Convalida del fermo e misura della custodia nel carcere minorile per il 16enne e il 17enne accusati di aver massacrato i genitori del primo. Il gip del Tribunale dei minori di Bologna ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per i due ragazzini in carcere per l’omicidio di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni. Il giudice ha così accolto le richieste del Pm Silvia Marzocchi per entrambi, che hanno confessato. I coniugi sono stati uccisi a colpi di ascia nella loro casa di Pontelangorino di Codigoro (Ferrara), nella notte tra lunedì e martedì.

Intanto oggi è stata una giornata di lavoro intenso per i Carabinieri della scientifica nella villetta di Pontelangorino: l’obiettivo è blindare le indagini dopo le confessioni. Le indagini scientifiche dovranno dare riscontri alle loro parole. Ad esempio c’è il borsone che i due hanno abbandonato con vestiti e corde sporche di sangue. Corde che probabilmente dovevano servire per legare i piedi dei due cadaveri con pietre per poi gettarli in acque profonde, forse nel Po di Volano. Nel borsone c’erano anche un paio di scarpe Adidas ‘Stan Smith’ taglia 41. Il numero dei piedi del 17enne. Di quel numero ci sono impronte evidenti nella casa. Il 16enne porta il 45, i due coniugi uccisi avevano il 38 lei e il 42 lui. L’impronta della scarpa è anche sulla coperta del letto. Forse il 17enne è salito per scavalcare un corpo o per andarsene.

Nel piano iniziale solo il più grande doveva fare tutto. Ma visto che non riusciva a spostare il corpo della donna ha poi chiesto aiuto al 16enne. Ma anche in due non sono riusciti a spostarla. Il corpo del marito era invece era nel garage: e c’è un motivo perché a fianco c’era l’Opel Corsa della famiglia parcheggiata con i sedili posteriori abbassati. Probabilmente il piano era di caricare i corpi sulla vettura per poi, appunto, gettarli nel fiume con due pesi ai piedi. Ma non ce l’hanno fatta, ripiegando malamente sul depistaggio verso la rapina in casa, mettendo i sacchi di plastica in testa alla due vittime. Peraltro il 17enne è stato quasi subito individuato dall’intuito di un ufficiale dei carabinieri, quando gli amici del 16enne si sono radunati davanti alla villetta. Mentre tutti piangevano, l’unico a creare problemi è stato il 17enne. Allora l’ufficiale ha deciso di sentire come testimoni tutti i giovani, in particolare lui. E quando i ragazzi poi fermati erano insieme è emerso anche solo con gli sguardi un legame forte tra i due. Riguardo il compenso che il 16enne avrebbe dato al 17enne per commettere il duplice omicidio, si sarebbe trattato di un anticipo di 100 euro (di cui però il più giovane si sarebbe trattenuto 20 euro). Con la promessa successiva di altro denaro, a quanto pare non quantificato.

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