuovo governo e quindi “la Commissione non può e non deve pronunciarsi su annunci ma deve basarsi sull’attività legislativa” del futuro esecutivo. Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici sulla situazione in Italia.

12.52 – Giro (Fi): “Di Battista dà lezioni di educazione civica a Mattarella”
“Dopo la grottesca vicenda del CV farlocco di Conte, oggi Di Battista bacchetta il presidente Mattarella e impartisce lezioni di educazione civica. Siamo a scherzi a parte, una telenovela infinita”. Lo dichiara, in una nota, Francesco Giro senatore e membro ufficio di presidenza di Forza Italia.

12.48 – Sibilia (M5s): “Fango su Conte solo un assaggio di ciò che ci aspetta”
“Il fango su Conte e le critiche preventive dei tecnocrati d’Europa sono solo assaggio di ciò che ci aspetta. Per questo sono fiducioso che siamo sulla strada giusta. E’ chiaro che certi organi non si fanno guidare dai fatti ma dal pregiudizio. Autoledono la propria credibilità”. Lo scrive in un tweet Carlo Sibilia, deputato M5S e componente dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio.

12.48 – Ceccanti (Pd): “M5s si dissoci da approccio intimidatorio di Di Battista”
“E’ comprensibile che sulla base delle sue affinità culturali l’esponente dei 5 Stelle Di Battista si agiti contro il Quirinale proponendo una forma ammodernata di marcia su Roma attraverso la mobilitazione del web per intimorire la Presidenza della Repubblica in vista della formazione del Governo. Ma sarebbe doveroso che gli altri esponenti della presunta maggioranza si dissociassero da questo approccio eversivo e intimidatorio”. Lo scrive sul suo sito il costituzionalista e deputato Pd Stefano Ceccanti.

12.43 – Abete (Bnl): “Reddito di cittadinanza scelta legittima”
“Se uno, invece di ridurre l’aumento dell’Iva, vuole fare il reddito di cittadinanza è una scelta legittima: io non faccio parte di quelli ideologicamente contrari, anche se non farei quella scelta, purché sia all’interno di un quadro di sostenibilità economica”. Lo dichiara il presidente di Bnl, Luigi Abete, a margine dell’assemblea di Confindustria. “Altrimenti – aggiunge – il danno in termini di costi dell’instabilità lo pagano tutti i cittadini e le imprese”.

12.41 – Anzaldi (Pd): “Gravissime le minacce di Di Battista a Mattarella”
“Di Battista, un ex parlamentare senza alcun incarico formale nel Movimento 5 stelle, arriva addirittura a minacciare il presidente della Repubblica? Si tratta di un’intimidazione gravissima e senza precedenti, ai limiti della legalità, da cui il suo partito e Di Maio farebbero bene a prendere immediatamente le distanze, invece di lanciare anche loro diktat incostituzionali al Colle”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

12.40 – Salvini: “Io vicepremier? Non c’è il premier, figuriamoci il vice”
E’ prevista anche la figura di vicepremier per Salvini e Di Maio? “Non c’è il premier, figuriamoci il vicepremier…”, taglia corto Matteo Salvini parlando a Montecitorio della futura squadra di governo giallo-verde.

12.35 – Messina (Intesa): “Chi parla di uscire dall’euro, a rischio risparmi famiglie”
“Chi parla di uscire dall’euro e di aumentare il debito, mette a rischio il risparmio delle famiglie italiane”. Lo ha detto Carlo Messina, ceo di Intesa San Paolo, uscendo dall’assemblea di Confindustria.

12.25 – De Benedetti: “Il governo non nascerà, Salvini non lo vuole”
“Sono convinto che il governo non nascerà, perché Salvini secondo me non vuole fare questo governo”. Lo afferma Carlo De Benedetti al termine dell’assemblea di Confindustria. Quanto alla proposta del reddito di cittadinanza, “lasciamo perdere”, dice l’imprenditore.

12.18 – Castelli: “M5s non ha paura di andare al voto”
“Se si tornasse alle urne? Il Movimento 5 Stelle non ha paura di andare al voto. Forse sono altri ad avere paura perché temono di non essere rieletti. Il M5s, così come la Lega, non ha problemi da questo punto di vista. E’ ovvio che il mandato del 4 marzo va portato a termine. Per questo ci siamo incamminati in una strada nuova, con uno strumento mai utilizzato in Italia”. Così Laura Castelli (M5S), poco fa ai microfoni di Gerardo Greco a Gioco a Premier (Rai Radio1). “Conte non è un nome debole, anzi. E’ un nome che nasce da una volontà politica netta di due forze politiche che, anche se differenti su alcuni aspetti, si siedono e vogliono rappresentare la democrazia”.

