La procura finanziaria nazionale francese (Pnf) ha aperto un’indagine preliminare per “storno di fondi pubblici” sullo stipendio che avrebbe percepito Penelope Kathryn Clarke, moglie di François Fillon, candidato della destra all’Eliseo. La notizia riferita da Le Parisien, che non citava le proprie fonti, è stata poi confermata dai procuratori. Tutto nasce da un articolo pubblicato da Le Canard Enchaine, settimana satirico autore di grandi scoop, secondo cui la moglie del candidato alla presidenza sarebbe stata pagata per un lavoro fittizio per 8 anni come sua assistente parlamentare del marito o del suo sostituto, incassando circa “500.000 euro lorde” in totale. “Vedo che il tempo delle ‘fialette puzzolenti’ – una sorta di corrispettivo francese della ‘macchina del fango’ – è aperto”, il commento all’articolo di Fillon che stamattina si trovava a Bordeaux. “Sono scandalizzato dal disprezzo e dalla misoginia dell’attacco” ha concluso.

In Francia i deputati possono avvalersi della collaborazione di parenti stretti, ma altri collaboratori di Fillon non ricordano di aver mai lavorato con lei. Presentata ai media come una madre di famiglia lontana dagli affari pubblici, la Clarke avrebbe anche percepito fra maggio 2012 e dicembre 2013 uno stipendio lordo di 5mila euro mensili come collaboratrice de “La rivista dei due mondi”, di proprietà di Marc Ladreit de Lacharrière, amico del marito. Il direttore della rivista, Marc Crepu, ha detto al Canard di non aver mai visto Penelope Fillon. La signora aveva firmato due o tre “note di lettura” per la rivista.

Ieri l’entourage di Fillon, già designato avversario più accreditato di Marine Le Pen nella corsa all’Eliseo, non aveva smentito: “Sì signora Fillon è stata collaboratrice di François Fillon, ha lavorato per La Revue des deux Mondes, ed è frequente che i coniugi dei parlamentari siano loro collaboratori, nella sinistra e nella destra”. Si ricorda anche che Penelope Fillon ha studiato diritto e letteratura: “Ha sempre lavorato nell’ombra, poiché mettersi in prima linea non è il suo stile”. E a proposito delle scarse tracce di sé lasciate durante il periodo in cui era stipendiata al mensile, si fa notare che “il signor Crépu – il direttore che non ha nessun ricordo della Fillon – è male informato”.

 

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