Papa Paolo VI sarà presto santo. Il Vaticano ha riconosciuto il miracolo compiuto da Montini: si tratta di una bambina nata il 25 dicembre del 2014, sopravvissuta per alcuni mesi dopo la rottura della placenta. La notizia è stata ufficializzata dalla Diocesi di Brescia. Dopo il via libera delle consulte, sarà papa Francesco a decidere la data della canonizzazione. I medici dissero alla donna che la gravidanza era a rischio e che proseguire la gestazione avrebbe potuto compromettere la vita sua e del feto. Accanto alla madre una suora, assai devota al defunto Papa bresciano: su suo consiglio la donna era andata a pregare al Santuario delle Grazie di Brescia, luogo legato alla devozione di Giovanni Battista Montini, pochi giorni prima della sua beatificazioneLe due donne si affidano all’intercessione di Paolo VI e la piccola Amanda nasce sana.

Il miracolo “per intercessione” di Paolo VI è stato esaminato dalla Commissione della Congregazione per le Cause dei Santi il che ne ha accolto i requisiti di validità per la canonizzazione. Il parere delle consulte medica e teologica è preliminare alla decisione sulla data per la proclamazione della santità di Paolo VI, ma negli ambienti della postulazione si confida che ciò potrà avvenire nel 2018, con ogni probabilità ad ottobre. Il Pontefice è stato beatificato il 19 ottobre 2014 da papa Francesco a conclusione del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, in piazza San Pietro.

Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini è nato a Cenesio, piccolo comune in provincia di Brescia, il 26 settembre del 1897 ed è salito al soglio pontificio il 23 giugno del 1963 come Paolo VI. Successore di Giovanni XXIII, ha portato a compimento il Consiglio Vaticano II e il suo pontificato si è contraddistinto per l‘austerità: è stato l’ultimo Papa a farsi incoronare con la tiara che poi abbandona per metterla in vendita e offrire il ricavato ai poveri. Dei 15 anni di pontificato di Paolo VI nella memoria dell’opinione pubblica sono impressi in modo indelebile gli ultimi mesi di vita quando, il 21 aprile 1978, il Papa scrisse una lettera alle Brigate rosse chiedendo la liberazione dello statista della Democrazia cristiana. “Vi prego in ginocchio, liberate l’onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità, e per causa, che io voglio sperare avere forza nella vostra coscienza, d’un vero progresso sociale, che non deve essere macchiato di sangue innocente, né tormentato da superfluo dolore”. Un appello che, come è noto, non fu ascoltato. Dopo l’omicidio di Moro, Montini decise di presiedere la Messa esequiale in suo onore nella cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano, rompendo un altro tabù perché mai un Papa aveva partecipato ai funerali di un laico.

 

 

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