Alla vigilia del voto per le amministrative la Commissione parlamentare antimafia aveva spiegato che dei 14 candidati “impresentabili” segnalati in tutt’Italia, ben 7 – e cioè il 50 percento – correvano alle elezioni comunali di Battipaglia. E adesso che nel grosso centro in provincia di Salerno è stata presentata la nuova giunta, ecco che alla neo sindaca Cecilia Francese è arrivata subito la prima minaccia: un proiettile calibro 6.35 contenuto in una lettera minatoria. “Le eroine passano alla storia, ma anche all’altro mondo”, ha scritto l’anonimo, aggiungendo riferimenti precisi alla famiglia del neo sindaco, eletta da una coalizione di liste civiche e da Forza Italia.

I carabinieri, che indagano sulla lettera minatoria dopo la denuncia presentata da Francese, tendono ad escludere la mano della camorra ma anche una vicenda privata ed hanno ascoltato oltre alla prima cittadina, i componenti del suo staff.  “Siamo assolutamente sereni. Abbiamo sporto denuncia contro un atto vigliacco e intimidatorio – ha detto Francese- non abbiamo paura e continueremo con un’azione di governo trasparente e lineare.

Quest’aria di cambiamento spaventa, ma noi l’abbiamo sempre detto: siamo di più, siamo altra cosa”.  “Atti come questo – aggiunge il vicesindaco Ugo Tozzi – non ci fermeranno. Siamo una squadra forte che non ha paura di gesti del genere”. Proprio oggi, infatti, Francese ha presentato la nuova giunta: sei gli assessori, tre donne e tre uomini, più il vicesindaco.  Tra le liste che appoggiavano la candidatura della neo sindaca non compariva alcuno dei 7 candidati “impresentabili” segnalati da Palazzo San Macuto: nessuno di questi, tra l’altro, è riuscito a centrare l’elezione in consiglio comunale.

 

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