Lo Stato Islamico ha rilasciato 270 delle 400 persone catturate nei giorni scorsi durante un’offensiva a Deir Ezzor, nell’Est della Siria. Lo riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), secondo il quale gli ostaggi rimessi in libertà sono bambini, donne e gli uomini di oltre 55 anni. Secondo testimoni citati dall’Ondus, l’Isis sta facendo accertamenti sugli uomini trattenuti, e chiunque verrà sospettato di avere lavorato per le forze governative sarà processato da una Corte islamica. A questi si sommano i 50 uomini catturati ieri durante ieri un attacco ad Al Baguiliya.

L’Ondus ha affermato, inoltre, che sarebbero almeno 3mila le persone uccise nei raid aerei condotti dalla Russia a partire dal 30 settembre, giorno in cui Mosca ha iniziato i bombardamenti in Siria su richiesta del presidente Bashar Al Assad. Tra le vittime si contano oltre mille civili.

Sono invece 893 i jihadisti dello Stato Islamico uccisi nei raid russi. L’obiettivo dichiarato dei bombardamenti lanciati da Mosca è proprio l’Isis e altri gruppi jihadisti come il Fronte Al Nusra legato ad Al Qaeda, ma l’opposizione siriana accusa la Russia di voler colpire anche i ribelli moderati che combattono il regime di Assad, oltre ai civili. Tra i 1.015 civili uccisi, l’Osservatorio documenta 238 bambini di età inferiore ai 18 anni, 640 uomini e 137 donne. Gli attivisti riferiscono anche dell’uccisione di 1.141 membri di altre formazioni fondamentaliste, tra cui Al Nusra.

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