12.15 – Di Stefano (M5s): “Mai ultimatum a Mattarella, ma il nome è Conte”
“Non darei mai un ultimatum a Mattarella, però è anche chiaro che dopo che sono passati 70 giorni dal voto, e dopo aver raggiunto l’accordo sul contratto di governo, una volta che c’è l’intesa su quel nome, deve essere quel nome”, ovvero quello di Giuseppe Conte. Lo afferma il deputato M5S Manlio Di Stefano, lasciando Montecitorio.

12.12 – Aperitivo Salvini-Maroni
Aperitivo in un bar del centro a Roma tra il leader della Lega, Matteo Salvini e l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

12.02 – Di Battista: “Una maggioranza c’è, Mattarella non tema il governo”
“Il presidente Mattarella per giorni ha insistito sull’urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata” per “un governo capace di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno, ma non dovrebbe intimorire chi ha l’onore di rappresentare l’unità nazionale”. Lo afferma in un post su facebook Alessandro Di Battista, ex deputato del M5s.

11.41 – Fico: “Conte uomo giusto? Grazie e arrivederci”
“Conte l’uomo giusto come premier? Grazie e arrivederci”, così ha risposto ai cronisti il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine delle commemorazioni della strage di Capaci alla aula bunker dell’Ucciardone a Palermo. Lo riporta il giornale online livesicilia.it.

11.41 – Boccia (Confindustria): “Non chiare le risorse per le promesse elettorali”
“Non è affatto chiaro dove si recuperano le risorse per realizzare i tanti obiettivi e promesse elettorali”. Lo dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando all’assemblea annuale.

11.38 – Calenda: “Disfare è questione di un attimo”
“I problemi e le ferite dell’Italia non si sono chiusi. Rimettersi su un percorso di crescita e sviluppo si è rivelato un lavoro lungo e difficile. Disfare è questione di un attimo”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, all’assemblea di Confindustria. “Il periodo che abbiamo davanti – ha aggiunto – metterà alla prova la nostra tenuta. E chiamerà in causa la capacità delle forse della società civile e della rappresentanza di fare muro, contro populismi distruttivi che sono molto diffusi nel Paese”.

11.33 – Minniti: “Raccomando che facciano in fretta”
“Senza mettere nessuna fretta raccomando che facciano in fretta: il ministro dell’Interno sa che al ministero dell’Interno non ci sono affari correnti, purtroppo non c’è ordinaria amministrazione. Non so se questo è il mio ultimo intervento pubblico, me lo auguro, lo considererei uno straordinario onore, un piccolo segno del destino”. Così il ministro dell’Interno Marco Minniti dall’Aula Bunker di Palermo.

11.15 – Toninelli: “O Conte o il voto”
“Per me non ci sono alternative: o Conte o il voto”. Così Danilo Toninelli, capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato, a 24Mattino su Radio 24. “Questa evenienza del ‘se non venisse dato l’incaricò non esiste”, dice ancora Toninelli in merito all’ipotesi di una decisione diversa da parte del presidente Mattarella. “E per me – sottolinea – non è commentabile”. Conte insomma rimane l’unico nome del Movimento: “Al cento per cento”, risponde il senatore pentastellato. “Il professor Giuseppe Conte – spiega – oltre a essere un docente ordinario di diritto privato è una persona che io conosco, che il Movimento Cinque Stelle conosce. Non lo abbiamo tirato fuori dal cilindro 48 ore prima come venne fatto con Monti. Non è un tecnico, è un esperto che ha messo la faccia senza chiedere niente”

11.07 – Delrio: “Mi preoccupa più il programma che il cv di Conte”
“Sono più preoccupato del programma che del curriculum di Conte”. Così Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e Trasporti dimissionario e capogruppo dem alla Camera, entrando all’assemblea di Confindustria.

10.50 – Martina: “L’Italia non merita questa approssimazione”
“Mi sembra una situazione molto fragile, l’Italia non merita questa incertezza e questa approssimazione. Quello che c’è nel contratto è un incubo”. Lo dice il segretario del Pd Maurizio Martina, arrivando all’assemblea di Confindustria.

