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Milano, ergastolo all’ex conduttore di Rai educational Cozzi per l’omicidio dell’imprenditore Cappelletti

Archiviato inizialmente come suicidio, il caso è stato riaperto nel 2011. Già in carcere per un altro omicidio risalente allo stesso anno, Cozzi ora è stato condannato anche per il delitto commesso nel 1998
Milano, ergastolo all’ex conduttore di Rai educational Cozzi per l’omicidio dell’imprenditore Cappelletti
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Alessandro Cozzi, ex conduttore di Rai educational, è stato condannato all’ergastolo della Corte d’Assise di Milano per l’omicidio dell’imprenditore Alfredo Cappelletti, commesso nel settembre del 1998. Il caso, inizialmente archiviato come suicidio, è stato riaperto nel 2011. L’imprenditore, amico e socio di Cozzi, venne trovato morto a causa di una coltellata al petto.

Il cold case ha attirato l’attenzione della magistratura dopo la condanna a 14 anni inflitta a Cozzi per aver ucciso, nel marzo 2011, il socio in affari Ettore Vitiello per un debito. Il gip di Milano aveva ordinato l’imputazione coatta per il caso Cappelletti riscontrando “assordanti analogie” tra le due morti. Oggi la corte ha accolto la richiesta del pm Maurizio Ascione e condannato al carcere a vita l’ex conduttore Rai, che dovrà pagare una provvisionale di 100mila euro alla moglie della vittima, Maria Pia Beneggi, e 200mila euro a ciascuno dei figli. La famiglia dell’imprenditore ha accolto in lacrime la sentenza. Alla lettura del dispositivo Cozzi è rimasto impassibile.

Fuori dall’aula la figlia di Cappelletti per l’emozione ha risposto a fatica alle domande dei cronisti. La donna, che nel settembre del 1998, con Cozzi, ritrovò il corpo senza vita del padre nel suo ufficio, si è limitata a dire di avere avuto “qualche giorno dopo” la tragica scoperta i primi sospetti che non fosse un suicidio. Il conduttore di Diario di famiglia si è sempre difeso dicendo che il suo socio “si era suicidato in quanto era a disagio a causa dei suoi problemi di salute. Cercava di dare un’immagine rassicurante di sé ma non si piaceva e non si riconosceva più” a causa dell’ischemia che lo aveva colpito qualche mese prima di essere accoltellato.

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