Insieme alla Gran Bretagna, la Francia è stata la nazione più solerte ad annunciare la volontà di vietare la vendita di auto con motori termici, benzina e diesel, a partire dal 2040. Il governo francese, in realtà, sta già mettendo in cantiere una serie di misure per così dire di avvicinamento a quella data, per accelerare la sostituzione dei veicoli più obsoleti.

Misure contenute nel prossimo budget che l’esecutivo di Parigi ha stilato per il 2018 e che, come sottolineato dal ministro per l’Ambiente e l’Energia Nicolas Hulot sulle pagine di Liberation vanno tutte nella direzione di ridurre l’inquinamento, anche per contrastare i cambiamenti climatici.

Con un occhio, e questa è la novità, alla salvaguardia dei ceti meno abbienti. E’ per questo che, ad esempio, una delle proposte è riservata solo alle famiglie con basso reddito: per chi guida un’auto benzina immatricolata prima del 1997 o una a gasolio prima del 2001 e decide di passare a un mezzo meno inquinante (anche di seconda mano, purché comunque più nuovi di quelli indicati) sono previsti incentivi dai 500 ai 1000 euro. Che in casi particolari potranno anche essere raddoppiati.

Il ministro ha fatto i suoi calcoli, evidentemente. Anche perché le macchine che possono usufruire di questo programma in Francia sono circa tre milioni. Centomila delle quali, secondo lo stesso Hulot, potranno essere “smaltite” il prossimo anno con queste modalità. Diverso il discorso per chi passa ad un’auto elettrica: in quel caso il contributo statale sarà compreso tra 2.500 e 6.000 euro. Sempre che questo pacchetto di provvedimenti venga approvato.

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