“G7 2017 con Trump, Le Pen, Johnson e Beppe Grillo? Uno scenario da horror che mostra bene perché vale la pena combattere il populismo”. E’ questo il messaggio che Martin Selmayr, braccio destro del presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, ha scritto su Twitter in mattinata provocando polemiche a livello internazionale. Il capo gabinetto della commissione Ue, a margine del G7 in Giappone, ha immaginato l’evento dell’anno prossimo con gli eventuali nuovi rappresentanti politici mettendo sullo stesso piano il candidato repubblicano Usa, la leader del Front National in Francia, l’ex sindaco di Londra e in prima linea per la campagna pro Brexit e il fondatore M5s. Tra i primi a rispondere pubblicamente ci sono stati gli eurodeputati grillini che hanno ribattuto sui social network: “Con Juncker 122 milioni di poveri, 26 milioni di disoccupati, un paradiso per le lobby e per scandali fiscali”.

La frase ha creato tensioni non solo con i delegati italiani. “Parla un burocrate non eletto che lavora per un burocrate non eletto”, ha commentato il portavoce inglese della campagna per l’uscita dall’Unione europea, Robert Oxley. In realtà, il tweet di Selmayr è apparso come parte di una campagna coordinata contro l’ex sindaco di Londra Johnson, che guida il fronte dei favorevoli alla Brexit al referendum del 23 giugno prossimo. Prima di Seymar, aveva infatti parlato dal Giappone lo stesso Jean-Claude Juncker, che ha accusato Johnson di dipingere un quadro irrealistico dell’Unione, invitandolo a tornare a Bruxelles – dove negli anni scorsi, prima di entrare in politica, aveva fatto il corrispondente del “Daily Telegraph” – per vedere qual è invece la vera realtà. Johnson ha poi replicato dagli schermi di SkyNews: “La Germania”, ha detto, “è l’ufficiale pagatore di un progetto che mira a fare dell’Ue un super Stato federale”.

Il botta e risposta con i grillini sui social network invece è durato per tutto il pomeriggio. L’europarlamentare Marco Zanni ha definito Selmayr “tipica faccia da burocrate non eletto”, Marco Affronte ha ribattuto che ”quello che viene chiamato populismo in realtà è democrazia”, poi Fabio Massimo Castaldo ha scritto di “massacro di cittadini europei con austerità e grazie alla protezione degli evasori fiscali”. Da Roma ha ribattuto a Selmayr anche il deputato Danilo Toninelli, sempre via Twitter: “Braccio destro di Juncker paragona Grillo a Trump. Un esempio plastico del perché questa Europa sia già fallita”.

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