Macron a Gentiloni: “Non abbiamo ascoltato abbastanza il grido di aiuto dell’Italia sulla crisi dei migranti”

“Non abbiamo ascoltato abbastanza il grido di aiuto dell’Italia sulla crisi dei migranti”. Il presidente francese, Emmanuel Macron si è rivolto così ai cronisti a Parigi durante l’incontro con il premier Paolo Gentiloni. Un riconoscimento che arriva nel giorno in cui in perfetta solitudine il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha incontrato i suo omologhi di Libia, Niger e Ciad. Durante il vertice si è deciso che centri di accoglienza per migranti, rispondenti agli standard umanitari internazionali, verranno costruiti in Ciad e Niger, due dei paesi di transito delle migliaia di migranti che dall’Africa sub sahariana raggiungono la Libia per poi imbarcarsi verso l’Italia. I quattro ministri hanno siglato una dichiarazione congiunta.
“Conosco le sfide che l’Italia ha dovuto affrontare in tema di migrazione. Il mio auspicio – ha aggiunto il capo dello Stato – è che si possa andare avanti per una vera riforma del diritto d’asilo e delle regole comuni per meglio proteggere gli Stati che sono più esposti a questa pressione migratoria”. Ma “voglio anche che insieme si possa progredire su un’agenda per proteggere meglio i nostri lavoratori”, a cominciare dalla direttiva Ue sui lavoratori distaccati. Centro dell’incontro all’Eliseo la difesa contro il terrorismo e sicurezza: “Ringrazio il presidente Macron per le sue parole” sull’aggressione in Stazione Centrale a Milano, ha detto Gentiloni, assicurando che “tutti Italia non hanno dimenticato” gli attentati terroristici che hanno sconvolto la Francia.
Dal vertice italo-franco è riemersa ancora una volta la volontà di rilanciare l’unione fiscale. L’Italia e Francia intendono lavorare insieme “su una politica monetaria europea che vada nella direzione di un’unione fiscale e bancaria, su regole comuni che – dice il primo ministro italiano – l’Italia intende rispettare e che devono sempre incoraggiare la convergenza e non le differenze tra Paesi europei. L’Italia e la Francia lavoreranno insieme per un’Europa più forte e per la difesa dei cittadini. Italia e Francia sono Paesi talmente vicini e talmente amici che sono certo che non solo lavoreremo insieme, ma sarà una gioia lavorare insieme”.
“L’elezione” di Emanuel Macron “è stata una iniezione di fiducia e di speranza per l’Europa. Adesso si tratta di investire questo capitale di fiducia e di speranza nella direzione comune – afferma Gentiloni -. La direzione è quella di lavorare sempre di più per integrare le nostre azioni in termini di difesa e di sicurezza” .