10.49 – Boccia (Confindustria): “Politica sbaglia se vuole indebolire economia”
“Cambiare senza distruggere”, avverte il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, che all’assemblea annuale chiede di puntare sulla questione industriale “vera questione nazionale”, lavoro, Europa, e di non fare passi indietro su riforme e infrastrutture. “Non ci può essere una politica forte senza economia forte” anzi “se la politica pensa di essere forte creando le condizioni per indebolire l’economia lavora contro se stessa”. Non può passare l’idea che “ad ogni cambio di maggioranza politica si torna indietro su scelte strategiche”.

10.41 – Dadone (M5s): “Mattarella riflette? La pazienza è al limite”
“Mattarella che riflette dopo aver dato l’ok a ministri come Fedeli o Lorenzin e i rappresentanti Ue che minacciano gli italiani stanno diventando il più grande volano all’antipolitica. La pazienza è al limite, non giocate con la sofferenza delle persone, non ne avete il diritto!”. Lo scrive su twitter Fabiana Dadone del M5S.

10.10 – Financial Times: “Nuovi governanti potrebbero far vacillare l’euro”
“I nuovi governanti dell’Italia potrebbero far vacillare l’euro” in quanto “se il Paese dovesse schiantarsi fuori dalla moneta unica e fallire, i danni sarebbero enormi”. E’ quanto scrive il Financial Times in un’opinione del capo economista Martin Wolf. “L’Italia non è la Grecia, ma non tutte le differenze sono incoraggianti”, in quanto la sua economia è “10 volte più grande”, il suo debito pubblico è “7 volte più grande, il maggiore dell’eurozona e il quarto al mondo”, e questo fa dell’Italia un Paese “troppo grande per fallire e troppo grande da salvare”. Quindi “la domanda è se il nuovo governo farà scattare una tale crisi e, se sì, cosa succederebbe dopo”.

9.57 – Fontana: “Senza Conte problema molto serio”
“Il nome resterà questo. Se dovesse cambiare si dovrebbe rivedere un po’ tutto l’equilibrio della squadra di governo e il problema sarebbe molto serio. La Lega ha dovuto rinunciare a molto. Si è stabilito un nome in comune che non poteva essere quello dei due leader. Salvini, per tentare di dare un governo al paese ha rinunciato a fare il leader della coalizione di centrodestra con la quale ha preso più voti rispetto a M5s Siamo partiti da una situazione molto diversa”. Così Lorenzo Fontana, vicepresidente della Camera e vicesegretario della Lega parlando di Giuseppe Conte a Radio anch’io.

9.47 – Bernini: “Stallo è più grave del cv di Conte”
“Abbiamo gli stessi problemi che non si risolvono dopo il voto del 4 marzo e questo dato è ben più importante del curriculum di Conte. Noi abbiamo detto a Salvini, andate e provateci ma siamo ancora nello stallo”. Lo ha dichiarato Anna Maria Bernini, intervenendo a Mattino Cinque su Canale 5.

9.05 – Toninelli: “Conte oggi avrà l’incarico”
“Il prof Giuseppe Conte rimane il nostro candidato e della Lega”. Danilo Toninelli, capogruppo del M5s al Senato, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’ fuga ogni possibile ripensamento sulla designazione del candidato premier, dopo le notizie su presunte irregolarità nel suo curriculum. L’esponente pentastellato ricorda che Conte “ha alle spalle circa 17 milioni di voti, che sono i cittadini italiani che ci hanno votato il 4 marzo, e non sarà certo per una stupidaggine inventata relativa al suo curriculum a cambiare le cose”. “Il Professor Conte – aggiunge – è una brava persona, competente, seria, e penso che sarà un ottimo Presidente del Consiglio di tutti gli italiani”. Sulla possibilità che il presidente della Repubblica possa prendere ulteriore tempo Toninelli precisa: “Mattarella ha incontrato ieri la seconda e la terza carica dello Stato per completare il suo percorso istituzionale. Sono convinto che oggi verrà dato l’incarico e finalmente tra pochi giorni potrà partire questo governo che sarà un governo politico”.

8.58 – Carelli: “Con Savona all’Economia l’Italia resta nell’euro”
Con Paolo Savona al dicastero dell’Economia, il Governo per il cambiamento potrebbe predisporre un piano per uscire dall’euro? “Lo escludo”. Lo ha detto Emilio Carelli (M5s), ospite stamane ad Agorà su Rai Tre. “Se le cose vanno come abbiamo previsto – ha spiegato -, non c’è nessuna necessità”.

8.56 – Carelli: “Non escludo salti Conte”
Esclude che Conte possa saltare? “Non escludo questo, perché non sappiamo cosa succederà oggi”. Lo ha detto Emilio Carelli (M5s), ospite stamattina di Agorà Rai tre.

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