Il mondo giunge con la febbre alta all’appuntamento di Parigi con la conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima, la “Conference of the parties” (Cop21). Al summit, che si svolge dal 30 novembre all’11 dicembre 2015, prenderanno parte i principali leader del Pianeta, a partire da Barack Obama e Xi Jinping, alla guida delle due Nazioni, Usa e Cina, in testa alla  speciale classifica dei Paesi produttori di gas serra.

In forse dopo gli attentati del 13 novembre 2015 che hanno seminato morte e terrore nelle strade della capitale francese, la conferenza si svolgerà regolarmente. “Sarà un momento di speranza e solidarietà”, ha affermato il presidente francese Francois Hollande, confermando a deputati e senatori, riuniti eccezionalmente a Versailles, l’importanza dell’appuntamento di Parigi per “continuare a influenzare il mondo”. Secondo l’ultimo bollettino della World meteorological organization (Wmo) (leggi), le emissioni di gas serra sono aumentate del 36% negli ultimi 25 anni, e del 43% rispetto ai livelli pre-industriali. La scorsa primavera, inoltre, sempre secondo la Wmo, per la prima volta i livelli medi globali di anidride carbonica, uno dei principali responsabili del surriscaldamento del Pianeta, hanno superato per un mese intero la barriera simbolica di 400 parti per milione (ppm), ben al di sopra del valore di 350 consigliato dagli scienziati.

“Superare la barriera dei 400 ppm potrebbe presto diventare una realtà permanente – afferma Michael Jarraud, Segretario generale della Wmo -, con importanti conseguenze per il clima del Pianeta”. Il Met Office britannico ha, inoltre, affermato in questi giorni che, secondo i dati raccolti tra gennaio e settembre, la temperatura superficiale terrestre nel 2015 raggiungerà per la prima volta un grado centigrado al di sopra di quella del Pianeta prima dell’era industriale (leggi). “È chiaro che l’influenza umana sta guidando il clima moderno verso territori inesplorati”, afferma Stephen Belcher, direttore del Met Office Hadley Centre. Secondo gli esperti, l’aumento delle temperature del Pianeta, a causa della concentrazione record di CO2, sta creando una sorta di circolo vizioso. “Le temperature più alte – si legge nel report della Wmo – portano a una maggiore produzione di vapore acqueo atmosferico che, a sua volta, intrappola ancora più calore”.

In vista dell’appuntamento di Parigi, per sollecitare i leader mondiali a intervenire contro i mutamenti climatici, la Nasa ha pubblicato un’animazione della distribuzione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre (guarda). Realizzata dal Goddard space flight centre della Nasa grazie a dati raccolti dal satellite “Orbiting Carbon Observatory-2”, è un modello climatico che permette agli scienziati di osservare come si comportano i gas serra una volta emessi. “Misurare con precisione l’anidride carbonica dell’atmosfera è sempre stata una delle osservazioni più difficili da fare dallo spazio”, commenta Annmarie Eldering, del Jet propulsion laboratory (Jpl) della Nasa.

L’animazione evidenzia, ad esempio, quali sono le regioni che producono maggiori emissioni. I puntini rossi, visibili soprattutto in Africa centrale, mostrano gli incendi delle foreste. Le aree blu, concentrate in Asia orientale, Europa occidentale e nelle coste Usa, indicano, invece, le emissioni delle grandi città. In viola, infine, la distribuzione di CO2 nell’atmosfera. “È uno strumento utile a capire come l’anidride carbonica prodotta da incendi e dai principali centri urbani, si muove nel tempo intorno al Pianeta”, sostiene la Nasa. Di tutta la CO2 emessa, secondo gli esperti, un quarto è assorbita dagli oceani, dove il gas serra rimane per centinaia di anni. “Una cattiva notizia per gli ecosistemi marini – commenta  David Suzuki, dell’University of British Columbia in Vancouver -, perché gli oceani diventano in questo modo sempre più acidi“.

I piani messi a punto negli ultimi anni, secondo gli esperti dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) – l’organismo dell’Onu per lo studio dei mutamenti climatici -, sono insufficienti a mantenere l’aumento della febbre del Pianeta entro i 2 gradi centigradi, come stabilito nel summit sul clima del 2010. La conferenza di Parigi del 2015 è, forse, una delle ultime occasioni per trovare un accordo globale sul clima duraturo ed efficace. “Ogni anno registriamo un nuovo record nelle concentrazioni dei gas serra – afferma Michael Jarraud -, e ogni anno diciamo che il tempo sta per scadere. Dobbiamo agire subito – denuncia il Segretario generale della Wmo – se vogliamo avere una chance di mantenere l’aumento delle temperature del Pianeta entro livelli ancora gestibili. Le leggi della fisica, infatti – conclude Jarraud -, non sono negoziabili”.

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