“Io credo che, nonostante ci siano indagini in corso, nel giro di non tanto tempo potranno definirsi bene i ruoli e le etichette di due corvi potranno venir meno. Può essere che ci siano tanti corvi o altri corvi. Io non vedo la Chaouqui proprio nella figura di corvo“. Lo annuncia a Tagada (La7) Giulia Bongiorno, difensore di Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre 32enne coinvolta nella fuga di documenti riservati dal Vaticano assieme assieme al monsignore spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda. “La Chaouqui” – spiega l’avvocato – “è indicata su tutti i giornali come corvo, ma in realtà sta collaborando con la gendarmeria vaticana per un’esatta ricostruzione dei fatti. Non è mai stata arrestata, né messa in cella, ma è stata fermata: è stata chiamata ed è andata da sola, senza avvocato, spontaneamente, anche su mio consiglio. Attualmente non esiste un capo d’imputazione perché nella Città del Vaticano c’è un tipo di regolamentazione diversa da quella italiana”. Nel frattempo, in giornata, la Chaouqui ha risposto con un post su facebook alle accuse di aver sottratto e divulgato notizie e documenti riservati del Vaticano. “Non sono un corvo, non ho tradito il Papa” – si legge nel messaggio, richiamato su twitter con l’hastag #piudituttoalmondo – “Non ho mai dato un foglio a nessuno. Mai a nessuno. Emergerà presto ne ho la certezza e la totale fiducia negli inquirenti. Non c’è niente che abbia amato e difeso più della Chiesa e del Papa. Neanche la mia dignità. Avrei potuto stare a casa e non presentarmi in Vaticano ma come sempre ho anteposto il Papa a qualsiasi cosa. Adesso le cose andranno a posto. Niente compatimenti per favore, io sono a testa alta, niente di cui vergognarmi”
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