Metti allo stesso tavolo una delle più importanti società di consulenza specializzata in servizi alle imprese, l’ex commissario alla spending review del governo Monti, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) e il conflitto d’interessi è servito. Almeno secondo il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto, che sul singolare sodalizio ha presentato un’interrogazione parlamentare. Per chiedere conto, proprio al titolare del dicastero di Via Veneto, Carlo Calenda, del gruppo di lavoro istituito presso il Mise per il riordino di alcune importanti società pubbliche.
Un gruppo guidato da Enrico Bondi (nella foto), già consulente nel 2012 per la revisione della spesa pubblica nominato dall’allora premier Mario Monti, con il supporto della società americana Arthur D. Little. Lo stesso Bondi, accusa Girotto, “noto per le discutibili relazioni personali e possibili conflitti di interessi”. Riferimento al precedente incarico di commissario straordinario dell’Ilva assunto dopo aver già rivestito quello di amministratore delegato del polo siderurgico tarantino della famiglia Riva. Poi c’è la questione della Arthur D. Little. Che, scrive Girotto, avrebbe ricevuto dal ministero “un incarico che riguarda l’attività di supporto alla promozione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti”. Attività per le quali ha vinto un regolare bando, ma “che non contempla il processo di razionalizzazione e ridefinizione delle attività delle aziende pubbliche”, prosegue il senatore del M5S. Ciononostante si sarebbero tenuti, si legge ancora nell’interrogazione, “incontri informali con i vertici di Invitalia, del Gse e di Enea e il ministro per discutere della razionalizzazione e ridefinizione di attività delle aziende pubbliche”.
Incontri ai quali avrebbero partecipato “anche i componenti del tavolo di lavoro di Bondi con la Arthur D. Little”. Ed è proprio su questi incontri che Girotto invita Calenda a spiegare i motivi per i quali la società americana vi abbia preso parte, considerato che “non risulta se vi sia stato un bando pubblico o un affidamento”. Oltre a chiarire “se sia stata effettuata un’indagine, al fine di valutare eventuali profili di conflitto di interessi della società rispetto alle funzioni che essa svolge per il ministero dello Sviluppo economico”.