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Borghezio, l’Europarlamento gli toglie l’immunità per frasi razziste su Kyenge

Strasburgo ha deciso, in sessione plenaria, di non difenderne i privilegi giudiziari, con l'accusa di aver propagandato idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale o etnico. Lui: "Voto politico". L'ex ministra: "Razzismo non può mai essere strumento di lotta politica"
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Il Parlamento europeo ha tolto l’immunità all’eurodeputato Mario Borghezio per i suoi attacchi durante un’intervista alla trasmissione La Zanzara di Radio 24 rivolti il 29 aprile 2013 alla ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge. L’assegnazione alla Kyenge del dicastero era stata definita “una scelta del cazzo. Questo è il governo del bonga bonga”. “La parola ‘negra‘ in Italia non si può dire ma solo pensare – aveva anche detto l’eurodeputato leghista, secondo quanto riporta Il Giornale -. Fra poco non si potrà neanche dire ‘clandestino’, si dirà ‘sua eccellenza’”. Contro le esternazioni di Borghezio si era espresso, tra i tanti, anche il presidente dell’Europarlamento, il tedesco Martin Schulz, che le definì “offese inaccettabili”. 

“Si è trattato di un voto politico”, ha commentato l’esponente della Lega Nord. Commento dai toni opposti è arrivato dall’ex Ministro del governo di Enrico Letta. “Il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica, chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità”. Riunitosi ieri in sessione plenaria, il parlamento di Strasburgo ha deciso di non difendere i privilegi giudiziari di Borghezio, accusato di aver propagandato idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale o etnico, commentando la nomina dell’allora ministra per l’Integrazione. L’aula ha votato per alzata di mano, approvando la proposta del relatore bulgaro Angel Dzhambazki del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

Secondo la proposta dell’Europarlamento, adottata in Commissione Affari Legali il 12 ottobre, le dichiarazioni fatte da Borghezio – che è stato rinviato a giudizio lo scorso aprile dal Tribunale di Milano con l’accusa di aver diffuso “idee fondate sull’odio razziale ed etnico” – nell’occasione “superano i toni che si incontrano generalmente nel dibattito politico e sono, per di più, profondamente non parlamentari nella loro natura”. Pertanto, non si può valutare che Borghezio “abbia agito nell’occasione svolgendo le proprie funzioni di membro del Parlamento”. “Un membro del Parlamento europeo che manifesta disprezzo e odio in ragione del colore della mia pelle – ha aggiunto Kyenge – non ha offeso solo me, ma i valori delle istituzioni europee e di tutti coloro che non riconoscono differenze e discriminano tra le persone per motivi di razza, religione o sesso”. E aggiunge: “Borghezio? Mi paghi 150mila euro e chiudiamo la faccenda. Darò i soldi alle profughe di Gorino”.

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